Meloni sulla strage di Paderno: “Da madre cosa spaventosa”. E sul caso Verzeni assicura: “La sicurezza è la mia priorità”.

GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

La premier ai microfoni di Paolo Del Debbio a 4 di Sera su Retequattro commenta gli ultimi fatti di cronaca che hanno scosso l’Italia. “Dobbiamo affrontare un dibattito serio”, dice e sulle polemiche che hanno investito il killer di Sharon e le sue origini spiega: “È un cittadino italiano a cui non manca niente”.

ROMA – “Da mamma cresci un figlio ci metti tutto l’amore che hai a e fai di tutto per farlo stare al sicuro e poi il ragazzo uccide te, il papà e il fratellino, è oltre l’immaginazione. Sono rimasta senza parole soprattutto per un fratello che ammazza il suo fratellino più piccolo, nei panni di un madre è una cosa spaventosa“. Così la premier Giorgia Meloni intervistata da Paolo Del Debbio a 4 di Sera in onda su Retequattro ha commentato la strage di Paderno Dugnano, alle porte di Milano, dove un minore ha sterminato la sua famiglia a coltellate.

Un triplice omicidio che ha sconvolto l’Italia e che rimane senza movente. Anche il 17enne non si dà una spiegazione logica e coerente. Ha parlato di un suo ‘malessere’ da qualche giorno, un pensiero di uccidere, ma non legato alla famiglia“. L’orrore di Paderno arriva a qualche giorno dall’individuazione del killer di Sharon Verzeni.

Meloni, dopo l’appello dei genitori della ragazza, ai microfoni di Del Debbio, assicura che “la sicurezza è la mia priorità per questa stagione. Penso che si possa fare di più. Il tema dell’immigrazione è un tema, su questo bisogna lavorare con efficacia e la diminuzione degli sbarchi aiuta. Questo tuttavia è un fatto ancora più spaventoso, sono scioccata da quello che ha raccontato il presunto assassino di Sharon. Qui parliamo di un cittadino italiano a cui non manca niente e integratoÈ una situazione simile a quella del ragazzo di 17 anni di cui siamo venuti a conoscenza ieri, che ha ucciso tutta la sua famiglia. Questo- ha aggiunto la premier- è un dominio che dobbiamo affrontare con un dibattito serio, penso che non abbiamo capito cosa sta accadendo alle nuove generazioni, con le nuove tecnologie, con la chiusura per il covid, non siamo attrezzati a questa dipendenza digitale”.

Agenzia DIrE  www.dire.it

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