Borsellino: Giordano (Ugl):”Tenere sempre viva la memoria ogni giorno dell’anno”.
E’ il commento del Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano accogliendo l’invito dell’Assessorato alle Politiche Giovanili e la Consulta Giovanile del Comune di Matera, in occasione della strage di Via D’Amelio, per la ‘marcia della legalità’ a Matera oggi 19 luglio 2023.
“Trentuno anni fa Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina persero la vita per mano della mafia, in via D’Amelio, insieme a Paolo Borsellino. Oggi più che mai – dichiara Giordano – dobbiamo rinnovare il nostro impegno a tenere viva la loro memoria e a continuare la loro lotta per la legalità, valore fondamentale che deve stare alla base della nostra visione di futuro e cementare la nostra comunità che partendo dal territorio della provincia di Matera deve fornire un’occasione di confronto tra giovani e istituzioni, nonché un momento di riflessione sui temi della promozione della legalità, della cittadinanza attiva e della cittadinanza europea, con l’obiettivo di accrescere l’impegno dei giovani e delle organizzazioni in attività di solidarietà e partecipazione alla vita democratica e sociale della Nazione. L’Ugl Matera – prosegue Giordano – lancia una mobilitazione che lega lotta alla mafia e lotta per i diritti, perché le due cose camminano assieme. Diciamo che non bastano le sole celebrazioni ma servono impegno quotidiano e coerenza dei comportamenti a cominciare dai comportamenti di quanti sono chiamati a ricoprire cariche pubbliche, sindacali e istituzionali. Occorre costruire una nuova stagione di mobilitazione e di impegno, coniugando alla lotta alla mafia la lotta per tutti i diritti umani, sociali, senza tralasciare le annose piaghe dei lavoratori sulla sicurezza e sfruttamento che costituiscono due costanti insopprimibili del mondo del lavoro. Stimare gli impatti economici e sociali di sfruttamento e mancata tutela di salute e sicurezza sul lavoro non è semplice, ma secondo l’Ugl Matera occorre al più presto trovare un sistema di misurazione condiviso, un indicatore economico che consenta di valutare i danni dell’inosservanza delle norme e al tempo stesso i benefici che derivano dall’applicazione delle normative in materia di sicurezza e di regolarità del rapporto di lavoro. Illegalità oggi significa anche l’utilizzo sempre più massiccio delle nuove tecnologie che ha fatto emergere il fenomeno del ‘caporalato digitale’ dove i lavoratori della gig economy, il modello sul lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo, hanno sostituito i braccianti agricoli. Non è più soltanto il furgone a caricare al mattino i lavoratori in attesa della chiamata, ma è l’uso del sistema in atto illegale che costituisce lo sfruttamento dei lavoratori. Nessun compromesso, nessuna zona d’ombra può esserci ancora nel nostro territorio – conclude Giordano -, adesso non basta più celebrare ma spezzare la catena, perché i diritti o sono di tutti o non sono di nessuno”.