Marco Mengoni vince il Festival di Sanremo con ‘Due vite’

di Marcella Piretti

Dato per favorito ancora prima dell’inizio del Festival, Marco Mengoni ha vinto la 73esima edizione del Festival di Sanremo con ‘Due vite’.

BOLOGNA – Lo davano per vincitore ancora prima che iniziasse il Festival di Sanremo 2023. E alla fine Marco Mengoni ha vinto davvero questa 73esima edizione del festival della canzone italiana. Secondo il rapper Lazza, terzo Mr. Rain. Il premio della critica, invece, è andato a Colapesce e Dimartino. “Volevo dedicare questo premio a tutte le donne che hanno partecipato, sono delle cantanti meravigliose, che hanno portato delle canzoni meravigliose e mi sembrava giusto visto che siamo arrivati in cinque uomini su questo palco”, ha detto Mengoni a caldo alla luce della top five tutta al maschile.

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Tra i primi cinque, infatti, oltre a Mengoni, Lazza e Mr Rain (che ha cantato senza bambini vista l’ora ormai notturna), c’erano anche Tananai (quinto posto), che ha portato a Sanremo un testo profondo, in cui racconta la storia d’amore di una coppia ucraina separata dalla guerra. e Ultimo con ‘Alba’ (quarto posto). Lacrime di commozione per Mengoni prima di ricevere il Leone d’oro e tanti abbracci a Lazza, visibilmente emozionato fino a pochi istanti prima per la possibile vittoria.

Dopo aver incantato ieri sera l’Ariston con la versione acustica di ‘Lei it be‘ cantata insieme al coro gospel The Kingdom Chor, stasera Mengoni ha portato a casa la vittoria della finale con la sua ‘Due vite‘, un brano che canta l’amore che resiste alle avversità. Quando aveva cantato, in prima serata, l’Ariston gli aveva tributato una standing ovation. Per Mengoni si tratta della seconda vittoria al festival di Sanremo dopo quella del 2013, quando vinse con ‘L’Essenziale‘. Nel 2010, invece, portò a Sanremo il brano ‘Credimi ancora’. Quest’anno i bookmaker lo davano sul podio da settimane insieme a Giorgia e Ultimo, seguiti da Elodie e Madame. Ci avevano preso, ma solo per il vincitore, visto che Lazza e Mr Rain non erano affatto contemplati.

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Mengoni vince il festival di Chiara Ferragni (dei suoi abiti e del suo monologo dedicato alla sè bambina), il festival di Blanco che ha perso le staffe e ha distrutto rose e fioriere sul palco per poi dire di essersi “comunque divertito” e vince il festival di Rosa Chemical e del ‘gender fluid’, che era proprio il motivo per cui la deputata di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante aveva chiesto che non salisse sul palco dell’Ariston, contestando la sua canzone dedicata all’amore libero. È stato il festival di Roberto Benigni e del suo inno alla Costituzione (in particolare nei suoi pilastri antifascisti), il festival di Fedez che in un freestyle non concordato ha puntato il dito contro il ministro Eugenia Roccella per le sue parole sull’aborto e anche il festival dove un tema difficile come quello delle carceri e della funzione rieducativa della pena è stato portato sul palco dalla giornalista Francesca Fagnani.

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La vittoria di Mengoni è arrivata a tarda notte, poco dopo le 2.30, alla fine di una serata-maratona piena di musica e di grandi ospiti (dai Depeche Mode a Gino Paoli a Ornella Vanoni), che si era aperta con l’omaggio che Gianni Morandi ha dedicato a Lucio Dalla incantando l’Ariston soprattutto sulle note di ‘Caruso’. Poco prima che venisse decretato il vincitore, sono arrivate anche le parole di Zelensky, la cui partecipazione a Sanremo – opportuna o non opportuna – ha tenuto banco per un paio di settimane buone prima che il festival cominciasse. Il presidente ucraino ha mandato una breve lettera che è stata letta da Amadeus. Eccone un passaggio: “Purtroppo oggi nel mio paese si sentono spari ed esplosioni. Ma l’Ucraina sicuramente vincerà questa guerra. Vincerà insieme al mondo libero. Vincerà grazie alla voce della libertà, della democrazia e, certamente, della cultura”.

Agenzia DiRE   www.dire.it

 

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