ANAGNI: L’8 settembre si terrà il convegno dedicato all’Olio dei Papi.
Partendo da questa ricerca storica, grazie all’iniziativa di enti pubblici e produttori del territorio, è nato il marchio “Olio dei Papi”, riunendo tutti i componenti della filiera dell’olio d’oliva. Attraverso un accordo di filiera stipulato tra l’Olio dei Papi e le organizzazioni agricole territoriali, la tradizione olivicola è stata unita ai moderni mezzi e metodi di produzione, dando vita ad un prodotto non solo di altissima qualità, ma anche ricco di storia.
Il Comune di Anagni, che alla storia del papato e dell’olio di alta qualità è legato a filo doppio, ha organizzato in collaborazione con l’Organizzazione di Produttori Laziali “Le Badie”, un convegno sul recupero dei terreni e degli oliveti abbandonati, con la presentazione del marchio “Olio dei Papi” e della ricerca storico-documentale che ha dato vita all’omonimo libro che fa da pilastro culturale al progetto. Il convegno si terrà presso la Sala della Ragione il giorno 8 settembre 2022 a partire dalle ore 10:00.
Il Sindaco di Anagni Daniele Natalia dichiara: «Fin da subito abbiamo scelto di sostenere il progetto dell’Olio dei Papi perché era l’opportunità, sotto il profilo delle politiche agricole e dello sviluppo economico e storico-culturale, per sviluppare il comparto olivicolo di Anagni e del territorio vicino, creando quel sistema virtuoso che sul nostro territorio ha sempre faticato a svilupparsi, specie per quanto riguarda i prodotti d’eccellenza.
Abbiamo deciso di inserire il convegno sull’Olio dei Papi all’interno degli eventi dedicati ai “Giorni dello Schiaffo” poiché è obiettivo dell’Amministrazione Comunale recuperare le tradizioni, le produzioni ed i prodotti che nel medioevo hanno fatto di questo territorio uno dei centri più importanti per la storia d’Europa. Nell’antichità Anagni era stata definita “Dives”, cioè ricca, dove questa ricchezza era quella della fertilità del terreno e dunque della produzione di prodotti agricoli d’eccellenza che venivano esportati, conosciuti ed apprezzati, con il connesso ritorno economico.
Adattandoci ad oggi, toccando con mano quello che si configura sempre di più come un “ritorno alla terra” ed all’agricoltura, credo che sia fondamentale sostenere progetti come quello dell’Olio dei Papi, che risponde all’esigenza sentita e non più rimandabile di riscoprire gli antichi prodotti e quei sapori che hanno reso famosa la Ciociaria, portando avanti un’operazione che, sulla base di documentazione storica e fatti certificati, grazie ad una proficua collaborazione tra enti locali ed associazioni di agricoltori, porti allo sviluppo agricolo del nostro territorio riconsegnandogli i suoi veri prodotti a “chilometro zero” e la sua storia millenaria».