SANITÀ. VITERBO, SINDACATI: NO ACCORDO IN PREFETTURA SU CARENZE PERSONALE.
Nel viterbese, e “ancor più nel resto del Lazio, c’è un grave disequilibrio tra livello dei servizi e dotazioni organiche. Mancano infermieri, Oss, figure di assistenza, tecnici, amministrativi, professionisti, ausiliari. Non si può continuare a contare solo sul senso del dovere e sul sacrificio dei lavoratori: raddoppio dei turni, prestazioni aggiuntive, carichi di lavoro fuori controllo non sono sostenibili. Il personale è allo stremo e non riesce più ad assicurare la presa in carico dei pazienti”, continuano Cgil, Cisl e Uil. “E mentre pensionamenti e contagi continuano a dissanguare l’organico in servizio, la Regione taglia dell’80% i posti a concorso, congela le stabilizzazioni e nega gli investimenti necessari per far funzionare ospedali e presidi”, aggiungono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. “Dopo lo stato di agitazione, le bandiere e gli striscioni nelle strutture, la nostra mobilitazione crescerà. Dobbiamo salvare la sanità del Servizio Sanitario Regionale. E poi siamo preoccupati dall’attuazione del Pnrr riguardo alla definizione della sanità del territorio, che proprio la pandemia ha identificato quale problema nazionale. Su questo versante se il governo nazionale oltre a finanziare le infrastrutture non investirà con apposite risorse sul reclutamento del personale non si rafforzerà il sistema sanitario pubblico, ma si costruiranno cattedrali nel deserto e si dovrà ricorrere al privato”. Infine, “se non ci saranno risposte concrete andremo avanti con le nostre azioni sindacali a partire da una grande manifestazione sotto la sede regionale, fino ad arrivare anche allo sciopero del personale della sanità”, concludono i segretari di categoria. “È in gioco la salute dei cittadini, non ci fermeremo finché non sarà messa in sicurezza con le assunzioni, le stabilizzazioni e gli investimenti necessari”.
Agenzia DiRE www.dire.it