Le comunicazioni del presidente del Consiglio a Palazzo Madama dopo le dimissioni respinte da Mattarella.
Di Roberto Antonini, Antonio Bravetti, Ugo Cataluddi e Alfonso Raimo
ROMA – È il giorno di Mario Draghi in Senato. Il premier, su indicazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che giovedì scorso ha respinto le sue dimissioni arrivate dopo lo strappo del Movimento 5 Stelle sul dl Aiuti, ha fatto le sue comunicazioni all’aula di Palazzo Madama. Seguiranno la discussione generale con i gruppi parlamentari e le repliche. Nel pomeriggio, il voto di fiducia che potrebbe decidere le sorti dell’esecutivo: Draghi potrebbe confermare le dimissioni o decidere di restare alla guida dell’esecutivo, in caso di maggioranza ricompattata.
Il presidente del Consiglio ha parlato al Senato alle 9.30. È quanto ha stabilito la conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama. La Capigruppo prevede l’inizio della seduta alle 9.30 con sospensione alle 10.30. Per poi riprendere con la discussione generale alle 11 fino alle repliche, alle 16.30. La chiama per la fiducia è fissata alle 18.30 con termine della votazione alle 19.30. Il voto alla Camera dei deputati slitta, quindi, a giovedì.
10.22 – LA SFIDA DI DRAGHI AI PARTITI: “FIDUCIA VERA E NON DI FACCIATA, RISPONDETE A ITALIANI”
Mario Draghi conclude il suo discorso al Senato sfidando i partiti della maggioranza a ritrovare le ragioni di un’azione comune. Ricorda che vuole fare altre riforme, oltre a quelle già indicate, “come la riforma del sistema di medici di base, la discussione per il riconoscimento di forme di autonomia differenziata. Ma tutto questo richiede un Governo forte e coeso e un Parlamento che lo accompagni nel rispetto dei ruoli. All’Italia non serva una fiducia di facciata che svanisca davanti ai provvedimenti. Serve un nuovo patto di fiducia”.
Quindi Draghi rivolto ai senatori: “I partiti, e voi parlamentari, siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare lo sforzo di questi mesi e che poi si è affievolito? Siamo qui solo perché gli italiani lo hanno chiesto. La risposta a questa domanda non dovete darla a me ma a tutti gli italiani”.
10.20 – DRAGHI: “PROVVEDIMENTO CORPOSO ENTRO PRIMI AGOSTO PER BOLLETTE”
Arriverà “un provvedimento corposo entro i primi di agosto per attenuare l’impatto su imprese e cittadini del costo dell’energia“. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice nell’Aula del Senato rendendo le sue comunicazioni.
10.19 – DRAGHI: “RIGASSIFICATORI A PIOMBINO E RAVENNA ESSENZIALI”
“Si deve accelerare l’installazione dei rigassificatori a Piombino e Ravenna, non è possibile affermare di volere l’indipendenza energetica per gli italiani e poi protestare contro queste infrastrutture“. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice nell’Aula del Senato rendendo le sue comunicazioni. “Si tratta di impianti sicuri, essenziali per il nostro fabbisogno energetico“, sottolinea il premier, “in particolare si deve terminare l’installazione del rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera, è una questione di sicurezza nazionale”.
Draghi spiega: “L’Ue è la nostra casa e al suo interno dobbiamo portare avanti sfide ambiziose. Dobbiamo batterci per ottenere un tetto al prezzo del gas russo, che beneficerebbe tutti, e per la riforma del mercato elettrico, che può cominciare anche da quello domestico anche prima di accordi europei”. Per il premier, si tratta di “misure essenziali per difendere il potere di acquisto delle famiglie e tutelare i livelli di produttività delle imprese”.
10.17 – NELLA ROAD MAP DI DRAGHI LA RIFORMA DEL FISCO: “DA FARE SUBITO”
Il presidente del Consiglio Mario Draghi dedica la gran parte del suo discorso al Senato alle misure che considera essenziali per la prosecuzione dell’azione di governo. Una road map con misure spesso contestate da una parte della maggioranza. A cominciare dalla riforma fiscale. Draghi è chiaro: “Dobbiamo approvare al più presto la riforma fiscale, che include il completamento della riforma della riscossione, e varare subito dopo i decreti attuativi”.
Il premier ricorda infatti che “l’autunno scorso il Governo ha dato il via al disegno di legge delega per la revisione del fisco. Siamo consapevoli che in Italia il fisco è complesso e spesso iniquo. Per questo non abbiamo mai aumentato le tasse sui cittadini. Tuttavia per questo occorre procedere con uno sforzo di trasparenza”, dice Draghi.
Se la Lega chiede la flat tax, Draghi sembra muoversi in un’altra direzione: “Intendiamo ridurre le aliquote Irpef a partire dai redditi medio-bassi; superare l’Irap; razionalizzare l’Iva. I primi passi sono stati compiuti con l’ultima legge di bilancio, che ha avviato la revisione dell’Irpef e la riforma del sistema della riscossione. In Italia l’Agenzia delle Entrate-Riscossione conta 1.100 miliardi di euro di crediti residui, pari a oltre il 60% del prodotto interno lordo nazionale – una cifra impressionante”.
