Nursing Up, aggressioni contro i professionisti sanitari. Arrivano le armi nei pronto soccorsi con “i favori del buio”: medici e infermieri rischiano la vita! Chiediamo al Viminale un dossier dettagliato sulla presenza delle forze dell’ordine negli ospedali italiani.

Nursing Up, aggressioni contro i professionisti sanitari. NOSTRO NUOVO REPORT. De Palma: «Arrivano le armi nei pronto soccorsi con “i favori del buio”: medici e infermieri rischiano la vita! Chiediamo al Viminale un dossier dettagliato sulla presenza delle forze dell’ordine negli ospedali italiani».

Il 98% delle strutture sanitarie ci risulta scoperto negli orari notturni. Livello di emergenza mai così alto negli ultimi 10 anni. Nei pronto soccorsi delle grandi città entrano i coltelli e nelle lunghe notti, senza coperture di agenti, può accadere davvero di tutto. FOCUS SU CALABRIA, LIGURIA E CAMPANIA. 

ROMA 16 SETT. 2024 – «Chiamatele pure le notti di terrore dei professionisti sanitari. No, non è il titolo di un film, è la drammatica realtà dei nostri ospedali. Infermieri e medici stanno rischiando la vita. 

Di ora in ora, la situazione si fa sempre più pesante. Chiediamo con urgenza che il Viminale apra un dossier, per conoscere la situazione reale dei presidi fissi delle forze dell’ordine, città per città, regione per regione. Vogliamo i dati chiari relativi alla presenza degli agenti e soprattutto vogliamo conoscere le reali fasce orarie di copertura di questi servizi. 

E’ necessaria, appare chiaro, una riorganizzazione del piano “sicurezza ospedali” del Viminale, come quella avvenuta nel 2023, ed avviata dal Ministro Piantedosi, che tuttavia , alla luce di quanto sta accadendo in tutto il Paese, appare oggi palesemente insufficiente. 

Fino a quando non sarà garantito almeno un agente h24 nei grandi ospedali delle città capoluogo, servirà davvero l’esercito come abbiamo chiesto da tempo. Ma con presenze fisse di questi ultimi, perché le ronde non servono a nessuno, così come possono fare ben poco le vigilanze private.

Serve un ulteriore dispiegamento di forze rapportato all’elevata gravità di quanto sta accadendo, forze che però al momento non ci sono o non sono sufficienti, come risulta dalle nostre indagini».

Esordisce così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, nella sua disamina della vera e propria emergenza in atto nel nostro Paese, con un numero di aggressioni e con un livello di brutalità mai registrato nell’ultimo decennio.

Cinque aggressioni tra giovedì e domenica: Pescara, Bolzano, Mondragone in provincia di Caserta, e ben due casi a Genova. L’escalation di violenze si fa sempre più drammatica, ora dopo ora, giorno dopo giorno.

«Non è una esagerazione, nei grandi pronto soccorsi italiani, in particolare nel cuore della notte, tra facinorosi, tossicodipendenti, esagitati e soggetti poco raccomandabili, per gli infermieri e i medici, in particolare per le nostre donne della sanità, le più esposte in questo “delicatissimo momento storico”, si lavora davvero a rischio della propria vita».

ED ECCO GLI ESITI DELLA NOSTRA INDAGINE DI SETTEMBRE NELLE REGIONI PIU’ A RISCHIO. 

Tranne in casi rarissimi, non esiste alcuna copertura di forze dell’ordine da mezzanotte alle 7 del mattino, e i fine settimana, in tantissimi ospedali dei capoluoghi di regione, quelli con maggiore bacino di utenza, quelli con surplus di pazienti, con le equipe sanitarie alle prese con organici ridotti all’osso, risultano scoperti anche i turni diurni.

Situazioni allarmanti, prive di coperture di agenti h24, si registrano, secondo le nostre indagini, nel 98% dei grandi ospedali italiani, laddove, purtroppo, prevedere un solo agente non si dimostra certo sufficiente a garantire l’incolumità dei professionisti sanitari. 

QUI CAMPANIA – Non esiste alcuna copertura notturna, ma solo volanti che fanno la ronda per i pronto soccorsi della città capoluogo e gli ospedali della provincia, con gli agenti che giungono sul posto solo a fatti avvenuti, se allertati. Nei pronto soccorsi campani, molto spesso, i poliziotti mancano anche di giorno, chiamati ad agire sul territorio quando ci sono episodi che richiedono la loro presenza, vista la penuria di colleghi. Alla fine, in nessuna struttura sanitaria, di fatto, ci sono coperture notturne. 

QUI CALABRIA – A Vibo Valentia è stato annunciato l’esercito, ma non sarà un presidio fisso come inizialmente annunciato. Nei pronto soccorsi regionali più in difficoltà, per accesso di pazienti e carenze di organico, come Cosenza, Catanzaro, Crotone, Locri, tristemente noti alla cronaca nera, compreso Vibo, gli agenti garantiscono al massimo copertura fino alle 8 di sera. 

La notte, medici e infermieri sono letteralmente abbandonati a se stessi. L’unica eccezione la fa il Gom di Reggio Calabria, dove c’è un agente presente nel suo gabbiotto nell’area del pronto soccorso anche negli orari notturni, che si alterna con un collega. 

I nostri ci raccontano che un solo uomo non basta, oltre tutto denunciano che troppo spesso è lì per raccogliere solo denunce e per svolgere pratiche burocratiche, ma nei momenti topici pare che non intervenga. Quando avvengono le aggressioni, ci dicono, come quella del 28 agosto nel reparto di chirurgia vascolare, di fronte alla rabbia fuori controllo dei pazienti, e quando soprattutto le violenze avvengono lontano dal pronto soccorso, vengono allertati gli agenti dei commissariati di zona, che sopraggiungono a fatti tristemente avvenuti.

QUI LIGURIA – Tre i pronto soccorsi cittadini per Genova, con nessuna copertura notturna. Il Galliera è il più esposto a rischi, a due passi dalla movida del centro storico, e poi ci sono il San Martino e il Villa Scassi: presidi diurni fissi dal lunedì al venerdì, con agenti che vengono drammaticamente a mancare, nei fine settimana, anche di giorno. Registriamo l’ennesima aggressione avvenuta sabato scorso, al Galliera, con un infermiere preso a pugni in testa, e l’incredibile minaccia a mano armata di un 31enne, giovedì scorso, poco dopo le 2 del mattino, che ha rivolto un coltello contro un’infermiera, al Villa Scassi di Sampierdarena. 

UFFICIO STAMPA NURSING UP SINDACATO NAZIONALE INFERMIERI

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