La coordinatrice Onu per l’assistenza ai palestinesi denuncia una situazione insostenibile: “Le strade per le evacuazioni sono bombardate, nessuna zona è sicura, manca l’essenziale per la sopravvivenza”.
“Nessuno è al sicuro” nella Striscia di Gaza: lo ha denunciato oggi la coordinatrice dell’Onu per l’assistenza umanitaria alle comunità palestinesi, Lynn Elizabeth Hastings, in una comunicazione diffusa oggi. “Per persone che non possono spostarsi perché non hanno dove andare o non sono in grado di muoversi, essere avvertiti prima o meno non fa alcuna differenza” ha sottolineato la dirigente, in riferimento ai raid di Israele. “Quando le strade per le evacuazioni sono bombardate, quando le persone sia nel nord sia nel sud sono in zone di combattimento, quando manca l’essenziale per la sopravvivenza e quando non ci sono garanzie sulla possibilità di ritornare un giorno a casa, le persone si trovano di fronte a scelte impossibili”.
Hastings ha sottolineato che le azioni di guerra dovrebbero rispettare il diritto umanitario. Sempre oggi l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati in Palestina e in Medio Oriente (Unrwa) ha riferito che in conseguenza della politica di “assedio totale” imposta da Israele e della mancanza di gasolio ed elettricità a Gaza anche molti forni non possono più funzionare.
NELLA STRISCIA DI GAZA DOPO IL 7 OTTOBRE SONO MORTE 5.600 PERSONE
Secondo stime del locale ministero della Sanità, nei raid di Tel Aviv seguiti agli assalti di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele sono state uccise oltre 5.600 persone.
IERI LE BOMBE SUL CAMPO DI NUSEIRAT
Tra le vittime anche i familiari di Wael Dahdouh, a capo dell’ufficio di corrispondenza dell’emittente Al Jazeera nella Striscia. A perdere la vita in un bombardamento la moglie e due figli, di 15 e sette anni, Mahmoud e Sham. Stando ad Al Jazeera, alcuni giorni fa i tre erano stati costretti a lasciare le loro case a causa dei raid. Il bombardamento mortale ha colpito ieri il campo profughi di Nuseirat dove si erano spostati.
ISRAELE PREPARA L’INVASIONE
Sul piano militare, dopo il discorso nel quale il primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato che Israele “si sta preparando” a un’offensiva di terra a Gaza, da segnalare un’incursione che è stata definita “raid mirato”. I militari di Tel Aviv, stando alle informazioni diffuse dall’esercito, sono penetrati a bordo di blindati e carri armati in un settore centrale della Striscia prima di rientrare di nuovo nel territorio di Israele.
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