L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di Delega al Governo per la riforma fiscale. I sì sono stati 184, i no 85 e nessun astenuto. La delega consta di 23 articoli, distribuiti in capi e titoli.
FISCO, LEO: UNA RIFORMA STORICA ATTESA DA OLTRE 50 ANNI
“L’approvazione odierna della delega fiscale rappresenta un risultato storico, siamo di fronte ad una riforma epocale che l’Italia aspetta da oltre 50 anni“. Così il Vice Ministro Maurizio Leo, commentando l’approvazione della delega fiscale a Palazzo Montecitorio. “Vorrei ringraziare anzitutto i Presidenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato, Osnato e Garavaglia, i relatori del provvedimento Gusmeroli, Sala e Zedda, nonché gli uffici tecnici del Mef, della Camera e del Senato, così come tutti i parlamentari che hanno contribuito a migliorare il provvedimento con proposte costruttive e un atteggiamento sempre improntato a far prevalere l’interesse nazionale. Ci metteremo sin da subito al lavoro sui primi decreti attuativi”.
MELONI: PROVVEDIMENTO STORICO, FISCO PIÙ GIUSTO ED EQUO
“Sono molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni”. Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Meno tasse su famiglie e imprese- aggiunge-, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia”.
MARATTIN: DELEGA RICALCA IN TOTO IMPOSTAZIONE DRAGHI
La riforma ha incassato il favore di Azione-Italia Viva. “Il nostro voto favorevole è dovuto al fatto che questa delega ricalca in toto il lavoro parlamentare fatto nella scorsa legislatura, poi confluito nella delega Draghi”. Ha detto Luigi Marattin, deputato di Azione-Italia Viva, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla delega fiscale. “I principi di riforma dell’Irpef, della tax expenditure, dell’Iva, di abolizione e sostituzione dell’Irap, di tassazione dei redditi finanziari, la semplificazione dell’Ires, sono gli stessi e rappresentano un patrimonio di tutti. Ci sono, è vero, anche cose che non ci convincono del tutto, come la flat tax incrementale, grazie a noi sostituita dalla detassazione dei premi di produttività. Il nostro voto favorevole è confermato anche dopo il passaggio al Senato, perché su due temi come il federalismo fiscale e l’accertamento/riscossione non si è ceduto agli slogan ma seguito il buonsenso. Ora però inizia la fase di attuazione. E non vorrei che si attuasse solo la parte, riguardante procedure e accertamenti, che non costa. Così facendo, però, non si può parlare di ‘fare la storia’. Dunque, attenzione alle scelte che farete. Nel frattempo noi saremo qui con l’atteggiamento di chi non cede a populismi e agli slogan, continuando a fornire la speranza che questo Paese possa ancora essere profondamente riformato, senza cedere a populismi e conservatorismi”.
SCHLEIN (PD): A CHI EVADE PROMESSI SCONTI E FUTURI CONDONI
Contrario alla Riforma invece, il PD di Elly Schlein che in merito ha spiegato: “La delega fiscale approvata dalla Camera rende più profonde le già insopportabili iniquità del sistema fiscale con la introduzione di nuovi regimi di favore che sottraggono altri redditi alla progressività e violano il principio di equità orizzontale che richiede che a pari reddito si paghi pari imposta. A chi evade le imposte vengono promessi, senza alcuna verifica sulla sua situazione di difficoltà economica, sconti di sanzioni e interessi, tempi biblici di pagamento e futuri condoni”. E ancora: “La delega contiene mirabolanti promesse di riduzioni fiscali che renderebbero insostenibile, se realizzati, il nostro sistema di welfare. Si tradurranno invece in regali sostanziali per alcuni e piccoli sconti per altri. Come sempre avviene quando la bussola non è un fisco giusto, ma la distribuzione di privilegi corporativi”.
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