IL MURAGLIONE (‘O muraglione): rivalutare quello che resta delle antiche vestigia storiche del borgo di Gioi. (Cilento).
ACCADEMIA DEI PARMENIDEI
UFFICIO STAMPA
IL MURAGLIONE (‘O muraglione)
All’ingresso di Gioi, da tempi immemorabili, c’è una località chiamata “ ‘o muraglione”.
Anch’io da ragazzino, allontanandomi da piazza Castello, mi recavo con qualche coetaneo a fare lunghi giri per il paese per scoprire nuovi posti e incontrare nuovi amici. A volte ci spingevamo fino all’ingresso del paese, nel punto detto ‘o muraglione, ma di muraglione non ce n’ era nemmeno un pezzo. Mi sono chiesto tante volte perché quella località si chiamasse così e la risposta è venuta dalle mie osservazioni, dalle mie deduzioni, …e da un po’ di fantasia.
Attualmente l’ingresso principale di Gioi, per tutti i veicoli, è a circa cento metri prima dell’incrocio Via Chiaie-Via Conti. Ricordo benissimo che la casa dei Lucchesi fu costruita inglobando nelle fondamenta una torre della cinta muraria, alta circa due metri. Per chi entrava in paese la suddetta torre si trovava a sinistra, in basso, nella curva; guardando a destra, a pochi metri dalla curva citata, si scorge tra l’edera e altre frasche, ancora oggi, un pezzo di torre.
Come riporta il Cav. Giuseppe Salati ne “L’Antica Gioi”, pag. 40, tra queste due torri c’era la Porta Janni (o Porta di Janni Parente). Non esistono fotografie o schizzi di essa, ma di sicuro era possente e inespugnabile, sormontata da un muraglione alto almeno due metri, formato da pesanti blocchi di pietra levigata, che nel tempo sono stati depredati. Incastonata mirabilmente tra le due torri su citate, la poderosa Porta veniva difesa strenuamente dai guardiani appostati sulle alte torri. Le mura, compresa la Porta, erano alte almeno cinque metri. Non doveva essere molto diversa dalla Porta dei Leoni, i cui magnifici resti sono visibili a nord-est del paese.
Ecco spiegato il toponimo “ ‘o muraglione”.
Purtroppo il Tempo è tiranno ma, anziché arrendersi al suo scorrere, è il caso di rivalutare quello che resta delle antiche vestigia storiche del nostro borgo. Da alcuni anni il sottoscritto si è fatto promotore presso gli Enti Locali affinché l’unico paese del Cilento circondato da antiche Mura, da numerose Torri e dai ruderi di un Castello, acquisti visibilità, attraverso l’utilizzo di un’illuminazione mirata e strategica, dal basso verso l’alto, con lampade ecologiche alimentate magari ad energia solare. Che spettacolo, di notte!
Il Futuro del paese è molto vicino a un bivio: Gioi andrà verso uno spopolamento e un decadimento insormontabile o diventerà un centro di interesse nazionale per la sua Storia, la sua Cultura e la sua Visibilità?
Prendo atto che l’attuale Amministrazione ha intrapreso delle iniziative tendenti a realizzare quanto ho suggerito e sperato da tempo. Quando sarà stata effettuata questa “Rinascita” i vantaggi andranno all’intera comunità e ai giovani che non dovranno più migrare. E sarà anche un atto di riconoscenza ai gioiesi sparsi per il mondo e di gratitudine per i nostri Antenati, illustri o gente comune, che con sacrifici e affetto resero sempre più bello il paese che domina la valle dell’Alento e scruta il mar Tirreno da Capo Palinuro a Punta Campanella.
Come me, sono fiduciosi tutti i gioiesi. Ringrazio chi si impegnerà.
Castelnuovo Cilento, 11.11.2023 Giacomo Di Matteo
Foto attuale e disegno del probabile aspetto dello stesso posto, circa tre secoli fa.