Partito Comunista Italiano.
Comitato regionale del Lazio
Roma. Corte d’Appello: il PCI deposita la Lista per le regionali. I dirigenti romani, così, mettono in competizione per la Presidenza Sonia Pecorilli
“E’ un dato di partenza, avere la Lista comunista, col simbolo del PCI e poter indicare ai cittadini che le timidezze, gli errori, grandi storture e disastri di cui sono stati portatori fin qui le destre, il centrosinistra e i cinquestelle intanto che hanno governato il Lazio, possono ora avere fine, con una opposizione vera. Quella dei comunisti. – così in prima battuta si esprime Oreste della Posta, segretario regionale del Partito – Oltre la soddisfazione, devo sinceramente ringraziare da un lato le decine e decine di dirigenti locali e di attivisti comunisti che in tutto il territorio della regione hanno mostrato cosa è la politica pulita, cosa è un Partito comunista. Ma d’altro lato voglio anche essere riconoscente a tanti e tante sostenitori che non sono elettori comunisti e che rispettando la spina dorsale della Costituzione repubblicana antifascista, hanno accolto l’invito a sostenere la Lista PCI perchè è giusto che questo bagaglio di idealità, di capacità politica e di programmi alternativi ai filogovernativi sia messo in campo, a cominciare dalla Lista elettorale del Lazio. Grazie davvero a tutti.”. Dal canto suo, Sonia Pecorilli, candidata alla Presidenza della Regione Lazio, attualmente Assessore al Comune di Sermoneta e Segretaria della Federazione PCI di Latina, così si è espressa: “Ringrazio tutti e tutte. Non era scontato che riuscissimo nell’impresa: perchè è tale, una piccola impresa. Va ricordato che una legge iniqua che dovrà essere aggiornata, “punisce” chi è debole e soprattutto non è già rappresentato. Creando di fatto un circolo vizioso che “premia chi già è lì a palazzo”. Così come va ricordato che due dati politici vengono nascosti: uno, è quello della quantità di disaffezione alla partecipazione e al voto che è una “colpa” politica del qualunquismo (di destra e di centrosinistra e pentastellati) che dimezza la possibilità, da parte di forze piccole di entrare in profondità in rapporto con cittadini e società. Un altro, è il vero colpo politico scelto dal PD e da Zingaretti, nella gestione delle dimissioni che, con altra data, avrebbe consentito il dimezzamento dell’asticella delle firme da consegnare. E’ stata non una norma tecnica, ma una scelta politica volta a farci desistere. Invece siamo qui. Soprattutto – conclude la battagliera comunista pontina – siamo presenti per mettere in campo le proposte alternative su Lavoro, su Sanità, su Ambiente e Cultura. Che, nelle gestioni prima della destra ed ora del centrosinistra a guida PD con la complicità del M5S, hanno dimostrato di schierarsi contro il lavoro e i lavoratori, come tragicamente ci sbattono in faccia i morti sul lavoro, loschiavismo strisciante, il precariato imperante; contro la sanità universale tagliando a favore dei privati; contro l’ambiente come si vede dalle vicende della Valle del Sacco e del megainceneritore a Pomezia; contro le politiche culturali che favoriscano gestioni non clientelari affidando potere sempre più al settore privato. Tutto ciò, con noi finirà. Con noi ci sarà la possibilità di un controllo vero non addomesticato. Ribadisco che la politica deve ritornare tra la gente e questo è accaduto durante la raccolta firme, che nonostante le grandi difficoltà ci ha permesso di fare politica nelle piazze. La frattura tra società e politica, tra cittadino e Istituzioni, tra il “fuori e il dentro dei palazzi”, che ha minato fin nelle fondamenta il sistema democratico, deve finire. La politica oggi è sempre più ridotta ad una rappresentazione simbolica, meno slogan e simboli mirabolanti e più attenzione alla realtà del nostro territorio: è su questo fronte che si deve costruire un’offerta politica vera.”.