Diverso e Vincente, Ci Credo Ci Riesco e la fede nel corpo.

Per la Meditation Family

Diverso e Vincente, problem solving: utilizza le diversità per risolvere problemi

2 Febbraio @ 06:00 – 15:00

Lavoreremo sulle disconnessioni, le connessioni e le attualizzazioni, che costituiscono un vero e proprio azzeramento del condizionamento e una ripartenza del nostro metodo di pensiero su basi libere.

Apprenderai a trovare in te stesso le “anomalie della specie” le cosiddette diversità e a coltivarle per sottolineare la tua unicità. In un mondo dove si fa tutto in serie per il profitto, l’immaginalista mette il cuore nell’unicità.

Sarà un lavoro entusiasmante che ti guiderà nel tempo.

A chi è rivolto

A chiunque voglia valorizzare la propria diversità e utilizzarla per risolvere problemi in modo creativo.

Perchè Iscriversi

  • Per smettere di pensare che la diversità sia un limite, qualcosa da “normalizzare” e omologare e affermare il proprio essere diversi come fonte di gioia e di piacere.
  • Per trovare modi nuovi e unici di risolvere i problemi, trasformando le difficoltà in alleati,
  • Per recuperare la molteplicità naturale: in natura non esiste un albero uguale ad un altro, la diversità crea armonia e bellezza.

Il corso è aperto a tutti e fa anche parte del programma della Scuola di Life Coaching, se non fai parte della scuola frequentare questo corso è un ottimo modo per conoscere un percorso formativo che ha cambiato in meglio la vita a centinaia di persone.

Il corso è per tutti coloro che vogliono apprendere l’arte del problem solving attraverso la valorizzazione della propria diversità.

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Ci credo ci riesco

11 Marzo @ 10:00 – 17:00

Un webinar di un’intera giornata che si intitola proprio Ci credo, ci riesco (Poter fare ciò che hai sempre voluto fare e non hai ancora fatto)

Organizzatore: Life Strategies

SCOPRI TUTTO E ISCRIVITI

Ecco per voi il riassunto della diretta del 23 gennaio, dal titolo

“Ci Credo Ci Riesco, fede mel corpo”.

Buongiorno,

ho pensato di iniziare un ciclo di dirette al martedì, che si ispira al libro “Ci Credo Ci Riesco”, in cui affermo che qualsiasi cosa è possibile. L’importante è avere fede, capacità di immaginare e poi avere fede nella propria immaginazione, senza lasciare che la mente intervenga e, in effetti, c’è un pezzo all’inizio del libro che dice: “Lascia che si manifestino tre grandi visioni”, è una pratica, un foglio giallo di Carla.

Il libro è strutturato così: un po’ viene raccontata la storia di questa artista di fine Novecento, Carla, che ho avuto la fortuna di conoscere, ma siccome non potevo rivelarne l’identità nel libro l’ho chiamata Carla come mia madre e ho anche un po’ cambiato la sua storia affinché non fosse riconosciuta, però ho mantenuto il nucleo della storia e immagino di averla incontrata su una nave e lei mi ha dato i fogli gialli del suo quaderno, sui quali sono descritte le pratiche che ha fatto per riuscire a diventare così straordinariamente brava, famosa, conosciuta, riconosciuta.
E, infatti, è un artista che veramente è nata poverissima e dal nulla è diventata una delle artiste di fine Novecento più quotate, apprezzate e riconosciute e il primo dei suoi fogli gialli è un esercizio, una pratica in cui lei afferma: “Lascia che si manifestino in te grandi visioni”, facciamo tre grandi visioni. “Non lasciare che la tua mente si impossessi della tua intenzione altrimenti la ridurrà per trovare modi di realizzarla, i suoi modi.”

Quindi si tratta di esercitarsi a immaginare e non lasciare che la mente si impossessi dell’immaginazione.

Qualsiasi cosa tu voglia realizzare nella vita la devi innanzitutto immaginare e poi non devi consentire alla mente di ragionare sulla tua immaginazione, altrimenti la mente la sciupa, incomincia a calcolare che questo non è possibile, che quell’altro non si può fare, che così non si riesce, che non fa per te, che non è il caso tuo, che queste cose succedono soltanto a quelle persone che hanno determinate condizioni e tu queste condizioni non le hai per cui non è alla tua portata, non ce la puoi fare, dovresti rivolgerti a un obiettivo più piccolo.

