I pianisti della Mozart
UFFICIO STAMPA
Nell’ambito di Piano City Napoli, il Complesso Monastico di Santa Maria in Gerusalemme domenica 16 ottobre, ore 11,00, ha ospitato l’evento “I pianisti della Mozart”. La musica nel cuore di Napoli antica.
Nell’ambito di Piano City Napoli, 2022, un festival diffuso nella città di Napoli, aperto a ogni genere musicale, tutti però solo ed esclusivamente al pianoforte, che si è svolto dal 13 al 16 ottobre 2022, il Complesso Monastico di Santa Maria in Gerusalemme, domenica 16 ottobre ha ospitato l’evento “I pianisti della Mozart”.
Occorre rimarcare che Piano City Napoli 2022, organizzato dal Comune di Napoli e dall’Associazione NapoliPiano nell’ambito del progetto “Napoli città della Musica”, ha posto in atto oltre 100 eventi distribuiti in diciassette location pubbliche diffuse per la città, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, tranne i principali che sono stati a prenotazione obbligatoria.
Il Festival era aperto a tutti i generi musicali dalla classica al jazz, dalla contemporanea al rock e al pop, tutti solo ed esclusivamente al pianoforte con la partecipazione di concertisti professionisti, appassionati e studenti.
Torniamo a: “I pianisti della Mozart”.
Il programma, In collaborazione con l’Associazione “L’Atrio delle trentatrè onlus”, è stato a cura di Antonello Cannavale e si sono avvicendati al pianoforte gli allievi dell’ Accademia Filarmonica Parthenope “W.A. Mozart” APS: Gennaro Rosano, Giovanni De Luca, Claudia Di Mauro, Emanuela Crispino, Giulia Santangelo, Clara Todisco, Alessandra Piscopo, Giuseppe D’Aiuto, Mauro D’Aiuto, Sharon Martino, Mariafrancesca Russo, Antonio Montagna, Marco Iavarone, Gabriele Salzano, Maria Pescatore, Serena Forte, Giovanni Russo, Giuseppe Ferrari, Gabriele Sacco, Anna Chiara Maiello, Matteo Maria Maiello, Ludovica Siciliano, Martina Mottola, Maria Rita Manno, Paola Esposito, Rita Lanero, Antonio Perna, Antonio Corcione, Francesca Bandiera. A cura di Massimo Siciliano. Benché la bellezza meteorologica della giornata abbia attirato tanti napoletani in giro, occorre dire che la sala era piena e “traboccava” al di fuori, di persone coinvolte ed interessate. D’altra parte come non comprendere anche l’entusiasmo e la gioia di veder suonare uno dei propri giovani innamorati della musica? La tensione dei più piccoli, quali Mauro D’Aiuto e Giuseppe D’Aiuto era tangibile. Suonare in pubblico, porsi alla prova, non è cosa facile e le mani dei giovani musicisti erano attente, così come la mente, a inseguire le note, a volte davvero complesse, degli spartiti o la memoria di queste che avevano il compito di tradurre in melodia. Porsi al confronto con gli altri allievi è anche essenziale per misurarsi e intanto far tremare l’animo dei genitori che li seguono giornalmente nelle loro ore di studio che, occorre non dimenticare, si sommano a quelle degli studi regolari e, necessariamente, si sottraggono a quelle del gioco o di altre attività che i ragazzi più grandi devono lasciare se vogliono suonare al meglio.
In questi tempi così difficili per tutti, la gioia di vedere questi interpreti dare il meglio di sé nell’arte non è cosa da poco.
Il finale di serata ha regalato ai presenti le interpretazioni della giovane Maestra Michela Francesca Cirillo e del Maestro Antonio Corcione che hanno concluso in bellezza la mattinata musicale nel silenzio attento della sala.
La chiesa e il monastero di Santa Maria di Gerusalemme (detti anche “delle trentatrè”) si trovano in Via dei Pisanelli 10, nel cuore della vecchia Napoli.
Il monastero fu costruito nel XIV secolo ed era detto “delle trentatré” perché questo era il numero delle suore dell’ordine delle Cappuccinelle che fondarono il complesso con Maria Lorenza Longo la quale non solo fondò l’ordine delle monache (che non dovevano superare il numero di 33) ma anche l’Ospedale degli Incurabili tuttora attivo, laddove furono presenti anche San Gaetano da Thiene, SantAlfonso Maria dè Liguori, San Camillo de Lellis, Padre Ludovico da Casoria e lo stesso San Giuseppe Moscati. Le monache clarisse delle trentatré creano ancora oggi dei bambinelli in cera, secondo una lunga tradizione che dal 1700 portano avanti.
L’incontro, come gli altri di Napoli city, ha avuto anche il merito di essere d’auspicio per una migliore conoscenza della città di Napoli, nei luoghi spesso più frequentati dai turisti che dai napoletani stessi.
Ci si augura un felice futuro musicale per tutti i giovani che in questa mattina autunnale hanno accarezzato con amore i tasti del pianoforte messo a loro disposizione.
Bianca Fasano