NUOTO. PALTRINIERI: RECORD 1500 DIFFICILE, MA STO MEGLIO CHE AI MONDIALI.

“A BUDAPEST VITTORIA A 20, FORSE LICENZIATO CHI HA FATTO QUOTE” (DIRE) Roma, 14 ago. – “Mi sento più in forma qui che al Mondiale”. Con gli 800 dominati nella bolgia dello stadio del Nuoto, in effetti è arrivato il primo indizio. Agatha Christie direbbe però che bisognerebbe averne almeno tre per arrivare a una prova, e allora aspettiamo. Tanto quello agli Europei di nuoto di Roma per Gregorio Paltrinieri sarà un altro tour de force. Cinque gare in otto giorni, tra vasca e mare, per il campione di Carpi, capitano azzurro e leader di un gruppo mai così forte. “Saranno giorni impegnativi ma mi sono allenato per questo ed è un programma che sto portando avanti da qualche anno, quindi credo di essere pronto anche se i segni della fatica iniziano a farsi sentire. Poi il programma gare è molto stretto, non avrò pause ma cercherò di fare il meglio”. Vince e convince, Greg. Evidentemente anche i bookmaker che a Budapest, prima dell’oro da urlo nei 1500, avevano quotato a 20 una sua vittoria. “Secondo me è stato licenziato…”, scherza Paltrinieri, al quale sotto sotto quell’affronto (“ma come si permettono?”, disse indispettito con l’oro al collo) deve bruciare ancora, tanto da confessare che “ieri per curiosità sono andato a vedere le quote ed ero dato a 1,5… Così non vale la pena”. E’ lui stesso però a confermare che il discorso si complica se decidessimo di puntare un euro sul suo record del mondo nei 1500, il 14’31″02 di Sun Yang che resiste da 10 anni e quasi sfiorato a Budapest. “Lì la quota è ancora alta, non è facile. Per me poi l’importante è vincere, arrivare prima degli altri”. Quegli ‘altri’ – dall’ungherese Gergo Kis, per citare il primo battuto a Debrecen nel 2012, fino a Lukas Maertens, argento a Roma – che cambiano e gli gravitano intorno come satelliti, mentre lui rimane sempre lì. Stella polare fissa del nuoto mondiale. “Non so se ho qualcosa in più di loro, a volte vinci e altre perdi- racconta Greg a Casa Arena- Io ho mantenuto sempre tanta passione per quello che faccio, anche reinventandomi e cambiando. Avere così tanta voglia mi ha portato quasi sempre a fare bene: io so che ogni giorno mi sfondo di fatica e sono pronto a soffrire più degli altri”.

Dovendo scegliere un aggettivo per descriversi, in fondo, la decisione cade su “testardo. E poi istintivo: la prima cosa che mi passa per la testa la devo fare bene”. Se poi è una decisione presa contro tutti, “anche meglio. Certo, ascolto i consigli delle persone di cui mi fido, ma avere tanti contro mi dà anche lo stimolo giusto, perché mi incazzo e allora quella cosa devo farla per forza”. Ma Paltrinieri, 28 anni il prossimo 5 settembre, è cresciuto. “Sono più maturo, ho più fiducia nelle mie capacità. Dopo la mononucleosi a Tokyo ho sviluppato anche altre virtù. Sono convinto che il duro lavoro paghi più del talento: la fatica è tanta ma è compensata dalla passione”. La stessa che vede negli occhi di Lorenzo Galossi, il nuovo baby fenomeno del nuoto azzurro, 16 anni appena e già bronzo alle spalle di Greg, che non lo incorona suo erede solo perché “ha già fatto 7’43” negli 800! E’ il presente del nuoto italiano, ora vediamo che farà nei 400 metri”, dice, ammettendo di rivedersi nel ‘Galo’: “Abbiamo tanto in comune, in lui vedo tanta voglia di fare ed è una cosa che apprezzo molto. Sono contentissimo di aver condiviso il podio con un altro italiano”. Ma Galossi non è l’unico a meritarsi i complimenti del re. “Tommy Ceccon mi impressiona: è un talento bestiale, si è messo in riga lavorando sodo, ma anche Martinenghi è fortissimo”. Una generazione instancabile, più che di fenomeni. “Il nuoto è cambiato tanto negli ultimi anni, anche i programmi di allenamento sono diversi: ora ci alleniamo meglio e forse emergono più talenti che magari prima andavano sprecati. E’ comunque una generazione che ha voglia di fare fatica, e che si è caricata vedendo vincere noi più grandi”. A Roma il prossimo impegno di Paltrinieri si chiama 1500. Se a Budapest costruì la gara perfetta inventandosi la strategia dalla corsia laterale, stavolta non sarà facile. “Non posso nuotare piano nelle batterie e qualificarmi per ultimo, con tre italiani in acqua rischio di non passare. Ma l’importante sarà essere concentrato su me stesso e non pensare agli altri”. Se dovesse servire, ci sarà sempre il pubblico. “Vincere al Foro è stato anche meglio del previsto. Le tribune stavano impazzendo: fino ai 400 ho sentito la quiete, poi ho nuotato un 50 più forte e ho sentito esplodere tutti”. Pubblico avvisato dunque: appuntamento al 16 agosto alle 18.52, Greg è lì che aspetta.

Agenzia DiRE  www.dire.it

(lettori 22 in totale)

Potrebbero interessarti anche...