La mente incomincia a fare tutti questi calcoli: “Moglie e buoi dei paesi tuoi, stai sul seminato, non lasciare la strada vecchia per la nuova, fai come hanno sempre fatto gli altri”. “Insomma, la mente sciupa totalmente la tua immaginazione, quindi non lasciare che la mente se ne impossessi. Ci sono altri modi per realizzarla, non sono i modi della mente, la conoscenza di questi altri modi è veicolata dalle idee sovramentali”, se vuoi, dice Carla, puoi chiamarli gli dèi. Per avere il favore delle idee sovramentali, cioè il favore degli dèi bisogna compiere un rituale sacro, allora a mezzo del tuo mantra spegni i pensieri, fai il vuoto dentro la tua mente e abbi fede.

Carla ti sta dicendo: “dopo che hai prodotto l’immaginazione utilizza un mantra per bruciare i tuoi pensieri, per impedire alla tua mente di intervenire a sciuparti l’immaginazione. Abbi fede in quello che hai immaginato e allora vedrai che si realizzerà”.

Carla suggerisce il mantra Orarò Heka. Prova a visualizzarlo, di solito quando si viene Iniziati ad un mantra bisogna Innanzitutto scriverlo nel Chidākāsha, lo spazio Interiore, la grande parete che si trova dietro gli occhi chiusi.

Heka era la dea della Magia presso gli antichi egizi poi diventa Ecate, la dea della Magia nell’antica Grecia. Orarò è l’invocazione, è come dire invoco la magia, perché se ci pensi bene in questo universo tutto è miracolo. Tutto accade per magia, le cose non vanno mai come la mente calcola, pensa o ritiene. Gli eventi sorprendono sempre la mente.

È il mantra che brucia la mente ed evoca gli dèi, evoca le immagini, evoca la magia.

Carla ci insegna a utilizzarlo e poi ci dice, nel secondo gruppo di fogli gialli, che per manifestare le nostre immagini è anche importantissimo stabilizzarci nella fede nel corpo, perché chi manifesta, chi attrae gli dèi, chi evoca le immagini non è la mente, è il corpo-anima, cioè l’anima e il corpo sono due facce della stessa medaglia, due aspetti della medesima realtà. Il corpo è una sorta di proiezione dell’anima e ha tanti livelli: non c’è solo quel corpo di carne e sangue che conosciamo, quella è l’ultima manifestazione.

Ci sono tante altre manifestazioni del corpo; nello yoga sono conosciute come kosha: l’Annomaya kosha, il corpo di carne e sangue, il Pranamaya kosha, il corpo di energia, il Manomaya kosha, il Vijnanamaya kosha, l’Anandamaya kosha, che sono tutti i vari involucri di luce, involucri sottili che si interpenetrano con l’Annomaya kosha. Quindi il corpo cosiddetto fisico, il corpo di carne e sangue si interpenetra con tutti gli involucri di luce e tutta questa complessità che è il nostro corpo, anche se la nostra mente poi percepisce solamente il corpo di carne e sangue e lo rende un organismo.

Noi siamo ben altro, siamo una complessità di corpi, di forze, di energie e tutto questo è un’immagine dell’anima, un veicolo dell’anima di cui l’anima si serve per realizzare il suo grande obiettivo, la sua grande missione, quindi fede nel corpo, fede nel corpo.

Carla ci consiglia di fermarci ogni tanto a immaginare il nostro corpo dall’interno, immaginare lo scheletro, immaginare il cuore, immaginare tutti gli organi, ma con la consapevolezza che non sono oggetti materiali, bensì pure possibilità, sono dèi, spiriti, numi e avere fede negli organi. E poi immaginare il corpo in tutti i suoi processi di produzione, ma anche di dissoluzione, di decomposizione, come dice Carla. Bisogna immaginare il corpo in tutti i suoi processi, perché essi sono il linguaggio simbolico dell’anima, anche quelli che comunemente sono giudicati disgustosi. Per esempio, chiedi al tuo corpo di mostrarti il senso del divorare altre vite e di mostrarti il significato simbolico del percorso della trasformazione del cibo in energia.

