Sindaci alla 94^ Adunata Nazionale Alpini di Udine.
Nell’ immaginario collettivo di noi tutti, se pensiamo agli Alpini ci vengono in mente le
vallate delle nostre montagne disseminate di piccoli Comuni che per tanti anni hanno fornito il fior fiore
della gioventù al Corpo degli Alpini, sia in tempi di pace che di guerra.
Senza nulla togliere a tutti giovani abitanti nei comuni collinari, insulari, di pianura, nei medi
e grandi centri, ma per noi, che abbiamo come obiettivo la salvaguardia delle realtà di minore
dimensione demografica, viene spontaneo pensare ad un filo conduttore che unisce spontaneamente
gli ALPINI e l’ANPCI.
Se si pensa alle difficoltà del quotidiano nei piccoli Comuni, e ce ne sono veramente tante,
dalla strada interrotta improvvisamente per un albero caduto oppure ad un argine che ha ceduto, ci
viene in mente il volontariato sempre presente della Protezione Civile e dell’Associazione Nazionale
Alpini a cui tanti Sindaci hanno fatto riferimento nei momenti di difficoltà e di urgenza, senza poter
attendere che arrivasse l’aiuto istituzionale. Ci piace ricordare che il volontariato degli Alpini non ha
soltanto costruito gratuitamente un ospedale da campo a Bergamo in piena emergenza Covid, ma ha
fatto tanto altro con generosità, altruismo e senso civico verso i piccoli Municipi che sono la struttura
portante della nostra Nazione.
A Udine, dove si respirava un sano e genuino amor di Patria, hanno sfilato per oltre dieci
ore circa 80.000 Alpini, moltissimi erano Sindaci di piccoli Comuni nostri associati, che con fierezza
indossavano la Fascia Tricolore e l’immancabile cappello alpino, marciando insieme ai propri
concittadini.
A loro, che con tenacia non hanno ceduto alle lusinghe delle fusioni, a loro che hanno
scelto di rimanere Municipi e non diventare semplici frazioni di comuni, va tutto il nostro plauso ed
incoraggiamento a continuare a vivere nelle loro comunità e rimanere le sentinelle preziose del
territorio per vincere una dura battaglia: lo spopolamento!