AGROALIMENTARE. NUTRISCORE, CENTINAIO (MIPAAF): CONSUMATORI NON DEVONO PENSARE?

SISTEMA ETICHETTATURA A COLORI FUORVIANTE E SUPERFICIALE” (DIRE) Roma, 11 set. – “Il consumatore non è un soggetto passivo, deve avere il maggior numero di informazioni possibili su cosa sta acquistando, non essere condizionato nelle proprie scelte da una lettera o da un colore, peraltro stabilito in base a un algoritmo sbagliato, fuorviante e superficiale”. Così il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, commenta le conclusioni dello studio del Centro comune di ricerca della Commissione Ue (JRC) che promuove l’etichetta nutrizionale fronte pacco a colori, tipo Nutriscore. “Per noi resta più valida – aggiunge Centinaio – l’alternativa italiana NutInform Battery, che sta convincendo un numero sempre maggiore di paesi Ue. Non è il primo endorsement dell’JRC al Nutriscore, posizioni simili erano già state espresse nel 2020. Non vorremmo che ribadirle ora fosse un tentativo di influenzare la decisione che dovrà essere presa nei prossimi mesi sull’etichetta unica europea. È preoccupante inoltre leggere nelle conclusioni dello studio che ‘etichette meno complesse richiedono meno attenzione e meno tempo per l’elaborazione dei consumatori’ e che ‘i consumatori, compresi quelli con un reddito più basso, sembrano preferire etichette riepilogative semplici, colorate e valutative, più facilmente comprensibili’.

“È davvero lo strumento giusto per una migliore alimentazione – continua il sottosegretario – un sistema che non tiene conto delle quantità effettivamente consumate, dei metodi di cottura, né delle proprietà organolettiche degli alimenti? Si può sostenere che sia sano un carrello della spesa riempito con patatine e pollo fritto, bibite gassate senza zucchero, pizza surgelata e alimenti ultra processati o non naturali come la carne sintetica? Secondo noi no. La salute – ricorda Centinaio – non è inoltre legata solo a quello che si mette nel piatto, ma anche a un corretto stile di vita. Il nostro riferimento resta la Dieta Mediterranea, riconosciuta patrimonio immateriale Unesco e da anni in cima alle classifiche delle diete migliori al mondo. No una dieta unica che penalizza le produzioni dei territori e la biodiversità. Continuiamo a difendere le eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy, tanto apprezzate anche fuori dal nostro paese che nel 2022 si punta a raggiungere il record storico di esportazioni di 60 miliardi di euro”, conclude Centinaio.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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