Quante volte nei corsi nei seminari mi capita di parlare con qualcuno di voi che mi dice: “io soffro all’idea di dover distruggere una vita per mangiare, che sia una carota, che sia una mela”. Le persone che sono su di un cammino spirituale, che meditano e praticano molto sviluppano una sensibilità meravigliosamente acuta e profonda tanto che a volte mi capita di parlare con qualcuna di esse e mi dice: “sai mi è scesa una lacrima ieri quando mangiavo la mela perché sentivo di divorare una vita e mi chiedevo perché non possiamo vivere senza divorare altre vite”.

Questo è scritto anche nel Rig Veda: nessuna vita può esistere senza divorare altre vite!
Chiedilo al tuo corpo, dice Carla, “chiedi al tuo corpo perché non puoi vivere senza divorare altre vite e poi fai silenzio e stai in attesa della risposta, ripeti il mantra Orarò Heka che riesce a zittire la mente e stai in attesa della risposta; la risposta arriva ed è pura emozione, non è un concetto, è emozione e questa emozione è energia, è forza”.

Poi Carla dice che il suo maestro, che lei chiamava Vento, e molti di voi mi hanno detto: “Assomiglia a Michael Williams, al tuo maestro Selene!” È vero! Una cosa straordinaria dell’incontro con Carla per me è stato proprio il riconoscerci e il constatare come la sua vita, la sua formazione, quello che aveva appreso imparato, le sue esperienze di crescita, le sue esperienze spirituali e la mia esperienza fossero estremamente speculari. E il fatto che insieme abbiamo condiviso così tanto è stato proprio dovuto anche a questo a riconoscerci, a riconoscere nei nostri percorsi qualcosa di assolutamente simile, che ci faceva da specchio vicendevolmente e quindi quando voi mi dite:” Ah ma Carla sei tu e Vento, il maestro di Carla, è il tuo maestro, è Michael Williams”, in un certo senso è vero e in un certo senso non è vero, cioè in un certo senso Carla è davvero Carla e Vento è davvero Vento e in un certo senso Carla è me e Vento è Michael: le due cose sono vere entrambe.

Quindi Vento consegna a Carla la conoscenza delle formule psichiche della creazione immaginale, che sono vere e proprie formule magiche. La prima è la formula del corpo-simbolo, che recita così: questo corpo è un’apparizione, un miraggio un’immagine chiara e vivida ma priva di sostanza, è un sogno, un’eco, un’illusione magica, è come il riflesso della luna sull’acqua, lucido ma privo di sostanza. Questo corpo è come luce di lampo, appare e svanisce, è luce pulsante, è pura impermanenza.

Carla consiglia di stare in piedi e dondolando di ripetere questa formula magica: questo corpo è un veicolo di pura apparizione, è un miraggio, è luce pulsante, appare, svanisce non permane. Questo ci aiuta a ritrovare il vero corpo o, come direbbe Sri Aurobindo, la vera materia, al di là di quella che è la mappa mentale di corpo e di materia, il vero corpo la vera materia.

Dobbiamo esercitarci per trovarlo e Carla ci suggerisce questa semplice pratica e quindi Carla dice: ”se hai dei veri traguardi da raggiungere bisogna che il tuo corpo ti ami!”

Pensa che bello! Non solo devi amare il tuo corpo, e oggi di questo si parla moltissimo, ma se hai dei grandi traguardi da raggiungere bisogna che il tuo corpo ti ami e quindi ti apra la strada per raggiungere i traguardi, deve essere uno scambio reciproco d’amore e quindi ti consiglia per esempio alla sera di massaggiare il tuo corpo con oli biologici dolcemente profumati, con una crema a base di ingredienti biologici priva di sostanze tossiche e dolcemente profumata, cose che io ho cercato molto e alla fine ho trovato due immaginaliste, due ragazze che mi hanno prodotto la crema, il balsamo per il corpo esattamente come lo volevo, con il profumo delicato che nutre gli spiriti, che mi ricorda i profumi che sentivo nella foresta quando il mio maestro faceva le puje, i rituali, e nutriva gli spiriti attraverso i profumi.

