Nella Manovra più soldi per i figli. Ecco come cambia l’assegno unico.

Lo stanziamento aumenta del 50% nel primo anno di vita del bambino e sempre del 50% per le famiglie con tre o più figli.

Più risorse per le famiglie con figli. Nella legge di bilancio, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri, entra l’aumento dell’assegno unico per i figli. E la scelta del Governo a guida Meloni è quella di favorire le famiglie numerose. Dall’1 gennaio 2023 aumenterà del 50% lo stanziamento nel primo anno di vita del bambino per tutte le famiglie e sempre del 50% per quelle con tre o più figli.

“È una Finanziaria coraggiosa e di cambiamento. Sul pacchetto famiglia è stato investito un miliardo e mezzo“, ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella.

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COSA È L’ASSEGNO UNICO

La misura è partita a marzo di quest’anno. Dal 1° gennaio 2022 le famiglie hanno potuto presentare domanda sul sito Inps o tramite i patronati. L’assegno è universale, quindi tutte le fasce di reddito ne hanno diritto, ed è progressivo, ossia l’importo aumenta al diminuire dell’Isee. Contribuisce al mantenimento dei figli fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili.

COME ARRIVANO I SOLDI DELL’ASSEGNO UNICO

Lo stanziamento viene erogato con accredito bancario, tranne nel caso di beneficiari del Reddito di cittadinanza. E non concorre alla formazione del reddito complessivo. Al momento della domanda, per ottenere un assegno proporzionato al reddito bisogna essere in possesso di una certificazione Isee. Se viene presentata una richiesta senza Isee, l’Inps eroga esclusivamente l’importo minimo previsto di 50 euro a figlio.

AUMENTA IL CONGEDO PARENTALE

Sono diverse le misure inserite in Manovra a sostegno alle famiglie ma, per i dettagli, bisognerà attendere il testo. Oltre all’incremento dell’assegno unico, è stato annunciato anche l’aumento di un mese del congedo parentale. Questa mensilità facoltativa sarà pagata all’80% dello stipendio, anziché al 30%. La domanda può essere fatta entro i sei anni del figlio. La misura, ha spiegato la premier Giorgia Meloni, vuole introdurre una specie di ‘salvadanaio del tempo’ che le madri possono utilizzare in caso di difficoltà.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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