A breve in stampa di Corrado Lucibello, vignettista e poeta, “CILENTO …di Bolina”, edizioni del Centro di Promozione Culturale per il Cilento, di Acciaroli (Sa).

 

 

 

 

ACCADEMIA DEI PARMENIDEI
UFFICIO STAMPA

A breve in stampa di Corrado Lucibello, vignettista e poeta, “CILENTO …di Bolina”, edizioni del Centro di Promozione Culturale per il Cilento, di Acciaroli (Sa).

A breve in stampa di Corrado Lucibello, vignettista e poeta, “CILENTO …di Bolina”, edizioni del Centro di Promozione Culturale per il Cilento, di Acciaroli (Sa), che raccoglie parte degli articoli da lui scritti dal passato al presente e una scelta di vignette satirico/umoristiche.

Il termine “andare di bolina”, vuol dire navigare controvento verso una boa o un punto d’arrivo. Possiamo dire che il punto di arrivo del Cilento non sia tuttora chiaro, almeno per quanti amano questo territorio e non sempre, o quasi mai, sembrerebbe che lo amino coloro che hanno il potere di deciderne la sorte.

Comprensibile quindi il titolo dedicato al suo lavoro da Corrado Lucibello, cilentano doc, che, uso anche a scrivere, ci ha regalato negli anni la sua inventiva di vignettista, in cui traspare l’attenzione sia al lato sociale/umano sia a quello politico della zona in cui vive e, più ampiamente, delle questioni solidali a largo raggio. Tra i trofei vinti: Premiazione del racconto “La vita in un bicchiere”al Concorso Nazionale di Narrativa promosso dalla Pro-Loco S. Martino Cilento e dal Centro Culturale Studi Storici”IL SAGGIO”di Eboli; 1° Classificato per la migliore immagine.
Per l’opera “
U cunto re Ninno” nel Concorso “Foto in Versi” alla Pro Loco San Martino;

Arte e poesia” a Padula, premiato per la poesia “Battito d’ali… ”, nella prima edizione del Premio di poesia a tema libero dedicato a Padre Giovanni Minozzi, organizzato dall’associazione culturale Nuove idee.

Nella seconda edizione del Premio Giuseppe Ripa, Concorso Giornalistico gli è stato assegnato un terzo premio, proprio per il giornalismo.

Al Premio Aniello De vita (il mai dimenticato medico cantore del Cilento), sezione umorismo figurativo, Carlo Sacchi, direttore artistico, gli consegnò questa motivazione: “ (…) per la sottile intuizione e l’acuto spirito ideativo alla base di una documentata e brillante “inchiesta narrativa”, carica di pregnanti riferimenti storico-culturali e argute caratterizzazioni psicologiche, quale originale chiave di lettura nell’interpretazione e comprensione di tematiche e problematiche realizzata nell’entusiasmo di coinvolgere l’amato Cilento in una impegnata riflessione mediante la freschezza creativa di una geniale ironia”.

Stiamo proponendo soltanto alcuni dei trofei assegnati a Corrado Lucibello, che partecipa da sempre alle battaglie per il miglioramento socio-culturale della sua terra cilentana ed è anche per questo che in passato è stato eletto consigliere provinciale. Come artista non si limita alle vignette, è invece presente da anni sul territorio con articoli che non hanno paura di evidenziare le negatività di situazioni che riguardano il turismo, la viabilità, la sanità, le sconsiderate scelte che producono danni alla natura inerme del Cilento e la presenza invalidante di personaggi che, pur occupando posti di rilievo, non riescono ad assumere quelle decisioni che porterebbero il Cilento, anche ad una presenza turistica che non si limiti ai pochi, deleteri, mesi estivi.

Il nostro artista, ben conosciuto e premiato altresì per la sua poetica, riesce a farsi notare con un’ampia varietà di mezzi espressivi, rendendo tangibili le sue emozioni, sia quelle molto personali, sia nate dall’osservazione del mondo intorno a lui, dal punto di vista sociale, culturale e politico.

Prendiamo ad esempio una sua poesia: “Sogno. Prigioniero della mente/ siederò, smarrito, in riva/a mare sconosciuto, /oltre le nuvole./ Conterò le stelle nel cielo, / specchio silente/ di un altro mare, / che credevo amico./ Rivedrò attonito/ i cocci di esistenza/ del mio passato, / infranto dai marosi./ Riemergeranno i giorni, / quelli del tuo sorriso;/ Cercherò ancora/quei capelli al vento, / la carezza di un respiro/ e quello sguardo triste/ che graffiava l’anima./ Ritroverò nella tempesta, / come gabbiano ferito, / la mia solitudine, / la malinconia, / mentre gocce di passione/ detteranno le parole/ che non ho saputo dire”.

Dicevamo poeta, ma anche (o sopra tutto?) vignettista. Perché c’è un merito davvero grande nel riuscire, con pochi segni di penna, a tracciare una storia d’ironia frizzante che riesce a non offendere neanche i personaggi presi di mira. Consegue di essere più graffiante di quanto si possa in sessanta righi di un articolo ed è un merito davvero da evidenziare, in quanto di vignettisti espliciti e concreti non ne abbiamo molti. In proposito mi piace di ricordare le parole di Giovanni Farzati, giornalista e reporter cilentano che così si espresse in una manifestazione del passato, laddove apparivano le vignette di Lucibello. “ (…) le urticanti (ma orientate al sorriso) vignette di Corrado Lucibello, di Pioppi, (Frammenti, satira senza tempo); amico di quel diavolo di Alfio Krancic;1 vignettista del Giornale; Corrado Lucibello; una passione con quarant’anni d’esperienza a disegnare vignette, iniziò tutto da un piccolo foglio di destra, con un titolo da impressionare non poco; la Voce della fogna. In tutto 36 quadri; quasi mezzo secolo di vignette, china su carta e carboncino, alla maniera di Fremura2, il vignettista toscano che ama (amava. N.d.A.), disegnare con grandi spazi bianchi attorno, una satira senza tempo quella di Corrado Lucibello; numeroso il pubblico all’inaugurazione della mostra delle vignette satiriche di Corrado Lucibello; opinioni grafiche, politiche”.

Tanti riconoscono all’uomo Lucibello potenzialità espressive che mettono in primo piano i suoi pensieri, le idee e le convinzioni, per cui non meraviglia che queste risaltino sia negli scritti giornalistici sia nelle poesie e nelle vignette umoristiche, nel tentativo che tutto ciò possa rendere beneficio all’amato Cilento.

Bianca Fasano,

1 Alfio Krancic (Fiume, 1º marzo 1948) è un disegnatore italiano.

2 Alberto Fremura (Livorno, 1936 – Fenis, 7 aprile 2023) è stato un pittore, scrittore e umorista satirico italiano.

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