Clima: Mattia (Pd), è già allarme siccità. Regione intervenga.
I tagli nel Lazio: Da 5 mln per 2023-2027 a 100mila per 2023 e 800mila per 2024 per riserve idriche.
Azzerati i fondi per i consorzi di bonifica
Siamo al punto di non ritorno: superata la soglia di 1,5 gradi del riscaldamento globale
A lanciare l’allarme il report di Agenzia Spaziale Europea e Commissione Europea,
confermato da dati Coldiretti e ANBI nel Lazio
“Da un lato le destre al governo cavalcano la ‘protesta dei trattori’, dall’altro tagliano i fondi in favore degli agricoltori per tutelare i raccolti da crisi climatica e siccità già in atto. E’ il caso della Regione Lazio, dove i fondi per il ‘Piano Regionale straordinario di incremento e risparmio delle riserve idriche per il contrasto all’emergenza climatica in agricoltura’, stanziati nella precedente legislatura nella legge di Stabilità 2022, sono stati ridotti dalla Giunta Rocca, nell’ultimo bilancio regionale, da 5 milioni di euro complessivi (1 milione l’anno dal 2023 al 2027), a 100mila euro nel 2023 e a 800mila per il 2024. Azzerate del tutto le misure a sostegno dei Consorzi di bonifica per la crisi idrica, che inizialmente prevedevano un 1 milione di euro per il 2022 e il 2023 e che invece nel bilancio 2024 non sono state più rifinanziate”.
Lo dichiara la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, che ha depositato un’interrogazione alla Pisana, rivolta al Presidente Rocca e all’assessore all’Agricoltura, Righini, “per sapere quali misure intendano intraprendere al fine di far fronte alla situazione di caldo record e grave siccità che, insieme ai costi produttivi insostenibili, rischia di determinare una grave crisi per la produzione agricola laziale nel 2024”.
“I tagli alle misure anti siccità suonano ancora più paradossali nel giorno della notizia secondo cui il riscaldamento globale, per la prima volta, a livello mondiale, ha superato il limite di 1,5 gradi centigradi nel corso dell’intero anno, ovvero la soglia chiave, individuata nel 2015 dagli Accordi di Parigi sul Clima, per contenere la crisi climatica, e gennaio 2024 è stato il mese più caldo a livello globale mai registrato. – spiega Mattia.
“Un allarme confermato da Coldiretti, secondo cui nel Lazio i danni derivanti dai cambiamenti climatici ammontano a circa 300 milioni per il 2023, con un calo dei raccolti del 60% per olivicoltura e vino, con punte per quest’ultimo del 90% e addirittura 100% in alcune zone a causa della peronospora, e una riduzione del 40% per la produzione di miele”.
“Secondo l’Osservatorio sulle Risorse idriche dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), nel Lazio le piogge di inizio d’anno sono state minime: a Roma, dal primo di gennaio ad oggi, sono caduti solo 21 millimetri mentre, negli scorsi 18 anni, la media del mese si aggirava su 76 mm: attualmente, quindi, il deficit è di oltre il 72% e la temperatura media è stata superiore di 2 gradi e mezzo al consueto. Il fiume Tevere, nonostante un aumento nel tratto romano, registra una portata pressoché dimezzata rispetto alla media del periodo; calano anche l’Aniene e, seppur di poco, il Velino nel Reatino ed il Liri in Ciociaria, mentre resta stabile la Fiora nella Tuscia”.
“La Giunta Rocca intervenga, in vista del nuovo caldo record, con tutti gli attori della filiera produttiva e per la gestione sostenibile dei servizi ecosistemici per prevenire una nuova ecatombe per l’agricoltura, gli ecosistemi e i consumatori”, conclude Mattia.