COMUNICATO FEDERAZIONE BCC LAZIO UMBRIA SARDEGNA: credito cooperativo; crescono quote raccolta e impieghi, e redditività e patrimonializzazione.

È quanto è emerso dal “Rapporto scientifico sulle banche di credito cooperativo”, realizzato dal Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell’Università Cattolica di Milano, presentato oggi a Roma, all’Università Roma Tre, nell’ambito di un convegno organizzato dalla Federazione BCC Lazio Umbria Sardegna-FederLUS, che ha visto la partecipazione degli esponenti di tutto il sistema del credito cooperativo, FederCasse, Confcooperative, il Gruppo BCC Iccrea, il Gruppo Cassa Centrale, IPS – Federazione Raiffeisen Alto Adige, le Federazioni locali e le 14 BCC associate alla FederLUS.

A quasi sette anni dall’avvio della riforma del credito cooperativo, il nuovo assetto, partito nel 2019, ha permesso di rafforzare le banche, consolidare il settore e sviluppare significativamente l’attività creditizia. Negli ultimi anni, infatti, le bcc, nonostante una fase storica di particolare complessità, hanno saputo adattarsi e reagire in maniera adeguata, senza snaturarsi e anzi rafforzando i loro tratti distintivi, quali la prossimità al territorio e il mutualismo, in un quadro di incremento di efficienza e sempre più adeguata patrimonializzazione: in particolare, la quota degli sportelli sul totale del sistema bancario è cresciuta dal 14% del 2013 al 19,6% del 2022, quella dei dipendenti, dal 10,2% al 10,7%; e il numero dei soci è cresciuto del 20% dal 2013 a oggi, raggiungendo quota 1,4 milioni.

Il Rapporto ha esaminato il contributo delle bcc allo sviluppo del territorio, analizzando, in particolare, l’evoluzione della raccolta, dei finanziamenti a famiglie e imprese, della redditività, della dotazione patrimoniale, così come dell’efficienza, delle bcc rispetto all’intero sistema bancario nazionale, nel quinquennio 2016-2022.

È stato dimostrato come il credito cooperativo abbia incrementato tutte le sue quote sul sistema nazionale, e le famiglie e le imprese, specie quelle di minori dimensioni, siano state quelle a beneficiarne maggiormente, grazie al forte radicamento territoriale delle bcc che ne fa delle vere e proprie “banche di prossimità”.

Dal 2016 al 2022 la quota di depositi della clientela delle bcc è cresciuta dall’8,89% al 9,82% dei depositi del sistema bancario italiano, a testimonianza della capacità delle bcc di acquisire una quota crescente di depositi, in particolare per dalle microimprese (dal 16,8% al 17,37%).

Per quanto riguarda i finanziamenti a famiglie e imprese, nel periodo considerato, il peso del credito cooperativo è in ascesa, dall’8,62% al 9,59%, con le quote maggiori fatte registrare dalle microimprese, passate dal 19,32% al 21,3%, con una percentuale doppia rispetto a quella delle imprese (10,5%), a ulteriore testimonianza del ruolo di prossimità esercitato dal credito cooperativo.

Analizzando la distribuzione degli impieghi per settori di attività, a prevalere sono quelli delle Costruzioni, delle Attività manifatturiere e del Commercio, seguiti da Agricoltura e Alloggio e ristorazione, che a settembre 2022 rappresentano l’85% dei finanziamenti alle imprese, ossia una quota maggiore rispetto al sistema bancario per il quale, alla stessa data, tali cinque settori assommavano circa il 73% dei finanziamenti erogati alle imprese.

Con riferimento agli impieghi, di particolare rilevanza le quote dei settori Agricoltura e Alloggi e ristorazione, dove la quota delle bcc risulta doppia rispetto al sistema bancario (11,66% contro 5,44% e 10,18% contro 4,76%), a conferma della capillare presenza delle bcc in due settori nei quali la prossimità con la clientela di minori dimensioni costituisce un fattore distintivo.

È stato anche esaminato il ruolo avuto dalle bcc durante la pandemia da Covid-19, nell’assicurare il supporto finanziario e operativo nell’applicazione dei vari interventi pubblicati varati dal Governo. Se nel periodo 2018-2022 il numero complessivo delle varie operazioni poste in essere con la clientela per supportare gli interventi pubblici è risultato pari a 370.862, il 90% di esse si è concentrata nel periodo marzo 2020-giugno 2022, dove quasi nove su dieci erano imprese piccole o micro.

Con riferimento ai livelli di efficienza, si nota che nel caso delle bcc a parità di incremento del ROE esse traggono maggiore beneficio in termini di efficienza rispetto alle altre banche; la maggiore dotazione patrimoniale produce un beneficio superiore sull’efficienza delle banche di credito cooperativo rispetto a quello delle altre banche.

In particolare, il ROE delle bcc è passato dal 3,53% del 2018 al 10,21% del 2022, a differenza del sistema bancario dove è salito dal 5,19% al 7,66; per i coefficienti patrimoniali, il CET1 delle bcc è passato dal 16,48% al 21,64%, a differenza del sistema bancario, dove è salito dal 13,3% al 14,8%; il Total Capital Ratio delle bcc è passato dal 16,97% al 22,57%, quello bancario nazionale dal 16,2% al 18,5%.

