Meloni: “Sarò a Kiev entro il 24 febbraio. Minaccia anarchici reale, oggi altre due persone sotto scorta”.

La premier incontra il cancelliere tedesco Scholz a Berlino. E sui migranti torna a invocare una soluzione europea.

“Aiutare l’Ucraina è l’unico modo per portare gli attori al tavolo. Io sarò a Kiev nelle prossime settimane, prima del 24 febbraio“. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine dell’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Berlino. Nel giorno del vertice nella capitale ucraina tra i massimi rappresentati dell’Unione europea e il presidente Volodymyr Zelensky, la premier spiega che “la posizione italiana è stata chiarissima e l’Italia ha fatto ogni sforzo a 360 gradi“. Tanto è vero che “siamo arrivati al nostro sesto pacchetto di aiuti per un ammontare importante”. Dunque, “ci siamo e non faremo mancare il nostro sostegno all’Ucraina anche per arrivare al dialogo. Se noi non sostenessimo l’Ucraina non avremmo la pace, ma una invasione“.

CASO COSPITO, MELONI: “MOLTI SOTTOVALUTANO PROBLEMA ANARCHICI”

“Oggi due nuove persone si trovano sotto scorta, indipendentemente da toni usati in Parlamento, dalle discussioni, dalle valutazioni politiche… Non è mai una vittoria quando una persona deve essere difesa“. Questo il commento di Meloni sugli sviluppi del caso Cospito: oggi i due sottosegretari alla Giustizia, Andrea Ostellari e Andrea Delmastro, sono stati messi sotto protezione. “Oggi c’è una minaccia reale, vorrei richiamare tutti alla responsabilità – sottolinea la premier – Noi abbiamo in questo momento in Italia un problema che molti stanno sottovalutando: c’è lo Stato italiano che è oggetto di attacchi da parte degli anarchici, in Italia e fuori dai confini, con l’obiettivo di rimuovere un istituto fondamentale, il carcere duro. Obiettivo a cui punta anche la mafia. Minacce e attacchi contro funzionari e politici stanno aumentando e in Italia il dibattito è su un altro livello”.

Per la presidente del Consiglio “di fronte a una minaccia che non sappiamo dove possa portarci, se non adeguatamente governata, credo che dovremmo ragionare su un livello più alto. È un appello che faccio a me stessa e a tutti: non dividerci di fronte a una cosa del genere. Facciamo tutti questo ragionamento, io ci sto ragionando da giorni, sul fatto che non si focalizzi davvero il problema”.

MELONI: “SU DELMASTRO E DONZELLI RISPONDO DOMANI”

“Siccome non credo che la stampa internazionale sia interessata a questo dibattito, rispondo domani mattina molto volentieri”. Così Giorgia Meloni, dopo l’incontro con Olaf Scholz a Berlino, risponde a chi gli domanda se conferma la fiducia nei loro ruoli ad Andrea Delmastro e Giovanni Donzelli. “Se dovessi fare la lista di quello che sono stata accusata io negli ultimi dieci anni – aggiunge – parleremmo per giorni e giorni…”.

MELONI: “UE SOSTENGA ITALIA IN DIFESA CONFINI”

Sul bilaterale con Scholz, la presidente del Consiglio afferma che Italia e Germania sono “due nazioni legate da un rapporto bilaterale di fatto esteso a quasi tutti i settori della vita pubblica e privata, molto importante e fortemente interconnesso. Le nostre economie sono fortemente complementari”.

E sulla questione migranti, Meloni sottolinea: “Sarà importante che il prossimo Consiglio europeo operi con pragmatismo e concretezza perché oggi, con la crisi internazionale in atto, bisogna dire che la questione migratoria è soprattutto una questione di sicurezza. Soprattutto nel Sahel, il gruppo Wagner, c’è una presenza di alcune forze che potrebbero immaginare l’immigrazione come uno strumento all’interno di questo conflitto”. Per Meloni l’Italia deve essere “sostenuta” dall’Unione europea “nella difesa dei confini esterni”.

Dal canto suo, Scholz afferma: “Un tema chiave per Germania e Italia è quello migratorio: è una sfida che possiamo superare solo insieme, con l’Europa, a partire da un sistema d’asilo comune che dia prova di osservare i valori, la democrazia, i diritti dell’uomo”. Il cancelliere tedesco prosegue: “Bisogna trovare un giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà, ma chi non ha diritto a rimanere ovviamente deve tornare nel Paese d’origine e deve poterci tornare. Dovremo quindi trovare accordi con quei Paesi, ma deve anche essere chiaro che devono esserci vie legali per venire in Europa, perché abbiamo bisogno di immigrazione in Europa“, conclude Scholz.

Agenia DiRE   http://www.dire.it

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