AGRICOLTURA. CIA: SERVE GRANDE PROMOZIONE PER BIOLOGICO, TRAINA SVOLTA GREEN.
“Il mercato del biologico Made in Italy vale quasi 5 miliardi di euro e toccherà guardare con attenzione ai comparti più forti -precisa Cia- come l’ortofrutticolo che da solo fa il 46,1%, e alle colture in aumento: vigneti (+9,2%) e noccioleti (+12,5%), grano duro (+5,9%) e tenero (+15,4%) con i seminativi a fare da soli il 45% della Sau bio, mentre si riducono, ma di poco, le superfici ad agrumi (fino a -17%) e restano stabili prati e pascoli (-0,8%). Tutti comunque compromessi dalle calamità come dalle tensioni per la guerra in Ucraina, e per quella dei prezzi, che fanno danni dal campo alla tavola e vanno svuotando il carrello anche del bio (vendite giù dello 0,5% nella Gdo in questo 2022)”. “Il patto con il consumatore, di cui Cia si sta facendo promotrice, per ripartire il giusto valore lungo tutta la filiera -è intervenuto il presidente nazionale Cristiano Fini- può, a questo punto, passare proprio per il biologico di cui l’Italia rappresenta una buona pratica, strategica alla svolta green e anche contro la crisi energetica”. Il presidente Fini, tuttavia, aggiunge: “Occorre però accogliere un’altra sfida, più coraggiosa. Costruire una grande campagna che tuteli il biologico da quest’impasse inflazionistica e ne faccia il motore del cambiamento, puntando su qualità e ruolo del settore, e su uno sviluppo integrato che coinvolga nel territorio, associazioni, istituzioni e imprese. Non vanno vanificati gli impegni presi nel quadro normativo specifico con il Regolamento europeo e con la legge nazionale dedicata -conclude Fini- bisogna agevolare gli investimenti; canalizzare ricerca, innovazione e, prima di tutto, le risorse già stanziate (dai 2,1 miliardi di euro della programmazione Pac 2023-2027 ai 300 milioni del Fondo complementare al PNRR per i contratti di filiera e distrettuali) per sostenere e promuovere il comparto, ridurre i costi di produzione e i prezzi al consumatore”.
Agenzia DiRE www.dire.it