Così li ho fatti produrre da queste ragazze di Bequantic. Per trovarli potete accedere attraverso il mio sito Selene Calloni Williams, poi andate alla voce shamanic tools, cioè strumenti sciamanici, trovate tutto, le cappe magiche, i gioielli di Giovanni e anche le creme, il balsamo per il corpo e i profumi.

Ho deciso di farli fare perché non trovavo da nessuna parte qualcosa che mi soddisfacesse veramente, qualcosa che mi ricordasse quei balsami ayurvedici, quei profumi che sentivo quando ero in Sri Lanka nell’eremitaggio con il mio maestro.

Comunque so che anche tanti di voi producono creme e balsami a casa e questo è bellissimo perché gli immaginalisti sono un popolo altissimamente creativo, se li producete voi utilizzate i vostri, devono essere proprio naturali e il profumo deve essere delicato.

Utilizzate questi balsami, massaggiate il corpo sentendo che lo amate profondissimamente e lasciando lo spazio e il tempo al vostro corpo di ricambiarvi, sentendo che siete amati dal vostro corpo.

E’ bellissimo quando Carla dice: “mentre massaggi il tuo corpo pensa al tuo corpo come rappresentante della natura. Allora senti che con il tuo massaggio accarezzi il tuo spirito animale. Che cos’è il tuo corpo se non un pezzo di natura?” Certo che è un pezzo di natura. Allora lo puoi massaggiare pensandolo come un pezzo di natura, puoi sentire che non solo il tuo corpo ma tutta quanta la natura ti ama, puoi sentire che c’è uno scambio reciproco di amore tra te e il tuo corpo e tra te e la natura. E’ una meditazione bellissima, straordinaria!

Poi dice Carla: “alla mattina bevi un bicchiere d’acqua e fai dello Yoga”.

Voi potete fare ogni mattina almeno una sequenza fluida dello Yoga sciamanico trovate la sequenza fluida del mattino nel mio canale YouTube Selene Calloni Williams, nel canale YouTube trovate tutti i tutorial delle sequenze fluide così vedete come si fanno.

Ecco perciò fai una sequenza fluida al mattino bevi un bicchiere di acqua e pensa che stai dissetando la terra, il tuo corpo è distinto ma non separato dalla terra e dal bosco. quando bevi il primo bicchiere d’acqua al mattino pensa che stai dando acqua al bosco, alla terra perché il tuo corpo è distinto ma non separato dalla terra e dal bosco. Trovo che Carla sia di una poesia straordinaria!

Puoi anche dedicare una canzone al tuo cuore canta per il tuo cuore, per il tuo fegato, per il tuo cervello, per il tuo pancreas, perché i tuoi i tuoi organi sono gli dèi, sono gli spiriti, sono pure possibilità.

Continueremo martedì prossimo e ogni martedì vi darò degli esercizi da fare per una settimana, cioè fino al martedì successivo. Da oggi fino a martedì prossimo esercitiamoci a manifestare tre grandi visioni e ricordiamoci di queste tre grandi visioni ogni giorno. Cerchiamo di osservare la mente che non appena la visione si produce tenta di sciuparla, dicendo. “Non è una cosa per te, tu non puoi fare questo, non ti si addice. Vola più basso o ti schianterai, non ce la puoi fare…” Osserva la mente che tenta di entrare e con il mantra Orarò Heka brucia, frantuma, atomizza tutti i pensieri che entrano e rimani focalizzato sulla tua grande visione. Ci credo ci riesco, ci credo ci riesco, abbi fede nella tua visione.

Per aumentare questa fede cerca di avere fede nel corpo, che è anima. Cerca di amare il tuo corpo, di avere fede in lui, ma anche cerca di sentire che il tuo corpo ti ama, che sei amato dal tuo corpo e che il tuo corpo ha fede in te, fede nelle tue visioni, nelle tue immaginazioni e può manifestarle, ha la forza e l’energia per manifestarle.

Per stare vicino al tuo corpo quando mangi ricordati di chiedergli perché non puoi vivere senza divorare e lascia che arrivi la risposta, che è un’emozione, non un concetto.

Alla sera, specialmente prima di dormire, massaggia il tuo corpo con un balsamo delicato, organico, lievemente profumato. perché il profumo nutre gli spiriti e senti che ami tantissimo il tuo corpo e che sei ricambiato. Il tuo corpo è un pezzo di natura, rappresenta il tuo spirito animale, quando ti massaggi senti che accarezzi il tuo spirito animale e tutta la natura.

