Marino/S. Maria delle Mole. Piena riuscita della iniziativa solidale per la Palestina, molte decine i partecipanti. Passione e spessore negli interventi.
Marino/S. Maria delle Mole. Piena riuscita della iniziativa solidale per la Palestina, molte decine i partecipanti. Passione e spessore negli interventi
“L’intestazione della locandina che ha chiamato a raccolta cittadini, molti comunisti e di sinistra, con molti altri ispirati da un autentico pacifismo che legge le nefandezze di un mondo in mano a barbari che muovono dai propri interessi padronali e di privilegi, la possiamo leggere qui di seguito in lingua italiana e araba, lancia la parola d’ordine del cessate il fuoco per una Palestina libera. – commentano dalla segreteria del PCI di Marino e dal Coordinamento PCI Castelli romani che si è assunto l’onere organizzativa anche sotto l’egida del PCI Lazio -. Palestina libera : cessate il fuoco ! فلسطين الحرة: وقف إطلاق النار!
La situazione, sia a Gaza che in Cisgiordania, vede queste ore sempre più con le tragedie protagoniste. Mancanza del rispetto della vita. Perseguimento di morte e distruzione. Nessuna intenzione dei grandi della terra, a cominciare dagli USA, a voler porre termine a tutto ciò. Questo tipo di denuncia è risuonato più volte, a Bibliopop, dove i quaranta posti a sedere erano tutti pieni ed alcuni intervenuti sono stati in ascolto in piedi. Molto apprezzati i contributi dettagliati che in vari interventi sono sati prodoti da Anna Maria Robibaro, della Commissione Ufficio Ecumenismo e dialogo interreligioso della Diocesi di Albano; così come quello del Presidente della Comunità Palestinese di Roma e del Lazio il dott. Yousef Salman e dell’operatore ONG in Palestina – collegato via web – Mohamed Ghazawnah. Cerchiamo di raccontare, oltre lo sdegno, le passioni suscitate, ciò che le testimonianze hanno offerto. Robibaro ha voluto “certamente riportare quanto con la sua partecipazione cristiana cerca di attuare su questo versante. Ma anche e soprattutto – ha sottolineato – del quanto ha pesato l’esperienza diretta vivere un breve periodo in Palestina, coi palestinesi, sia cristiani che musulmani. All’interno delle loro famiglie. Ebbene dopoqueste esperienze, e viste le tragedie odierne, non si può che concludere, citando anche testi di rapporti, come quello del 2022, che in Palestina è in atto un regime di Apartheid da parte del Governo israeliano; così come è in atto un vero e proprio genocidio: uno sterminio programmato del popolo palestinese; solo per fare un esempio dell’oppressione imperante vi riporto l’esperienza al check point. Il controllo per spostarsi che noi abbiamo subito in modo snervante e degradante, chiedendoci, noi lo stiamo facendo saltuariamente, mentre chi vive e lavora e va a scuola in Palestina lo subisce quotidianamente e anche più volte al giorno! Un controllo – conclude Robibaro – che avvolge ogni aspetto di vita, ogni permesso autorizzativo: se sei palestinese sei discriminato in partenza.”. Il dottor Yousef Salman, facendo seguito alla presentazione degli organizzatori, per conto del Partito Comunista Italiano, e con l’ospitalità usuale di Bibliop, in cui si è messo in rilievo che “il vero pericolo, di fronte a tale tragedia odierna, è l’impoetnza, ovvero la scelta di non affrontare l’argomento perchè non si hanno strument decisivi a disposizione. Invece no – sostengono dal PCI – cento di questo tipo di iniziative, e fatte ovunque nel Paese e nel mondo, mostrano sia la solidarietà al popolo palestinese, che la possibilità e necessità d’intervento sul cessate il fuoco per dare voce al confronto, allla politica. Quindi, assolutamente non bisogna assecondare il silenzio e continaure a richiedere il cessate il fuoco.”. Il Presidente della Comunità palestinese ha confermato che “è vero, non si deve tacere. Ricordiamo tra l’altro – denuncia con forza Salman – che certa narrazione dei media, non solo occidentali o israeliani, ma anche arabi, ad esempio di stati asserviti agli interessi statunitensi, preferiscono alternare il silenzio al racconto del palestinese terrorista. Sono operazioni di manipolazione dell’informazione, della cultura, della capacità critica degli individui. E’ a tutto ciò che dobbiamo rispondere ogni volta che vogliamo davvero affrontare l’argomento delle vite dei palestinesi, ovvero della questione palestinese. Vi faccio notare, ad esempio, che mai nessun palestinese si pone, o pone come proposta politica di debellare lo stato di Israele. Meno che mai ha mai proposto qualcosa inerente la religione che si professa in Israele. Al contrario, Israele, ovvero i propri governanti, e ancor di più quelli attuali della destra estrema che hanno in mano le redine dell’esecutivo, non riconoscono l’esistenza di un popolo palestinese, di una questione palestinese. A questi governanti se chiedete chi sono io, vi risponderanno che io sono un arabo, non un palestinese. Esautorando il mio diritto a dire che questa terra è la mia terra. E, infatti – conclude Yousef Salman – il riconoscimento di esistenza dello stato di Israele sul 78% della Palestina (secondo il trattato di pace di Oslo) e il 22% della Palestina ai palestinesi, mentre nella prima parte è stato immediatamente attuato, nella restante parte, le incursioni dei coloni sempre armati, che depredano le proprietà cacciando i palestinesi dalle proprie terre e dalle proprie case (quelle esistenti nel 22% di Palestina) sono continuamente attive e non hanno consentito di rispettare (scadenza 1998) la nascita dello stato palestinese. Anzi, non è fantapolitica ma realtà i due artefici dell’accordo, Rabin e Arafat sono stati assassinati tutti e due!”