50 anni del Conservatorio Refice di Frosinone.
Martedì 22 novembre 2022 ore 18.15 presso l’auditorium Daniele Paris del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone, si terrà la tradizionale cerimonia inaugurale dell’anno accademico che in questa occasione si ammanta di simbolica solennità aprendo anche le celebrazioni per il cinquantenario dalla fondazione del Conservatorio stesso. Come sottolinea il neoeletto direttore, il M° Mauro Gizzi: “con questa serata concertistica celebriamo una ricorrenza di straordinario significato per l’istituzione e per il suo territorio che auspichiamo di onorare degnamente con un ricco programma artistico e culturale nell’intero anno accademico. Non casuale è dunque la scelta del programma concertistico che sarà interpretato dal nostro coro e dalla nostra orchestra diretti dal M° Simone Genuini: pagine di Daniele Paris, il pioniere che fin dagli anni ’60 sognò una scuola cittadina di musica per allevare le giovani generazioni nel culto della bellezza; poi Licinio Refice, il massimo compositore del nostro territorio, nume tutelare, sacerdote e uomo di profonda spiritualità, cui proprio il maestro Paris volle intitolare il Conservatorio; infine Ludwig van Beethoven, il simbolo universale della musica che unisce, che crea, che feconda; l’esempio della musica come testimonianza di vita, di pensiero, di coscienza etica.” Gli fa eco il presidente dott. Alberto Gualdini anch’egli appena entrato in carica: “Sono legato al Conservatorio da quando era solo nella visione del maestro Daniele Paris, che condivideva con mio padre una grande amicizia insieme all’amore per l’arte e ad un grande amore per la propria terra. È per questo che una delle prime iniziative di cui mi sono fatto promotore, di concerto con la direzione, è stata quella di onorare la memoria del maestro Paris, in questo anniversario, con la commissione di un’opera figurativa a lui dedicata che adornerà la grande parete d’ingresso realizzata dal poliedrico artista Umberto Cufrini già ospite nel nostro chiostro per l’occasione con una prestigiosa mostra di istallazioni artistiche insieme alle opere dei maestri Mariangela Calabrese, Emiliano Recchia, Viviana Faiola e Federico D’Ambrosi. Con questo emblematico concerto d’inaugurazione nel cinquantenario mi piace pensare che stiamo assistendo al sorgere di una nuova epoca del nostro Conservatorio e dunque della città di Frosinone”.E’ Il 29 aprile 1969, come narrato nella brochure di sala realizzata dai prof. Elena Zomparelli e Cesare Marinacci, autore anche del logo celebrativo – quando si costituisce l’Associazione Musicale Operaia Frusinate, con lo scopo statutario, tra gli altri, di fondare un conservatorio cittadino. Così, per i primi anni, si ha una scuola comunale di musica – della quale Paris è il grande animatore, attraendo insegnanti del calibro di Severino Gazzelloni, Dino Asciolla ed Ennio Morricone – che prima diviene sezione staccata del Conservatorio di Santa Cecilia per poi trasformarsi, finalmente, grazie al Decreto 646 del Presidente della Repubblica Giovanni Leone, in Conservatorio di Musica di Frosinone a decorrere dal 1° ottobre 1972. Il Refice in questi 50 anni ha formato generazioni di affermati concertisti e compositori, di illustri docenti e studiosi; ha accompagnato migliaia di appassionati ed ha influenzato in maniera indiscussa la crescita culturale e civica di un intero territorio di cui è fiore all’occhiello. E’ la nostra casa della musica fin da quei fervidi anni ’70, i tempi della storica sede di Viale Roma, con la annessa scuola media che ospitava allievi da tutta la provincia, dei gremitissimi concerti all’auditorium Edera e di una profonda simbiosi ed affettuosa familiarità con il territorio. Oggi il Refice ha una sede autonoma ed all’avanguardia, un corpo accademico rinomato ed affezionato, un’offerta formativa completa, policroma ed altamente professionalizzante, che spazia dai corsi classici di Canto, Strumento, Composizione e Direzione alle nuove tecnologie, dalla musica moderna e per lo spettacolo fino alla musicologia ed al Management culturale; un approdo sicuro per la formazione di tanti talenti che hanno la possibilità, fin da giovanissimi, di accedere ai corsi propedeutici per arrivare ai più alti gradi accademici e che vanta un gioiello di architettura sonora come l’auditorium Daniele Paris tra i più avveniristici in Italia. Per i nostri appassionati allievi, le loro famiglie ed i loro amici, le note che risuonano dalle aule del Conservatorio accompagnano alcuni tra i momenti più emozionanti ed indimenticabili della vita. Le ore passate sugli strumenti, gli esami nelle calde mattine estive, le clausure insonni, i vocalizzi interminabili, gli amori sbocciati nel chiostro, i discorsi infiniti sugli studi, sul contrappunto o su quel brano di Bach… i confetti e i sorrisi nel giorno di laurea. Nell’emblematica data di Santa Cecilia, Patrona della Musica il Conservatorio torna ad abbracciare la sua città, la sua famiglia, in uno di quei miracoli che solo la musica è in grado di compiere: il concerto dal vivo. Dopo anni di surreale limbo, finalmente possiamo tornare a godere della magia dell’incontro. Se la musica è vita è anche perché con questa si confronta ed in essa simbioticamente si riflette; se la musica è diversa da ogni altra arte è perché si rinnova ad ogni ascolto, vive in ogni prova, fiorisce ad ogni concerto: l’emozione di entrare in quello che è un vero e proprio tempio di bellezza, i sorrisi, i saluti, il brusio sommesso, la trepidazione; i passi che conducono l’interprete sul palco e gli spettatori al loro luogo d’ascolto un attimo prima di abbracciarsi in un lungo applauso di ‘bentrovati’. Il maestro che suonerà accanto a te, quella guida amorevole che sta per offrire, attraverso la sua interpretazione, una nuova lezione da cogliere. L’emozione dei genitori che accompagnano i loro giovani musicisti mentre stringono il loro strumento come un tesoro e si avviano sul palco; il pianista che sistema lo sgabello, il “La” che unisce gli sguardi, il direttore che osserva l’orchestra prima di un gesto rivelatore. Attimi, sospiri, lacrime di commozione ed infine la musica che tutto pervade, tutto avvolge, tutto oblia in quelle vibrazioni effimere che hanno il dono dell’eternità. Bentornati al Licinio Refice, bentornati nel nostro meraviglioso Conservatorio di Musica, bentornati a casa.
(Cesare Marinacci)
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