La Polizia interviene al mattino presto per sgomberare l’immobile occupato tre settimane fa in via Stalingrado, gli attivisti promettono una nuova manifestazione per sabato.
BOLOGNA – A Bologna le forze dell’ordine sgomberano l’immobile di via Stalingrado 31 che era stato occupato il 19 novembre. Le operazioni sono iniziate questa mattina presto: ad annunciarlo sono stati gli attivisti protagonisti dell’occupazione, che hanno diffuso via Telegram alcuni video che mostrano le forze dell’ordine presenti sul posto.
Gli attivisti hanno dato vita ad un presidio anti-sgombero all’esterno dell’edificio e alcune persone fin da questa mattina stanno tentando di “resistere sull’albero” (era infatti stata realizzata una specie di capanna su un albero), aggiungendo: “Continuiamo nonostante la neve, portate bevande calde, thermos per un’altra colazione resistente“, è l’appello fatto girare sui social. Inoltre, “oggi abbiamo deciso di distruggere” il murales realizzato la scorsa settimana dagli artisti Ericailcane e Infinite, fanno sapere gli occupanti, perché “non vogliamo lasciare niente alla monetizzazione privatistica dei pochi. Ridipingeremo nel prossimo spazio”.
Un ulteriore presidio è previsto per il pomeriggio e “sabato accenderemo i sound system e attraverseremo la città. Non è finito niente“, scrivono gli attivisti: il riferimento è ad una “street rave parade” che si sta organizzando a Bologna e in altre città italiane per protestare contro il cosiddetto ‘decreto rave’ del governo Meloni.
ATTIVISTI IN PRESIDIO, TRAFFICO
IN TILT
Il presidio degli occupanti è proseguito nel corso della mattina, tanto da mandare in tilt il traffico: diverse strade sono state chiuse dalla Polizia locale e lunghe file di auto e altri mezzi si vedono sia sulla stessa via Stalingrado che in altre arterie circostanti. Non manca qualche automobilista arrabbiato che protesta all’indirizzo degli attivisti.
Nel frattempo, infatti, prosegue il presidio dei manifestanti, che in alcune decine (con musica e gazebo) si sono piazzati nel mezzo dell’incrocio tra via Stalingrado e viale Aldo Moro. L’immobile del civico 31, compreso l’adiacente capannone dove un tempo era presente uno store Mercatino Uno, è praticamente circondato su tre lati dai blindati di Polizia e Guardia di finanza, con gli agenti schierati a pochi passi dal sit-in. Sul posto anche un mezzo dotato di idranti. Alcuni attivisti sono ancora nella ‘casa sull’albero’ allestita nel piazzale interno dell’immobile, avvolti nelle coperte termiche.
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