Cori alle celebrazioni per il 78° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
La città di Cori, da 10 anni, ha l’onore e il privilegio di partecipare alla cerimonia commemorativa delle vittime dell’Olocausto che si tiene ogni 27 gennaio ad Oswiecim (in tedesco Auschwitz) proprio in virtù del gemellaggio stretto tra le due città.
La giornata è iniziata con la deposizione di una corona di fiori ai piedi del monumento ai caduti situato nel centro della città di Oswiecim. È quindi proseguita con il trasferimento delle delegazioni nel campo Auschwitz II-Birkenau e precisamente nella “Sauna”, l’ambiente dove i sopravvissuti alla prima selezione venivano spogliati di tutto e tatuati. Un luogo, ancora intatto dalla fine della guerra, che si trova nella parte nord del campo, vicino alle camere a gas che, invece, i tedeschi riuscirono a far saltare prima di scappare. È qui che capi di stato, il direttore del museo di Auschwitz, i diversi superstiti presenti omaggiano le vittime della Shoà. Dalla “Sauna” ci si è spostati presso le macerie delle camere a gas, dove i rappresentanti delle religioni ebraica, cristiana e ortodossa pregano per tutte le vittime e ogni delegazione depone “un cero acceso“ sul luogo dello sterminio.
“È necessario conoscere e continuare ad avere memoria di ciò che è stato – afferma il sindaco Mauro De Lillis – perché ciò che è stato potrebbe riaccadere. È doveroso non dimenticare e riflettere su una pagina così oscura della storia europea e mondiale, affinché si sia sempre e ovunque pronti a difendere la democrazia, la libertà e la dignità di ciascun essere umano, senza mai voltarsi dall’altra parte. Ed è anche in questo spirito che il Comune di Cori organizza il Viaggio della Memoria per le nostre
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