I tanti martiri per la fede di oggi, disarmati contro il male, un convegno al Divino Amore, venerdì 15 marzo con Spreafico, Gnavi e P. Albanese.

La forza umile dei cristiani è il tema del convegno che mons. Spreafico, vescovo delle diocesi di Frosinone Veroli Ferentino e Anagni Alatri, aprirà venerdì 15 marzo, alle 9,30, al Divino Amore a Roma, in qualità di presidente della commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo. E’ organizzato dalla Commissione per l’Ecumenismo e il dialogo Interreligioso del Lazio e vuole mettere al centro dell’attenzione le storie, spesso dimenticate, di quanti oggi danno la loro vita per la fede. Insieme al vescovo Spreafico interverranno don Marco Gnavi, segretario della commissione per il dialogo e P. Giulio Albanese, Direttore dell’Ufficio Missionario della Diocesi di Roma. Con loro tante testimonianze di un vescovo caldeo, due cardinali, missionari, L’epoca di cambiamento che noi tutti viviamo è accompagnata da sconvolgimenti globali, spesso sotto il segno di una violenza impazzita, del conflitto armato, del terrore, insieme a sistemi di sfruttamento ingiusti che immiseriscono tanta parte dell’umanità e feriscono il creato. Questo quadro di crisi, tuttavia, è  il terreno nel quale i cristiani testimoniano la loro adesione al Vangelo, divenendo riserva di speranza nei crocevia della storia più impervi. Pastori, laici, religiose e religiosi, membri della Chiesa cattolica, ma anche ortodossi, come pure anglicani, evangelici di diverse appartenenze, muoiono uccisi in Africa, Asia e Medio Oriente, America Latina, Oceania, talvolta in Europa, fronteggiando il male nelle sue diverse espressioni, con la forza umile del bene. Sono disarmati, amano la vita e la proteggono in tutte le sue forme e per questo impensieriscono quanti, al contrario, idolatrano prevaricazione, spoliazione, denaro e offerte di morte. Il Convegno, nella sua prima parte, intende aprire uno spazio di consapevolezza sulla loro testimonianza, svelando la bellezza di vite spese in nome di Gesù, nella carità, con la resilienza della fede. Sono annunciatori di speranza, nella loro stessa debolezza, sino al dono estremo della vita. Nel corso del pomeriggio, si allargherà invece lo sguardo alla missione, lì dove il nome di Gesù è ancora sconosciuto, o dove viene annunciato in forme nuove, quale principio di bene, di riconciliazione, o quale germoglio di Chiesa nascente e nuova riconciliazione.

dott. Pietro Alviti
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