Ferragosto. Dall’imperatore Augusto ai giorni nostri: le origini delle vacanze estive spiegate da Antonella Casaburi.
A spiegarci le origini di questa antica festa latina è la docente e scrittrice Antonella Casaburi, autrice di “Mirari”. “Il mese di agosto prende il nome dall’imperatore Augusto, che nel 18 a. C. istituì le “feriae Augusti”, ovvero le “vacanze di Augusto”. Le festività di questo mese augusteo prevedevano un periodo di riposo dal lavoro e comprendevano giochi, festeggiamenti e corse di cavalli. Le prime vacanze furono quindi istituite dall’ imperatore Augusto e duravano gran parte del mese di agosto”, spiega la scrittrice Antonella Casaburi, autrice del volume “Mirari” ed esperta di latinità.
Antonella Casaburi. Nata a Vallo della Lucania (SA) nel 1980, dopo la maturità classica si trasferisce a Roma, dove si laurea con lode in Storia della Critica Letteraria Italiana all’Università “La Sapienza”. Esperta e traduttrice di ungherese, docente di Lettere, “Mirari” è il suo fulminante romanzo d’esordio, numerose volte recensito dalla stampa nazionale, esposto al Salone Internazionale del Libro di Torino, alla Fiera del Libro di Roma e alla Fiera Internazionale del Libro di Praga.
Mirari: “Un viaggio in treno. Sei sconosciuti. E un’ amicizia inaspettata che stravolgerà ogni cosa.” Giulia è una ragazza romana orfana dei genitori, una studentessa universitaria che un giorno sale su un affollato treno Intercity diretta nel Cilento, luogo lontano della sua infanzia. Lì, alle spalle della Torre di Velia, affacciata sul mare, ha ereditato una casa che ora vuole vendere. Ma anche un viaggio in treno può talvolta sconvolgere la vita. Giulia incontra nella cabina altre cinque persone. Paolo, un giovane medico siciliano che come lei abita a Roma, e che la guarda con simpatia. Giovanni, un imprenditore agricolo del Cilento che ama profondamente il suo lavoro. Francesco, un ingegnere toscano che si sposta da un cantiere all’altro in giro per l’Italia. Maria, una cuoca di Sapri troppo affezionata alla sua terra per andarsene. E poi c’è lui: uno stravagante e burbero anziano che se ne resta tutto il tempo in disparte.
Nell’ultima tratta, quella cilentana, i tempi di percorrenza si dilatano, e dal finestrino si affacciano paesaggi che Giulia osserva con ammirato stupore. Le chiacchiere si sommano e tra i cinque, ad eccezione del misterioso anziano, si crea un rapporto amichevole fatto di battute e di rivelazioni.
Ma arriva per la ragazza il momento di scendere. Salutare Paolo però per Giulia non è così semplice, perché in quella manciata di ore trascorse insieme nel vagone di un treno qualcosa è scoccato. Tuttavia Giulia non può permettersi di soffrire ancora per un ragazzo, dunque scende dal treno senza voltarsi indietro. Ma il destino ha altri piani per la ragazza e per tutti gli altri…
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