Emanuela Mascherini torna al cinema dal 30 novembre nella commedia romantica Doppia Coppia di Igor Biddau. Nel cast anche i fratelli Stefano e Michele Manca e Maria Celeste Sellitto.
La Mascherini interpreta Fernanda, una principessa azzurra sopra le righe. Non è bionda, non ha gli occhi azzurri e e non è delicata. Bensì tutto il contrario. Lei ama la natura, parla varie lingue e lavora come guida nelle escursioni trekking. Non sente l’esigenza di avere un uomo al suo fianco ma ha, però, un amico speciale, Vincenzo (Stefano Manca), single convinto e abile rubacuori.
Fernanda ha un’amica di nome Anna (Maria Celeste Sellitto), appassionata di sesso al confine con la ninfomania, la quale invece desidera una relazione stabile. Vincenzo ha a sua volta un amico, Tonino (Michele Manca), che ha in comune con Anna l’essere ancora in cerca dell’anima gemella. Fernanda e Vincenzo decidono, così, di farli incontrare in modo che Cupido possa fare il suo lavoro.
Emanuela Mascherini non è solo attrice ma anche autrice e regista.
Nel 2005 si diploma in recitazione presso il Centro sperimentale di cinematografia. Fin da adolescente lavora come attrice in teatro e in televisione ed è stata diretta fra gli altri da Francesca Archibugi, Matteo Oleotto, Francesco Costabile, Riccardo Donna, Antonello Grimaldi, Tiziana Aristarco, Robert Carsen, Barbara Nativi, Marco Limberti, Anthony Lamolinara e Vito Palmieri.
Nel 2016 è la protagonista femminile del film sul precariato In bici senza sella (AA.VV.) presentato in anteprima durante la Festa del Cinema di Roma.
Le sue opere come scrittrice Glass Ceiling: oltre il soffitto di vetro, Memorie del cuscino e Alice senza meraviglie hanno ottenuto importanti riconoscimenti nazionali e sono state opzionate per il cinema.
Come regista ha realizzato, tra gli altri, due cortometraggi Offline e Come la prima volta che le sono valse, oltre alla selezione ai Nastri d’argento 2017 e 2019 e alla shortlist dei David di Donatello 2019, selezioni e premi in Festival sia nazionali che internazionali. Sempre nel 2019 vince il RIFF Rome Independent Film Festival con una sceneggiatura inedita ed è una delle registe selezionate per “A Sunday in the country” di European Film Award. Nel 2022 è borsista per la prestigiosa residenza Berlin AiR.
Nel 2023 gira, con il contributo del Ministero, Alba blu il nuovo cortometraggio sulla violenza alle donne. È direttrice artistica della Rassegna di Opere Prime CineAtelier dedicata al cinema d’autore e collabora con diversi Festival sia Nazionali che Internazionali.
È coprotagonista della serie Rai Che classe! diretta da Yuri Rossi che uscirà prossimamente.
NOTE DI EMANUELA MASCHERINI:
“Siamo arrivati sul set dopo pandemia e una lunga attesa. Avevamo tutti un gran bisogno di leggerezza. E se la leggerezza non ci aiuterà a risolvere questi tempi complicati di sicuro può aiutarci ad abitarli. Poco prima di girare però non volevo più interpretare questo ruolo, perché non ero abbastanza bionda, non avevo gli occhi abbastanza azzurri, non abbastanza ventenne, non abbastanza delicata per essere la metafora della Principessa Azzurra. Poi mi sono accorta che stavo tradendo tutti i Principi e le Principesse azzurre che incontro ogni giorno per strada, al supermercato, nei bar. Tutti come me lontanissimi dallo stereotipo della Principessa che ci hanno raccontato e vicini a una realtà ben più interessante e complessa sia esteticamente che umanamente, la realtà di chi ha il coraggio di essere se stesso, anche esteriormente, e la propria esistenza se la salva da solo. Ho deciso che dovevo farlo per loro e per me. Poi tra i difetti che annovera il mio personaggio c’è una spiccata immaturità emotiva per essere ormai un’adulta a tutti gli effetti, molto comune e poco raccontata forse, e l’ansia tipicamente femminile di sentirsi sull’orlo di una data di scadenza, sempre più prossima, conseguenza di una pressione sociale sempre troppo attuale. Come per i personaggi che creo come autrice e regista ho cercato di creare un personaggio che alla dittatura della perfezione si oppone con il coraggio dell’autenticità e dell’imperfezione”. |