Classe 1992, pianista, tastierista e compositore. I primi studi a otto anni nella stessa scuola di musica dove attualmente insegna. Prosegue poi da autodidatta, spinto dalla passione e da un talento che è innato. Il suo repertorio spazia dal jazz alla musica classica, dal blues al rock. Con il gruppo jazz Yellowcake ha vinto il festival ‘Non solo jazz’ di Alvito nel 2011, grazie all’esecuzione di brani propri. Nel 2015 il ‘Premio della critica TG24’ come miglior musicista per aver partecipato al contest realizzato da ‘Industrie Sonore’ di Isola del Liri, dove si è esibito da pianista solista con brani inediti. Numerose le pubblicazioni. Nel 2017 con la francese Musea Records esce l’album d’esordio del suo gruppo ‘Möbius Strip’, quartetto strumentale di jazz-rock e prog. Le composizioni dell’album sono tutte a firma di Lorenzo Cellupica che scrive anche la maggior parte degli arrangiamenti. L’album viene recensito e apprezzato da importanti riviste musicali sia italiane (Prog Italia, Classic Rock Italia, Rockerilla, Raropiù, Hamelin Prog, Arlequins) che straniere (All About Jazz, Progression Magazine, ProGGnosis, Jazz in Europe, DPRP, etc.) e trasmesso da radio di tutto il mondo. Nel 2017 consegue la laurea triennale in ingegneria Energetica presso l’Università di Tor Vergata di Roma e si iscrive al Conservatorio L. Refice di Frosinone, dove si laurea con lode nel 2020 nella triennale di Pianoforte Jazz con una tesi dal titolo Thelonious Monk: rielaborazione dell’eredità di un innovatore. Nel 2021 l’AltRock Records pubblica ‘Time Lag’, il secondo album dei Möbius Strip, distribuito dalla Ma.Ra.Cash Records, che riceve il plauso della critica. Sempre nello stesso anno, Lorenzo frequenta i seminari estivi di Siena Jazz. Nel 2022, insieme a Francesco Curcio, è co-vincitore del premio Rotary Club Frosinone L’eccellenza della musica italiana, A.A. 2021/2022 – XXI Edizione per l’area Jazz, grazie all’esecuzione in piano solo di due composizioni inedite. Nel 2023 la Ma.Ra.Cash Records pubblica il suo primo album da solista in piano solo, dal titolo In a ‘Haunted House’. ‘Una sfida personale e un’esigenza artistica -ha raccontato Lorenzo- sono tutte mie composizioni, tranne un omaggio ai Beatles. Sono brani ispirati a diversi generi musicali: al folk britannico inglese e irlandese, con influenze di musica classica, progressive rock e jazz come i due brani ispirati a Monk. Non imitazione ma interpretazione e sentimento’. L’ultimo grande lavoro non è un esercizio di stile: contiene al suo interno brani imprevedibili ma allo stesso tempo consistenti e vari per l’ascoltatore. Vere e proprie storie musicali in grado di suscitare sempre nuove emozioni. ‘Ed è questa la parte che preferisco nella composizione -aggiunge Lorenzo- la capacità di un brano di raccontare una buona storia! La sfida è proprio quella di creare contrasti di emozioni fondamentali per chi ci ascolta ‘.

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