In Campidoglio la camera ardente di Gianni Minà.

Il giornalista è scomparso lo scorso 28 marzo.

di Chiara Adinolfi

ROMA – Si è aperta nella sala della Protomoteca del Campidoglio la camera ardente di Gianni Minà, il giornalista scomparso lunedì a Roma a 84 anni. Ad accogliere il feretro, insieme alla famiglia, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

GUALTIERI: “MINÀ PERSONA STRAORDINARIA, PIÙ DI UN GIORNALISTA”

“Minà è stato un giornalista e un autore televisivo straordinario. Un autore di pagine memorabili di giornalismo, una personalità riconosciuta in tutto il mondo. Penso uno tra i più grandi giornalisti che l’Italia abbia avuto, che ha saputo interpretare la sua professione in un modo vigoroso e impegnato. È stato protagonista e testimone di pagine fondamentali della storia del Novecento e della storia politica più recente. È andato in America Latina, è stato impegnato in tante battaglie per i diritti e per la libertà. Insomma, qualcosa di più di un giornalista”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha voluto ricordare così Gianni Minà, durante la Camera ardente che si è aperta questa mattina in Campidoglio.

“Una personalità straordinaria e anche una persona dolcissima – ha aggiunto Gualtieri – Una persona con un grandissimo cuore che ha messo tutto il suo impegno, la sua passione e il suo rigore per rendere nobile il mestiere del giornalismo e per scrivere pagine importanti della cultura del nostro Paese. Un protagonista della vita culturale, civile e democratica dell’Italia e del mondo”.

Il sindaco di Roma ha concluso: “Ci sono oggi Paesi e continenti che lo ricordano e lo piangono. Minà era una personalità molto conosciuta all’estero, forse uno degli italiani più conosciuti. Lui ha conosciuto persone semplici e grandi del mondo e aveva questa capacità di essere amico e di riscuotere la fiducia. Io appartengo a una generazione che è cresciuta con Minà e ha segnato anche una fase di modernizzazione televisiva. Credo vada riconosciuto e ricordato adeguatamente come un grande della cultura e del giornalismo italiano“.

DON LUIGI CIOTTI: “MINÀ GIORNALISTA LIBERO, CON LA SCHIENA DRITTA”

“Un amico e un giornalista libero perché l’informazione o è libera o non è informazione. È stato un giornalista con la schiena dritta, capace di scendere nella profondità della conoscenza delle persone, le sue interviste erano una consegna di umanità, delle fragilità ma anche della ricchezza umana delle persone. Per me è stato un grande punto di riferimento. Ha spalancato uno sguardo molto più ampio sulle finestre del mondo”. Lo ha detto Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, a margine della camera ardente di Gianni Minà, aperta oggi in Campidoglio.

ONORATO: “ROMA RICORDERÀ GIANNI MINÀ AL PALATIZIANO”

“Con Gianni Minà perdiamo non soltanto un grande giornalista e scrittore ma una persona perbene, garbata che ha insegnato a fare giornalismo senza cercare sensazionalismi, raccontando le cose così com’erano senza aggiungere altro. Ha scelto Roma come città adottiva, studieremo il modo più appropriato per ricordarlo e renderlo davvero eterno”. Lo ha detto l’assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato, nel corso della camera ardente di Gianni Minà aperta fino a questa sera in Campidoglio.

Minà, ha aggiunto Onorato, “è stata una persona che ha legato la sua storia a tanti personaggi, soprattutto dello sport. A settembre riapriremo il palazzetto dello sport di viale Tiziano a Roma con grande fatica, uno dei luoghi simbolo delle Olimpiadi del ’60. Credo che quello possa essere un luogo dove immaginare delle iniziative e delle mostre per ricordarlo. Lo faremo tornare ad essere il tempio non solo del basket e della pallavolo ma anche degli sport da contatto come il pugilato – ha concluso Onorato riferendosi al Palatiziano – Potrebbe essere anche il luogo giusto per studiare delle iniziative in suo onore”.

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