L’Europa verso la carne coltivata grazie a End The Slaughter Age.
End The Slaughter Age è una raccolta firme a livello europeo per chiedere alla Commissione Europea di promuovere la carne coltivata tramite sussidi europei. Questa raccolta è stata approvata dalla Commissione Europea lo scorso 27 aprile ed è partita ufficialmente il 5 giugno.
Il 27 gennaio l’iniziativa ha raccolto più di 100.000 firme in tutta Europa. Più di 100.000 europei vogliono chiudere gli allevamenti e sostituirli con laboratori per produrre carne e derivati.
Questo sembra aver influenzato la Commissione Europea, che appena una decina di giorni dopo che l’ICE ha superato le 100.000 firme, il 9 febbraio ha annunciato l’interesse all’approvazione.
Il portavoce della Commissione EU Stefan De Keersmaecker infatti è intervenuto alla IX Conferenza economica di Cia-Agricoltori Italiani al Palazzo dei Congressi a Roma dichiarando: “Ok al cibo prodotto in laboratorio, basta che rispetti i nostri standard nutrizionali”.
Ovviamente si sono mossi in direzione apposta tutti gli esperti del settore zootecnico per mettere in guardia sui possibili danni alla salute di questa innovazione, ma Luciano Conti, professore di Biologia applicata dell’Università di Trento rassicura: «Carne in provetta più sicura» spiegando che:
«Il processo di produzione della carne colturale è altamente controllato. Si tratta di sostanze che, anche quando sono prodotte artificialmente, riproducono molecole naturalmente presenti nell’organismo. Credo che la carne colturale possa essere più sicura di quella proveniente dagli allevamenti intensivi perché abbatterebbe il rischio della proliferazione di patogeni ma anche l’uso di antibiotici e steroidi».
Sembra quindi che ci sia una guerra aperta sull’argomento proprio in Italia, dove da una parte risiede l’organizzazione europea promotrice di End The Slaughter Age che contrasta le diffuse fake news sull’argomento, dall’altro Coldiretti che chiede la totale abolizione della carne coltivata. Chi vincerà?