Salute, Aodi (Amsi – Associazione Medici di Origine Straniera in Italia): «Bene il progetto sperimentale algoritmi per arrivare all’addio del tetto di spesa per medici e infermieri».

Apprendiamo con soddisfazione, in queste ore, della proposta programmatica con cui il Governo, attraverso l’impegno in particolare dei Ministri Schillaci e Giorgetti, sta portando a compimento il progetto, atteso e annunciato, della possibile cancellazione del tetto di spesa per medici e infermieri, aprendo la strada a concrete soluzioni per risolvere la carenza di personale.

L’annunciato progetto degli algoritmi per individuare il reale fabbisogno di professionisti sanitari, a cui lavora Agenas, rappresenta una sperimentazione che potrebbe condurre a quel risanamento organizzativo del nostro sistema sanitario di cui da tempo abbiamo bisogno.

Così il Prof. Foad Aodi, Presidente di Amsi e Co-mai, nonché Docente a contratto alla Tor Vergata e membro del Registro esperti della Fnomceo.

«Noi di Amsi, Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, abbiamo ricevuto, solo nel 2023, ben 6mila richieste di informazioni per abbandonare il nostro sistema sanitario da parte di professionisti stanchi e logorati dalla nostra realtà sanitaria.

Di questi almeno il 75% è disposto a ripensarci se in Italia si creassero le condizioni per rimanere, ovvero in primis valorizzazione economico-contrattuale dei professionisti e una organizzazione degna di tal nome, che sia in grado di utilizzare al meglio le proprie competenze.

Inoltre, ricordiamolo, ad Amsi sono pervenute più di 8mila richieste di medici e infermieri da parte di tutte le regioni negli ultimi 5 anni.

Queste sono alcune delle proposte inviate da Amsi alla politica per arginare la fuga all’estero di medici e infermieri.

Tra queste ricordiamo ci sono anche:

– Valorizzare al meglio l’esercito bianco di origine straniera in Italia, forte di più di 100 mila unità.

– Posticipare la scadenza del decreto Cura Italia Articolo 18 dalla data del 31.12.2025, al fine di evitare la chiusura di numerose strutture e dipartimenti sanitari e per consentire a loro di fare il riconoscimento dei titoli in modo definitivo.

– Abolire l’obbligo della cittadinanza italiana per i concorsi pubblici per i professionisti della sanità stranieri.

Nutriamo la speranza che, con gli strumenti idonei per individuare e arginare anche la carenza di personale, nell’ottica di elevare la qualità delle prestazioni sanitarie, il Governo traduca in realtà le promesse fatte, per ricostruire la sanità italiana forte di vere e proprie eccellenze, dal momento che può contare anche su valenti medici e infermieri stranieri che da tempo offrono il loro straordinario contributo al nostro SSN», conclude Aodi.

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