Gli italiani scommettono su Meloni: fiducia al 53,3%. I dati del primo sondaggio post incarico.
È quanto emerge dalle misurazioni Dire-Tecnè. Per il 56,4% degli intervistati il nuovo esecutivo durerà tutta la legislatura.
di Marta Tartarini e Antonio Bravetti
ROMA – La maggioranza degli italiani scommette sulla prima premier donna. Il 53,3% ha fiducia in Giorgia Meloni, solo il 34,7% invece non si fida. È quanto emerge dal sondaggio Dire-Tecnè realizzato il 21 ottobre su un campione di mille persone. Il 12% non si esprime. Alla domanda più generale sul governo la fiducia scende al 50,4%, con un 36,7% che non si fida dell’esecutivo e un 12,9% che non si esprime. È quanto emerge dal sondaggio Dire-Tecnè realizzato il 21 ottobre su un campione di mille persone.
DIRE-TECNÈ: PER 56,4% GOVERNO DURA TUTTA LEGISLATURA
Gli italiani pensano che il governo a guida Giorgia Meloni sarà duraturo. Per il 56,4% degli italiani durerà tutta la legislatura, per il 32,1% cadrà prima di 5 anni, l’11,5% non sa.
DIRE-TECNÈ: FDI IN VETTA, PD CALA RISPETTO AL VOTO
Fratelli d’Italia si conferma il primo partito italiano, in crescita anche dopo le politiche del 25 settembre, attestandosi al 28% con un +2% rispetto alle urne. Scende la Lega, sale il M5S. Il Carroccio perde lo 0,4 scendendo all’8,4%, il Pd è al 17,5% con un -1,6% rispetto al voto, il partito di Conte è al 16,6% aumentando dell’1,2%. Forza Italia è al 7,6% con un -0,5. Tra i piccoli cala Azione/Italia Viva (-0,2) al 7,6%, Europa Verde è stabile al 3,6, +Europa perdo lo 0,1% con il 2,7, Italexit è al 1,8% (-0,1).
DIRE-TECNÈ: PD NON CAMBI NOME E GUARDI A M5S
Il Pd non deve cambiare nome e deve guardare più al Movimento 5 stelle che al terzo polo di Azione e Italia Viva. È quanto emerge dal sondaggio Dire-Tecnè realizzato il 21 ottobre su 400 persone che lo scorso 25 settembre hanno votato Pd. Per l’85% degli intervistati il nome deve restare quello di Partito democratico, mentre per il 10% deve cambiare. Un 5% non sa. Il 43% degli elettori chiede di lavorare a una alleanza con i Cinquestelle; il 35% preferisce Azione-Iv. Il 22% non sa.