Il Rapporto è stato presentato da due docenti della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il prof. Alberto Banfi e la prof.ssa Francesca Pampurini. La presentazione è stata preceduta dall’intervento della Preside della facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano prof.ssa Elena Beccalli, Direttrice del Centro di Ricerche sul Credito Cooperativo istituito presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano,  impegnata in un percorso di autorevole sensibilizzazione su temi e su principi che stanno al cuore e alla radice della attività delle BCC a partire dalla prossimità e dal ruolo sul territorio delle BCC stesse.

La seconda parte dei lavori è stata dedicata a un confronto tra gli esponenti di vertice dei Gruppi Bancari Cooperativi e dell’IPS Raiffeisen con il coordinamento di Sergio Gatti, Direttore Generale Federcasse con il compito di delineare, sulla base dei risultati del rapporto scientifico, le prospettive e le azioni dei prossimi mesi ed anni ed affrontare le sfide che le BCC si trovano davanti, in primo luogo quelle della innovazione digitale e della transizione ecologica, nella necessità di conservare, anzi incrementare, efficienza gestionale e solidità patrimoniale e senza smarrire le caratteristiche che connotano e differenziano del modello bancario di prossimità territoriale.

Hanno partecipato alla prima parte del confronto Mauro Pastore, Direttore Generale ICCREA Banca, Enrico Salvetta, Vicedirettore Generale Vicario Cassa Centrale Banca e Andreas Mair Am Tinkhof, Responsabile Area Banche Federazione Raiffeisen Alto Adige, approfondendo i profili tecnici ed economici dei risultati di sistema evidenziati dal rapporto.

Nella seconda parte con Giuseppe Maino, Presidente Iccrea Banca, Carlo Antiga, Vicepresidente Vicario Cassa Centrale Banca, e Herbert Von Leon, Presidente Federazione Raiffeisen Alto Adige hanno approfondito le sfide di mercato e le prospettive della transizione digitale ed ecologica”.

A seguire, l’intervento di Alessandro Azzi, Presidente della Fondazione Tertio Millennio, sul futuro del Credito Cooperativo.

Il Presidente FederLUS, Maurizio Longhi, a conclusione dei lavori, ha evidenziato: “Questo convegno è stato occasione di consapevolezza sul ruolo esercitato dalle bcc senza smarrire le caratteristiche proprie, ossia quelle di banche di prossimità, sempre più efficienti, vicine ai clienti, ai soci, al territorio. Solidità e trasparenza, questa la cifra del nostro essere banche”.

FederLUS è la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Lazio Umbria Sardegna, fondata nel 1967 per rappresentare, sotto il profilo associativo e istituzionale, le BCC associate. Alla FederLUS aderiscono 14 Banche di Credito Cooperativo, di cui 9 sono affiliate al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea con sede a Roma e 5 al Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale con sede a Trento. Insieme alle altre 14 Federazioni locali e a Federcasse, costituisce la struttura associativa nazionale delle BCC italiane

 

Oggi il credito cooperativo è formato da una rete capillare di oltre 200 banche presenti in tutto il Paese e, con oltre 4mila sportelli rappresenta il terzo sistema bancario nazionale. È presente in circa 2.500 Comuni Italiani, e in circa 700 di questi è l’unica presenza bancari.

 

Le BCC, che per statuto devono erogare nella zona di competenza territoriale non meno del 95% di finanziamenti e prestiti, e destinare il 3% degli utili netti a fondi mutualistici di promozione del territorio, al 30.9.22, avevano realizzato impieghi per 141,6 miliardi di euro (+2,8%, superiori alla media nazionale del sistema bancario, pari al 2,2%) e una raccolta di 194 miliardi di euro (+2,7%, contro l’1,3% del sistema bancario). Nel dettaglio degli impieghi delle BCC, il 23,5% del totale dei crediti sono stati erogati alle imprese artigiane, il 22,4% alle attività legate al turismo, il 22,5% all’agricoltura, il 13,7% al settore delle costruzioni e delle attività immobiliari, l’11% al commercio.

 

Nello svolgimento della propria attività opera secondo i principi della solidarietà e della mutualità, e promuove il consolidamento del rapporto che le BCC associate intrattengono con le comunità locali di cui sono espressione, nonché, con amministrazioni e istituzioni pubbliche, enti, organismi e associazioni/organizzazioni di categoria; lo sviluppo delle BCC associate mediante l’esercizio di attività di interesse comune, di rappresentanza, assistenza, consulenza ed erogazione di servizi e la formazione continua sui valori dell’identità cooperativa; la coerenza sostanziale e la costante qualificazione della natura di cooperativa a mutualità prevalente delle BCC associate.

Roma, 20 marzo 2019

 

 

Domenico Lofano

Senior Consultant

Barabino & Partners S.p.A.

Società Benefit

E-Mail: d.lofano@barabino.it

Tel.: +39 06/679.29.29

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