Verrà presentato domenica 4 dicembre alle 11.30 presso il parco di Casetta Rossa, (via Magnaghi 14, quartiere Garbatella), il progetto di moda etica, solidale, ecosostenibile e no war della giovane designer ucraina Alessia Romanova “MYR – LA DIVISA DELLA PACE”.
Sostenuto dall’associazione K_Alma, falegnameria ed officina sociale, con la collaborazione del laboratorio di sartoria solidale Coloriage, dove sono state eseguite le lavorazioni, il progetto de la Divisa della Pace nasce dalla creatività della giovane e talentuosa designer, fuggita dalla città di Kharkiv dopo l’invasione dell’esercito russo.
Cresciuta in un istituto per orfani, Alessia frequentava il primo anno dell’accademia di Design quando è stata costretta dalla guerra a lasciare gli studi e il suo paese. Ha trovato rifugio in Italia, accolta in famiglia dalla giornalista Francesca Fornario, voce satirica del programma di Rai Radio1 Un giorno da Pecora con Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Insieme hanno avuto l’idea di trasformare una vecchia divisa militare nel suo contrario: «Volevamo dare nuova vita a un oggetto prodotto per combattere la guerra trasformandolo in un simbolo di pace, da indossare come auspicio che la pace arrivi presto per il popolo ucraino e per tutti i popoli coinvolti negli oltre 50 conflitti armati in corso nel mondo».
«Ho disegnato la prima bandiera della pace per gioco, su un vecchio lenzuolo. Ci ho aggiunto la scritta “MYR”, pace – racconta Alessia – una delle parole che si scrive nello stesso modo in ucraino e in russo, la mia lingua madre e quella di molti ucraini dell’est. I nostri popoli sono fratelli e vogliono vivere in pace, lavorare, studiare, crescere i figli, disegnare, ascoltare musica, non fare la guerra. Ho cucito la bandiera sul retro di una vecchia mimetica. Da lì l’idea di realizzarne altre, per tutte le donne che vogliono manifestare la loro richiesta di pace».
Altra-Qualità, cooperativa di commercio equo e solidale che importa e distribuisce in Italia prodotti realizzati nel Sud del mondo, ha donato a Alessia il cotone certificato Fair-Trade sul quale disegnare le bandiere. La falegnameria sociale e eco-sostenibile K-Alma, impegnata nell’inserimento lavorativo dei migranti e nel riuso di legno di scarto, ha deciso di produrre le Divise della Pace riciclando giacche mimetiche provenienti dagli eserciti di ogni paese. Le giacche sono state confezionate nei laboratori della sartoria sociale Coloriage, boutique solidale e scuola di moda gratuita e multiculturale. Il design della giacca, con una martingala realizzata con stoffe africane, consente di adattarla a ogni vestibilità.
«Anche la pace ha il suo esercito di donne e di uomini, di vecchi e bambini che ogni giorno collaborano tra loro per vivere in armonia. Molti di loro sono stati militari, hanno combattuto la guerra e per questo ora vogliono la pace. Molti combattono ancora, controvoglia, perché non hanno altra scelta. Questa divisa è per tutti i popoli che hanno sofferto e soffrono la guerra e vogliono vivere in pace», dicono le ideatrici.
Il ricavato delle Divise della pace andrà a sostegno di Alessia, che ora sta studiando per conseguire il diploma di maturità e sogna di proseguire gli studi superiori di Design in Italia, e dei suoi compagni di studi rimasti in Ucraina, oltre che dell’attività di inserimento lavorativo di K-Alma.
In una terra lontana, dietro le montagne Parole, lontani dalle terre di Vocalia e Consonantia, vivono i testi casuali.
Vivono isolati nella cittadina di Lettere, sulle coste del Semantico, un immenso oceano linguistico. Un piccolo ruscello chiamato Devoto Oli attraversa quei luoghi, rifornendoli di tutte le regolalie di cui hanno bisogno.
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