MALTEMPO. COLDIRETTI: MILIONI DI DANNI NELLE CAMPAGNE DEL NORD.
La grandine è l’evento climatico più temuto dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti visto che in una manciata di minuti – si sottolinea – è in grado di distruggere il lavoro di un anno in una situazione in cui la siccità ha già avuto un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno fatto stimare un caldo del 10% della produzione agricola nazionale, secondo la Coldiretti. Manifestazioni che non cambiano lo stato di sofferenza idrica sul territorio come si evidenzia dal livello idrometrico del fiume Po che è sceso a 3,7 metri al Ponte della Becca che è rappresentativo delle criticità presenti sull’intera Penisola a partire dalla pianura padana dove per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. La situazione di carenza idrica riguarda anche i grandi laghi del Nord con il Maggiore che ha appena il 15% di riempimento dell’invaso e in quello di Como va ancora peggio con appena il 2,4% mentre nelle zone a valle serve l’acqua per irrigare le coltivazioni, e persino il Garda è pieno poco meno di 1/3 (30%). La pioggia – conclude la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
Agenzia DiRE www.dire.it