CARCERE. PESCARA, DETENUTO DI 40 ANNI SI DÀ FUOCO PER PROTESTA.

TRASPORTATO IN ELICOTTERO AD OSPEDALE BARI, È IN GRAVI CONDIZIONI (DIRE) Roma, 27 mag. – Per protestare contro un rapporto disciplinare ricevuto si è dato fuoco in carcere. Il protagonista è un detenuto di 40 anni, di origini nordafricane, che ieri ha compiuto il gesto all’interno del penitenziario di Pescara. Trasportato in elicottero all’ospedale di Bari, l’uomo attualmente è ricoverato presso il reparto grandi ustionati. A darne notizia è il SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria). “Sembrerebbe che alla base dell’insano gesto del detenuto, 40 anni e di origini marocchine, con una pena definitiva da scontare ed ammesso al lavoro all’esterno, vi sia stata la contestazione per un rapporto disciplinare avuto qualche giorno prima- fa sapere Donato Capece, segretario generale del SAPPE- Ha quindi chiesto più volte di parlare con il Comandante e, nel momento in cui questi si recava presso il reparto semiliberi, il detenuto si è dato fuoco. Tempestivamente è stato allertato il 118, che in un primo momento lo ha trasportato all’ospedale civile di Pescara; ma viste le sue condizioni, apparse subito gravi, è stato trasportato con l’elicottero a Bari, dove è stato disposto il ricovero presso la struttura grandi ustionati dell’ospedale”. Sono stati “momenti di grande tensione”, evidenzia quindi Capece, che era stato in visita proprio nel carcere di Pescara due volte, prima lunedì e, poi, mercoledì scorsi, in quest’ultima occasione insieme al vice Capo dell’amministrazione penitenziaria, Lina Di Domenico. “Nel corso della visita, abbiamo rilevato che, a fronte di una popolazione di ben 379 reclusi- racconta- il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria consta di sole 107 unità e, peraltro, la maggior parte di essi hanno una rilevante età anagrafica. Tutto ciò comporta che spesso il personale impiegato giornalmente è di molto inferiore a quello realmente occorrente per presidiare tutti i posti di servizio sensibili presenti in istituto”.

 La struttura, secondo il segretario generale del SAPPE, necessiterebbe di “importanti interventi che possano renderla più confortevole e, magari, attraverso una riorganizzazione dei locali presenti, anche più funzionale. Di più, ci è stato riferito che il Comandante di Reparto assegnato in istituto anziché essere costantemente presente per guidare i propri uomini nella critica illustrata situazione di cui sopra, sarebbe stato posto in distacco presso il Provveditorato per svolgere mansioni prettamente amministrative e/o di archivio (almeno è quello che ci hanno riferito nel corso della visita)”. Da qui le richieste del primo sindacato: “Bisogna potenziare il contingente di personale di polizia penitenziaria, anche con il rientro stabile del Comandante di Reparto presso il penitenziario di ‘San Donato’; dotare gli agenti di idonei dispositivi di protezione individuale in modo di avere la possibilità di difendersi in occasione di qualsivoglia criticità e provvedere ad una funzionale ristrutturazione dell’edificio penitenziario”, conclude infine Capece.

Agenzia DiRE   www.dire.it

(lettori 187 in totale)

Potrebbero interessarti anche...