Tribunale di Milano – la ragazzina fuggita resterà a casa con la mamma.

Anche la sorella maggiore ancora in comunità potrà rientrare a casa. L’avvocato Miraglia: gravi mancanze e superficialità del Servizio sociale che andrebbero investigate.

Milano. Barbara (nome di fantasia) la ragazzina della provincia di Milano che recentemente era tornata a casa dalla mamma, potrà restare a casa. Il Tribunale per i minorenni, dopo l’udienza di giovedì scorso e dopo aver verificato la vicenda ha decretato che potrà rimanere con i suoi cari. Non solo, anche la sorella maggiore rientrerà in famiglia in modo graduale come da prassi in questi casi.

Come reso noto dai media, la sorella maggiore era rimasta in comunità in una condizione di totale abbandono. In comunità poteva fumare sigarette, acquistare kit per l’esecuzione di piercing praticato alle compagne e a sé stessa con il grave rischio di infezioni, nessuno le aveva fatto l’abbonamento ATM a cui aveva dovuto provvedere la madre, non aveva tutti i libri scolastici e la mamma non riceveva nessuna comunicazione dalla scuola. Ma non è tutto, in comunità la ragazza farebbe uso di cannabis come scritto persino dai servizi sociali stessi.

In realtà, se le istituzioni si fossero comportate con maggiore professionalità e competenza, le due ragazze non avrebbero mai dovuto subire il trauma dell’allontanamento. Infatti la vicenda era precipitata nel dicembre del 2022 quando, in occasione di un litigio con la mamma, la sorella maggiore l’aveva accusata falsamente di maltrattamenti. Il tutto si sarebbe potuto risolvere facilmente se le indagini fossero state un po’ più approfondite e se fosse stata valutata meglio la madre, un’insegnante molto apprezzata.

L’avvocato Miraglia, legale della famiglia, non ha mezzi termini:

“Siamo soddisfatti della decisione del Tribunale che dopo un approfondito esame ha ristabilito verità e giustizia. Tuttavia, la superficialità e incompetenza del Servizio sociale è inquietante e dovrebbe essere esaminata anche alla luce della recente decisione.

Questi percorsi, valutazioni e accertamenti si sarebbero potuti evitare. E c’è anche il dramma che la famiglia ha dovuto subire, con conseguenze psicologiche ancora tutte da valutare.”

Ci auguriamo che le persone responsabili di controllare e correggere gli errori e le criticità evidenziate da questa vicenda si attivino per prevenire futuri abusi sulle famiglie e sui bambini e per sanare eventuali ingiustizie pregresse.

FamiglieUnite.it

(lettori 13 in totale)

Potrebbero interessarti anche...