Inclusione, partecipazione, cultura della sostenibilità. Sport e giovani al centro del Villaggio per la Terra.

Sulla Terrazza del Pincio, istituzioni e federazioni sportive a confronto

 

Siniscalchi (Dipartimento Sport): “Sport produce valori fondamentali come il rispetto per l’ambiente”

Sciscioli (Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale): “Giovani impegnati in temi ambientali come un apostolato laico quotidiano”

Quintieri (Istituto per il Credito Sportivo): “Chi fa sport è più sensibile all’ambiente”

 

Panzarino (Fondatore Skymano): sport straordinario momento aggregativo in grado di mettere tutti sullo stesso piano al di là di età e condizioni fisiche

 

Roma, 20 aprile 2024 – Si è svolto sulla Terrazza del Pincio a Roma nella cornice del Villaggio per la Terra il talk “Sport e giovani: energia pulita per il cambiamento”.

Moderato dal direttore dell’Osservatore Romano Andrea Monda, il principale approfondimento sportivo del Villaggio per la Terra ha visto la partecipazione di Michele Sciscioli, Capo Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale; Flavio Siniscalchi, Capo Dipartimento Sport; Beniamino Quintieri, Presidente Istituto per il Credito Sportivo.

 

L’evento è stata l’occasione per approfondire il modo in cui lo sport e i valori del dialogo e dell’inclusione possano agire non solo come fattore educativo, ma come catalizzatori dell’energia dei giovani per generare un impatto positivo su tutta la società. Nel corso del talk si è parlato dell’importanza dello sport come diritto di tutti e per tutti che porta con sé valori importanti come il rispetto per l’ambiente e come chi pratica attività sportiva è mediamente più sensibile all’ambiente. Inoltre, si è parlato del profondo impegno dei giovani su questi temi. 

Per Flavio Siniscalchi, Capo Dipartimento Sport, che ha tenuto a ringraziare il Presidente di Earth Day Italia Pierluigi Sassi per lospitalità: “L’attività sportiva, declinata in tutte le sue forme, ha un valore straordinario, è un veicolo unico e universale. Il suo riconoscimento nella nostra carta costituzionale la rende un diritto di tutti e per tutti e noi su questo stiamo cercando di promuovere una sempre più ampia partecipazione, non soltanto per il miglioramento della qualità della vita, ma anche per i valori che lo sport produce partendo dal rispetto per gli altri, per sé stessi, per l’ambiente”. 

Secondo Michele Sciscioli, Capo Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale: “I temi ambientali e della transizione ecologica sono tra i più apprezzati tra i giovani e sappiamo bene che quando li coinvolgiamo otteniamo un impegno massimo. In Italia i giovani si impegnano quotidianamente su questi temi con una sorta di apostolato laico quotidiano. Anche se delle volte ci sono degli eccessi che rischiano di far fraintendere il loro messaggio e il loro impegno, la loro riposta è massima”. 

 

Beniamino Quintieri, Presidente Istituto per il Credito Sportivo, ha spiegato che: “Lo sport svolge da sempre il ruolo di favorire l’inclusione sociale, avvicinare popoli e culture. Tendenzialmente chi pratica attività sportiva è mediamente più sensibile all’ambiente e questo fa dello sport uno strumento da utilizzare per diffondere una cultura che sia amica dell’ambiente. Bisogna lavorare su questo, ovvero per una più stretta correlazione tra lo sport e l’ambiente in linea con quelli che sono i principi della sostenibilità”. 

 

L’evento è stato l’occasione per raccogliere spunti, critiche, osservazioni da atleti e presidenti delle diverse federazioni e associazioni sportive presenti al Villaggio.

Particolarmente significative le testimonianze di Beatrice Mallozzi – atleta triathlon delle Fiamme Azzurre – Emanuele Blandamura, ex pugile campione europeo dei pesi medi per la Federazione Pugilistica Italiana – e Michele Panzarino, docente universitario ideatore della disciplina dello Skymano, nato nel mondo dell EPS ACSI riconosciuto dal CONI dalla FIGH. Una disciplina, simile alla pallamano, ma priva del contatto fisico dal momento che impone ai giocatori di occupare degli spazi ben delimitati nel campo da gioco grazie a degli square. Particolarità che lo rende sport inclusivo per eccellenza, vista la possibile compresenza nella stessa squadra di anziani, giovani, atleti, disabili.

 

“Lo sport ha uno straordinario momento aggregativo ed è in grado di mettere tutti sullo stesso piano al di là di età e condizioni fisiche”, ha dichiarato Panzarino, già protagonista nei giorni scorsi di un appassionante confronto sul dialogo intergenerazionale con il Garante per la tutela dei diritti degli anziani di Roma. “Abbiamo creato questo sport per gioco e per dare una possibilità alla terza età di fare sport agonistici e lo stiamo spingendo per portare le persone a socializzare – ha aggiunto – La cosa bella è che è un gioco semplice, adatto a tutti, anche a bambini e a persone con disabilità. Stiamo infatti dialogando per portare questo sport nelle scuole all’insegna della forza ed energia dell’inclusività”. 

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