. Prima di dare la parola, con collegamento via web dalla Cisgiordania a Mohamed Ghazawnah, il moderatore, ringraziando a nome del PCI per la partecipazione ha reso noto che sono presenti tra il pubblico responsabili ed esponenti – anche quando a titolo personale – la presidente dell’ANPI Marino, Annamaria Scialis; il Presidente del circolo Il Riccio-Legambiente, Mrko Laurenti; il Presidente del Gruppo dei Dodici, Giancarlo Forte; il segretario di Italia Nostra Castelli romani, Enrico Del Vescovo; il rappresentante di Italia Cuba, Fabio Pietrangeli; Lenino De Angelis della segretria regionale PCI Lazio; Gabriele Narcisi, coordinatore M5S Marino; inoltre ha riportato saluti di incoraggiamento e condivisione oltre che di solidarietà con il popolo palestnese, da parte di Sonia Pecorilli, segretaria PCI Latina e del prof Angelo d’Orsi, che ha già partecipato ad attività marinesi in omaggio a Gramsci. “Qui in Cisgiordania – racconta subito Mohamed Ghazawnah ringraziando per l’ospitalità e la solidarietà dei cittadini di Marino, dei Castelli romani, in questo angolo vicino Roma – la nostra vita è differente dalla realtà tragica di Gaza, unicamente per le quantità. Lì ci sono i bombardamenti, e da noi le sparatorie dei coloni o delle pattuglie. Lì ci sono spostamenti di migliaia di persone per volta, qui da noi due tre cinque famiglie per volta. Ma ilf ine è analogo. Da un lato si vuole che gli abitanti palestinesi di Gaza se ne vadano in Sinai; dall’altra, successivamente, si vorrà che i palestinesi di Cisgiordania se ne vadano o in Giordania, o in Libano o Siria. Ma noi, – dice con forte passione e decisione l’operatore dell’ONG – non accetteremo mai questo. Se domattina venisse qui un soldato armato e mi dicesse: o vai via oppure io uccido te, tua moglie, i tuoi figli, i tuoi cari; io potrei rispondere solo in modo, uccidimi, ma questa è la mia terra! Non posso andarmene.”. Quindi Mohamed Ghazawnah ha continuato a raccontare della immane tragedia che può toccare con mano vivendo questa realtà che, proprio come raccontato da Robibaro, lui definisce come “un apartheid peggiore di quella del Sudafrica prima della liberazione con Mandela. Di un regime figlio degli interessi statunitensi e dei suoi alleati servi come l’europa. Non si spiegherebbe altrimenti il non rispetto di centinaia di risoluzioni dell’ONU contro Israele e a favore dei diritti dei palestinesi, ma mai attuati. Gli interessi li conosciamo: sono quelli derivanti dai commerci, dalle fonti energetiche,s ia quelle esistenti – come il petrolio arabo – sia quelle da poco scoperte – come il giacimento di gas di fronte la costa della striscia di Gaza.”. Per oltre due ore e mezza, con interventi e richieste dal pubblico, e con interlocuzione tra Salman e Ghazawnah, hanno prodotto quel clima di consapevolezza che dà corpo ad una solidarietà dei presenti, non solo umana, non solo di principio, ma supportata da analisi storica e conclusioni di scelte di lotta. Per questo i due ospiti palestinesi si sono prodigati anche in brevi commenti specifici: “C’è necessità di riportare ad essere protagonista un Partito Comunista, al pari di quello che è stato il PCI di Berlinguer: nella ispirazione, nella capacità di proposta politica, nella attrattività che non risiedeva in chi sta in altri lidi, ma in chi per mancanza di riferimento sta in disparte, ad esempio non partecipa al voto nelle consultazioni.”. L’Europa, è proprio il grande vigliacco di questa disgraziata storia. Dopo essere stata per tanti anni protagonista di buone relazioni, di ricerca di buone soluzioni, di poter perfino svolgere un ruolo da grande terza forza internazionale, ora ha scelto di essere il tappetino degli USA. Non comprendendo che l’unica filosofia che ispira gli USA in questo frangente è un proprio ruolo nel garantirsi il Mediterraneo nello scacchiere internazionale. Ma gli USA fanno male i propri conti col popolo palestinese. Si dice tra noi palestinesi, potrete uccidere uno o mille di noi noi sempre a lottare per la nsotra terra resteremo. Se non ora ci vorranno anni, ma qui saremo. I Francesi hanno oppresso per 138 anni l’Algeria, ma alla fine l’Algeria è degli algerini. Gli Stati Uniti hanno soggiogato il Vietnam, ma ora il Vietnam è dei vietnamiti. La nostra Palestina sarà dei palestinesi. Due popoli due stati, va bene. Uno stato e due popoli, va bene. A noi interessa che ci sia unos tato democratico e laico. La formula del come lo decideremo insieme.”. I molti intervenuti, dai Castelli e dalla provincia di Latina, da Marino e da Ciampino, sono rimasti favorevolmente colpiti dalla qualità e dallo spessore che tale iniziativa ha rivestito, e chiesto immediatamente ai protagonisti – sia ospiti che organizzatori – di riproporre un analogo appuntamento. Cosa che verrà fatta. Intanto, il PCI ha anche reso noto che sta organizzando un appuntamento per una visita guidata alla Mostra su Berlinguer, presente al Mattatoio in Roma. Seguiranno informazioni dettagliate.