10.12 – DRAGHI ESCLUDE SCOSTAMENTO DI BILANCIO
Non ci sarà lo scostamento di bilancio, richiesta di alcune parti della maggioranza. Lo mette in chiaro il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato. “L’andamento della finanza pubblica è migliore delle attese e ci permette di intervenire senza nuovi scostamenti di bilancio”, dice il premier.
10.09 – DRAGHI: “SERVE SOSTEGNO CONVINTO A GOVERNO, NON A PROTESTE VIOLENTE”
Mario Draghi fissa i paletti, le condizioni per andare avanti nell’azione dell’esecutivo. Cita il caso del ddl Concorrenza e della regolamentazione delle concessioni per i balneari: va approvata entro l’estate. “C’è bisogno – dice il premier – di un sostegno convinto all’azione dell’esecutivo, non un sostegno a proteste non autorizzate e talvolta violente contro la maggioranza di governo”.
10.05 – J’ACCUSE DI DRAGHI AI PARTITI: “DISTINGUO E DIVISIONI SFARINANO MAGGIORANZA”
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, in aula al Senato, è chiaro nell’indicare le responsabilità delle forze politiche sulla tenuta dell’esecutivo. “Le forze politiche” alla domanda di stabilità “che arrivava dai cittadini hanno posto un crescendo di distinguo e divisioni“. C’è stato “un progressivo sfarinamento della maggioranza sull’agenda di modernizzazione del Paese”.
L’invito del premier Mario Draghi all’Aula del Senato parte dal presupposto che si possa ricostruire un patto di maggioranza. Ma questo significa, dice il presidente del Consiglio, che “dobbiamo confrontarci e vedere se sia possibile ricostruire le condizioni per cui il Governo può ancora governare“.
10.04 – DRAGHI: “COLPITO IN PARTICOLARE DA APPELLI SINDACI E SANITARI”
“Due appelli mi hanno colpito particolarmente: quello dei quasi duemila sindaci e quello del personale sanitario, gli eroi della pandemia, verso cui la nostra gratitudine è immensa. Dobbiamo decidere se sia possibile ricreare le condizioni per cui il Governo possa governare. È questo il cuore della discussione”. Così Mario Draghi, parlando in Senato.
10.03 – DRAGHI: “UNICA STRADA È RICOSTRUIRE PATTO DI MAGGIORANZA”
Mario Draghi alza la voce in Senato, per ricordare che il Paese mostra segnali evidenti di contrarietà a una crisi di governo in questa fase. “Non votare la fiducia di un governo di cui si fa parte è un gesto politico evidente. Non è possibile ignorarlo, non è possibile contenerlo perché vuol dire che chiunque può ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene dopo mesi di strappi e ultimatum. L’unica strada se vogliamo ancora rimanere insieme è ricostruire daccapo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità. A chiederlo sono soprattutto gli italiani. La mobilitazione di questi giorni è senza precedenti e impossibile da ignorare“, dice il premier.
10.01 – DRAGHI: “UN MIRACOLO CIVILE, ITALIA PIÙ CREDIBILE”
Grazie al Pnrr questo governo ha avviato “un percorso di riforme e investimenti senza precedenti nella storia, un passo avanti essenziale per modernizzare l’Italia”. Lo dice Mario Draghi, parlando al Senato. Draghi parla di “ritrovata credibilità collettiva” e dice, rivolto all’Aula: “Il merito di questi risultati è stato vostro, della vostra disponibilità a mettere da parte le differenze e lavorare per il bene del Paese, nel rispetto reciproco. La vostra è stata la migliore risposta all’appello di Mattarella e alla richiesta di serietà, alle preoccupazioni per il futuro. Gli italiani hanno sostenuto questo miracolo civile”.
Il Governo ha lavorato per “accelerare l’indipendenza energetica dalla Russia, conseguenza di decenni di scelte miopi e pericolose”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice nell’Aula del Senato rendendo le sue comunicazioni. Una dipendenza che “in pochi mesi si è ridotta dal 40% al 25% del totale e intendiamo azzerarla in un anno e mezzo”, sottolinea il premier.
“È un risultato che sembrava impensabile, che dà tranquillità per il futuro all’industria e alle famiglie, rafforza la nostra sicurezza nazionale, la nostra credibilità nel mondo”, prosegue Draghi. “Abbiamo accelerato, con semplificazioni profonde e massicci investimenti, sul fronte delle energie rinnovabili, per difendere l’ambiente, aumentare la nostra indipendenza energetica. E siamo intervenuti con determinazione per proteggere cittadini e imprese dalle conseguenze della crisi energetica, con particolare attenzione ai più deboli – ricorda il presidente del Consiglio – abbiamo stanziato 33 miliardi in poco più di un anno, quasi due punti percentuali di Pil, nonostante i nostri margini di finanza pubblica fossero ristretti. Lo abbiamo potuto fare grazie a una ritrovata credibilità collettiva, che ha contenuto l’aumento del costo del debito anche in una fase di rialzo dei tassi d’interesse”.
