Sanità Lazio, la Ugl chiede atti concreti. “In Regione distratti da campagna elettorale. Trovare soluzioni o la nostra protesta proseguirà”.

Sanità Lazio, la Ugl chiede atti concreti. “In Regione distratti da campagna elettorale. Trovare soluzioni o la nostra protesta proseguirà”

La Ugl ha incontrato questa mattina in video conferenza la prefettura ed i rappresentanti delle Asl del Lazio e delle Aziende Ospedaliere, per esperire il tentativo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90. “La drammatica situazione della sanità regionale – dichiarano Armando Valiani, Segretario della Ugl Lazio e Valerio Franceschini, Segretario Provinciale della Ugl Salute di Roma – è sotto gli occhi di tutti. I Pronto Soccorso sono ormai simili a giorni danteschi con pazienti parcheggiati sulle barelle, ambulanze in attesa all’esterno e operatori sanitari sottoposti a turni di lavoro oltre il limite del sopportabile, spesso privi di sicurezza come dimostrano le constanti aggressioni fisiche, verbali e psicologiche cui sono sottoposti. La Regione Lazio non è stata in grado di trovare soluzioni per affrontare la cronica carenza del personale. L’ attesa l’assunzione di nuovi professionisti e la stabilizzazione dei precari, anche di figure amministrative chiamate in servizio durante il periodo dell’emergenza, tarda ad essere messa in atto. Non bastano soluzioni tampone, spesso usate come spot per ottenere consensi, per dare un volto nuovo alla sanità del Lazio. Per questo, e per altri motivi, la nostra sigla ha dichiarato lo stato di agitazione e richiesto un incontro per trovare soluzioni condivise. L’apertura della campagna elettorale nazionale e le ripercussioni a livello locale devono aver distratto i vertici istituzionali della Regione Lazio, assenti all’incontro, a cui ora chiediamo, congelando temporaneamente la nostra iniziativa di protesta per senso di responsabilità, un’urgente incontro. In assenza di riscontri la Ugl è pronta far sentire la propria voce in ogni sede ed in ogni forma. Non esiste estate, non esistono ferie di fronte allo sfascio del nostro paese” concludono i sindacalisti.

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