Via il bollettino giornaliero, pronto il reintegro del personale sanitario non vaccinato: l’esecutivo Meloni cambia direzione sulla gestione della pandemia. Ma il capo dello Stato lancia un monito: “Non possiamo ancora proclamare la vittoria finale”.
ROMA – Lo stop al bollettino giornaliero su contagi e morti di Covid-19. E poi possibile reintegro del personale sanitario che non ha rispettato l’obbligo vaccinale. Il governo Meloni vuole cambiare direzione sulla gestione della pandemia. Ma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avverte: “Non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19. Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione“.
Sul tavolo dell’esecutivo ci sono anche l’ipotesi di rinviare l’invio delle multe da 100 euro per gli over 50 che non hanno concluso il primo ciclo vaccinale, forse in attesa di una cancellazione totale. E quella di abolire l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa.
IL MINISTRO SCHILLACI: “AVVIARE RITORNO ALLA NORMALITÀ”
La nota del ministro della Salute Orazio Schillaci chiarisce la volontà dell’esecutivo di “avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti“. Che si traduce, intanto, nelle modifiche al bollettino: non più giornaliero ma settimanale, “fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso”, precisa il ministro.
L’altra misura a breve termine a cui lavora il successore di Roberto Speranza è un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del “personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale” prima del termine di scadenza della sospensione. Sia perché le disposizioni in vigore, ricorda Schillaci, sono “in scadenza al prossimo 31 dicembre” e sia per la “preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali”.
MATTARELLA: “IL COVID NON È ANCORA SCONFITTO”
Fin qui la posizione del governo Meloni. Oggi però sul tema della pandemia è intervenuto anche il presidente della Repubblica. “Dopo oltre due anni e mezzo di pandemia non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19. Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione. La Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse”, ha detto Mattarella durante la cerimonia al Quirinale per la celebrazione de ‘I Giorni della Ricerca’.
Il capo dello Stato ha comunque ricordato che “sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle. La scienza è stata decisiva. Come lo è stata la dedizione del personale sanitario, in ogni ruolo. Come lo è stata la solidarietà, nelle sue più diverse espressioni, a tutti i livelli: dai gesti semplici di aiuto tra le famiglie, nelle comunità, alle scelte comuni compiute dall’Unione europea”.
Mattarella ha sottolineato ancora una volta che “se oggi possiamo, nella gran parte dei casi, affrontare il Covid come se si trattasse di un’influenza poco insidiosa, è perché ne è stata fortemente derubricata la pericolosità per effetto della vaccinazione”. Quindi, merito sia “dell’ammirevole impegno della scienza per individuare i vaccini, scoperti e prodotti in tempi record” ma anche della “grande adesione alla vaccinazione, dovuta all’ammirevole senso di responsabilità della quasi totalità dei nostri concittadini, sollecitati a farvi ricorso dalla consapevolezza di salvaguardare, in tal modo, la salute propria e quella degli altri”.
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