Alla mattina bevi un bicchiere d’acqua e senti che dai acqua alla terra, agli alberi, al bosco, perché il tuo corpo è distinto ma non separato dal bosco e dalla terra e poi fai uno yoga ogni mattina, anche una piccola sequenza fluida: il Goten Wabisabi è perfetto.

Facciamo queste pratiche ogni giorno per una settimana, per instaurare quello che Aurobindo chiamava “potere automatico”, vuol dire che se fai una cosa tutti i giorni per una settimana la tua psiche apprende a farla e incomincia a ripeterla in automatico.

Prova a farlo per una settimana tutti i giorni, vedrai come sarà aumentato il tuo potere di immaginare e di manifestare le tue visioni, vedrai come ti sentirai molto più amato dal tuo corpo ti sentirai anche più felice, più presente, perché quando si è vittime del corpo come oggetto materiale si vive schiacciati dalla propria idea di corpo. Quando invece si recupera il senso del corpo come veicolo di pura apparizione, come pura possibilità e non come oggetto materiale, si incomincia a diventare potenti alleati del il proprio corpo e si vive una vita estremamente più leggera.

Poi fede nel corpo: visualizza il corpo dall’interno, visualizza i tuoi organi come pure possibilità, come spiriti e manifesta fede nei tuoi organi, senti anche che sei amato dai tuoi organi e visualizza il tuo corpo in tutti i suoi processi, quelli di produzione ma anche quelli di dissoluzione, anche quelli che normalmente fanno un po’ ribrezzo, come tutti i processi del catabolismo, perché sono il linguaggio dell’anima e l’anima è creazione, immaginazione ma anche distruzione, dissoluzione.

Nell’induismo questo è rappresentato dalla Trimurti, i tre aspetti della divinità: Brahma, il creatore, Vishnu, colui che mantiene e Shiva, il grande distruttore che distrugge per ricreare, per rigenerare, e nel nostro corpo ci sono tutti e tre questi aspetti e devi vederli tutti e tre quando consideri il corpo e avere fede in tutti e tre.

Il modo migliore per vedere Shiva dentro di noi è comprendere che nessuna vita può esistere senza divorare altre vite.

Questa è la nostra pratica di questa settimana; falla in tutti i suoi aspetti; se ti sembra troppo concentrati su uno o due di questi aspetti, ma la cosa importante è che li pratichi tutti i giorni perché, ripeto, se pratichi tutti i giorni qualcosa per una settimana alla fine nella psiche si instaura un potere automatico e va avanti da sé e in te è cambiato qualcosa per sempre, e se cambia qualcosa in te per sempre, cambia per sempre anche il tuo mondo, perché il tuo mondo è nei tuoi occhi, è una tua proiezione, è una tua immagine.

Questo è quello che io chiamo anarchia spirituale, mentre l’anarchia sociale si rivolge sempre contro qualcosa di esterno, che presumibilmente esiste all’esterno di noi, come uno stato, un governo, una legge, come un obbligo, l’anarchia spirituale si rivolge all’interno e quindi mira a dissolvere le credenze mentali che a volte diventano le nostre certezze che sono in verità le nostre più grandi bugie, che sono tutte quelle certezze che ci limitano e ci impediscono di manifestare le grandi immagini dell’anima.

Vi abbraccio e, ancora una volta, vi invito a praticare ci credo ci riesco e abbiamo anche programmato con Life Strategies un webinar online a marzo che si intitola proprio Ci credo, ci riesco. Ne abbiamo già fatto uno con questo titolo un paio di anni fa, ma il prossimo sarà completamente nuovo.

Se volete partecipare dovete chiedere a Life Strategies perché io lo conduco ma l’organizzatore è Life Strategies.

Sarà un condensato di tutte le pratiche sulla fede per cambiare mondo, perché attraverso l’anarchia spirituale noi riusciamo a cambiare mondo non cambiare il mondo, ma cambiare mondo, che è una cosa straordinaria e poi se lo facciamo insieme è molto meglio.

Vi abbraccio!

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Con sincero affetto,
Selene

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