09.56 – DRAGHI: “UNITÀ NAZIONALE MIGLIORE GARANZIA DI LEGITTIMITÀ DEMOCRATICA”
“In questi mesi, l’unità nazionale è stata la miglior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo e della sua efficacia. Mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano“. Il premier Mario Draghi nell’aula del Senato ricorda le emergenze su cui il suo governo si è impegnato dal febbraio 2021 in poi. “L’Italia è forte quando riesce a essere unita“, aggiunge.
09.52 – DRAGHI: “SERVE SOSTEGNO PIÙ AMPIO POSSIBILE”
Il presidente del Consiglio Mario Draghi nell’aula del Senato ricorda di aver rassegnato la settimana scorsa “le mie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica: la decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato questo Governo sin dalla sua nascita. Il presidente della Repubblica ha respinto le mie dimissioni e mi ha chiesto di informare il Parlamento su quanto accaduto. Una decisione che ho condiviso. Oggi spiego a voi e agli italiani le ragioni di una scelta tanto sofferta quanto dovuta“.
Il premier aggiunge: “In questi mesi l’unità nazionale è stata la migliore garanzia della efficacia e della stabilità di questo esecutivo: ritengo che il presidente del Consiglio che non si è mai presentato agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile. Questo vale tanto più in un momento di emergenza”.
09.43 – DRAGHI ARRIVATO AL SENATO, SORRIDE E SALUTA I CRONISTI
Il presidente del Consiglio Mario Draghi è appena arrivato al Senato dove a breve parlerà in Aula e dove è atteso dal voto di fiducia. Prima di varcare l’ingresso di Palazzo Madama il presidente del Consiglio, sorridente, si è voltato verso i cronisti per un saluto.
09.34 – SALVINI: “SARÀ SICURAMENTE UNA BUONA GIORNATA PER IL GOVERNO”
Il segretario federale della Lega Matteo Salvini e il capogruppo Massimiliano Romeo sono da poco arrivati a Palazzo Madama, dove a breve avranno luogo le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. Alla domanda dei cronisti se oggi sarà “una buona giornata per il Governo”, Salvini ha risposto “sicuramente”.
09.15 – TOTI: “CRISI RIDICOLA, CHI STACCHERÀ LA SPINA PAGHERÀ PREZZO ALTO”
“Comunque vada, questa crisi da drammatica sta diventando ridicola, chi eventualmente si incaricherà di staccare la spina sta facendo male i suoi conti. Perché pagherà un prezzo molto alto”. Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, lo dice al ‘Corriere della Sera’.
In caso di voto anticipato “io non sarei tanto sicuro dei risultati. E non dimentico che il centrodestra ha perso le ultime tornate elettorali quasi ovunque, tranne dove è riuscito a presentarsi unito e aperto e moderato, penso a Genova – spiega Toti – E nel Paese c’è voglia di stabilità, di programmazione, di provvedimenti per le famiglie e le imprese con un governo stabile. Questo Governo era nato per affrontare l’emergenza pandemica, quella economica e il Pnrr. Ora si è aggiunta la guerra e la crisi energetica: può mai esserci un momento peggiore per staccare la spina al Governo?”.
Nel centrodestra “si sono resi finalmente conto che è impossibile governare con il Pd e il M5S e dell’inaffidabilità di Giuseppe Conte. Dovrebbero quindi prendere atto che questa esperienza di governo è finita“. Lo dice al ‘Corriere della Sera’ il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.
“Per noi la questione più importante è non tradire le aspettative di milioni di italiani che vorrebbero far pesare il loro voto nelle scelte e che ormai da dieci anni bocciano il Pd nelle urne e poi, per un motivo o per l’altro, lo ritrovano a Palazzo Chigi – aggiunge Lollobrigida – È questa la ragione per la quale cresce l’astensionismo. Ecco perché l’unico modo per combattere questo fenomeno è restituire importanza al voto”.
08.53 – SALVINI: “LEGA IN AULA FARÀ QUELLO CHE SERVE A ITALIA E ITALIANI”
“Dopo la crisi di governo causata dai grillini, dopo le minacce e i capricci dei 5 Stelle e le continue provocazioni del Pd, che ancora ieri continuava parlare di Ius soli, di ddl Zan, di cambio della legge elettorale quando le priorità degli italiani che stanno soffrendo sono altre, oggi la Lega in Aula farà quello che serve solo e soltanto all’Italia e agli italiani. Vi si vuole bene”. Matteo Salvini, segretario federale della Lega, lo dice in un video pubblicato di buon’ora sulla sua pagina Facebook.
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