Perdonanza Celestiana, il Papa apre la Porta Santa e esorta L’Aquila in dialetto: “Jemo nnanzi”

Il Pontefice ai parenti delle vittime del terremoto: “Avete dimostrato grande resilienza”.

Di Marianna Gianforte

ROMA – “Preghiamo per il popolo ucraino e tutti i popoli che soffrono per la guerra“, ha dichiarato Papa Francesco nel suo discorso nella Basilica di Collemaggio a L’Aquila durante la Perdonanza 2022.

Il Pontefice è arrivato questa mattina nel capoluogo abruzzese per presiedere la 728esima edizione della manifestazione liturgica che dal 2019 è diventata patrimonio dell’Unesco.

“Quando siamo arrivati all’Aquila la nebbia era fitta, non si poteva atterrare. Il pilota girava, alla fine ha visto un piccolo buco di luce e via, si è infilato. Un maestro. Succede la stessa cosa nella nostra miseria, è Dio che ci apre un varco nelle pieghe della miseria”, ha dichiarato il Pontefice.

Dopo aver sostato davanti alla Porta Santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio, pregando da solo seduto per le sue difficoltà deambulatorie, Papa Francesco ha aperto la seconda porta Santa del mondo, battendo tre volte con il pastorale realizzato appositamente. “Da questo momento – come recita la Bolla del Perdono emanata nel 1294 da Papa Francesco – chiunque, pentito e confessato e accostandosi alla comunione e recitando il Credo, il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Papa, potrà ottenere l’indulgenza plenaria concessa da Celestino V con la bolla Inter sanctorum solemnia”.

L’ARRIVO DI PAPA FRANCESCO A L’AQUILA E L’INCONTRO CON I PARENTI DELLE VITTIME DEL TERREMOTO

Prima di recarsi nella Basilica di Collemaggio ed aprire la Porta Santa, il Papa si è stato a piazza Duomo, dove ha incontrato i parenti delle vittime del devastante terremoto che ha colpito il territorio il 6 aprile 2009, provocando immani distruzioni e numerosi morti. A loro si è unita una delegazione del mondo carcerario abruzzese. Presenti anche varie associazioni caritative come pure appartenenti alle aggregazioni laicali. Quindi i giovani scout dell’Agesci ed esponenti della congregazione della “Salus Populi Aquilani”. Infine, presenti anche anche i referenti di molte parrocchie della diocesi.

Ad accogliere Papa Francesco il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. “La città dell’Aquila è grata e riconoscente al Santo Padre per l’enorme testimonianza di vicinanza e sostegno tributati alla comunità con la sua presenza in occasione della tradizione più antica e sentita dalla comunità. Un onore e una grande emozione poter accoglierlo e assistere, per la prima volta, all’apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio da parte di un pontefice. Un gesto che universalizza il messaggio di pace e riconciliazione tra i popoli ereditato da Papa Celestino V e la valenza della Perdonanza Celestiniana, dal 2019 iscritta quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco”, ha dichiarato il sindaco Biondi.

IL PAPA A PARENTI DELLE VITTIME DEL SISMA: “AVETE DIMOSTRATO GRANDE RESILIENZA

“Uno di voi mi ha scritto di aver perso i suoi due figli adolescenti nel terremoto del 2009. I vostri cari sono passati dal tempo all’eternità. La morte può spezzare l’amore. La vita non è tolta, è trasformata. I problemi, il dolore, la sofferenze si superano con la vicinanza, affetto, amicizia. Aiutarci come fratelli. Non si risolvono i problemi con le parole”, ha dichiarato Papa Francesco nel suo discorso di saluto ai fedeli di piazza Duomo, al termine dell’incontro privato con i famigliari delle vittime del sisma di 13 anni fa.

“Mi congratulo per come avete realizzato la cappella della memoria (nella chiesa delle anime Sante restaurata con il contributo della Francia, ndr) dedicata alle vittime- ha aggiunto- Con la memoria si è affronta il futuro. Avete dimostrato un carattere resiliente. La rinascita personale e collettiva dopo la tragedia è di tutti insieme. Non a piccolo gruppetti, ma insieme. Concordia armoniosa perché stiamo lavorando per i figli, i nipoti, per il futuro”.

“Nel processo di ricostruzione il recupero delle chiese è importante- ha detto il Papa, in riferimento alla lentezza del recupero degli edifici di culto, primo fra tutti il Duomo, ancora sventrato dopo 13 anni e la cui ricostruzione sta appena iniziando- Ringrazio il mondo carcerario abruzzese. Nelle carceri ci sono troppe vittime: siete simbolo di speranza”, ha detto Papa Bergoglio, salutando la cittadinanza con un motto dialettale che ha preso piede tra la popolazione dopo il terremoto: “Jemo nnanzi” .

Al termine della visita a piazza Duomo Papa Francesco si è trasferito davanti alla basilica di Santa Maria di Collemaggio con la papa mobile passando per la villa comunale, salutando i fedeli e stringendo mani tra gli applausi.

PAPA FRANCESCO: “L’AQUILA SIA CAPITALE DELLA CONCILIAZIONE E DEL PERDONO

“Si pensa di valere in base al posto che si occupa nel mondo ma l’uomo non è il posto che occupa nel mondo. Il cristiano sa che qui per servire e non per essere servito. Dove non c’è libertà interiore si fanno strada egoismo e arrivismo e le miserie prendono il comando. Che L’Aquila sia davvero capitale di pace e conciliazione, di perdono”, ha dichiarato Papa Francesco nel suo discorso davanti alla Basilica di Collemaggio. Nel prato antistante la Basilica il pontefice ha officiato la celebrazione della Santa Messa.

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Dopo l’omelia e la recita dell’Angelus, il primo cittadino ha consegnato il ramo d’ulivo del Getsemani nelle mani del Papa con cui, dopo tre tocchi, il Pontefice ha aperto la Porta Santa, rinnovando l’inizio del primo Giubileo della storia.

La liturgia è stata animata dal Coro Città dell’Aquila e dall’orchestra del conservatorio Casella, diretto dal maestro Leonardo De Amicis. Il Coro è composto da ben otto corali della città: coro della Diocesi, corale Gran Sasso, corale 99, Schola cantorum San Sisto, coro della Portella, corale L’Aquila e coro Cai, coro del conservatorio Casella.

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