Letta: “Ancora più convinti della fiducia”. Di Maio: “Chi non la vota volta le spalle agli italiani”. Renzi: “Conte e Salvini spesso fanno cose senza senso, vedremo come andrà”.
ROMA – In attesa del voto di fiducia previsto nel pomeriggio in Senato, i partiti prendono posizione sul discorso del premier Mario Draghi nell’aula di Palazzo Madama.
LETTA: “ANCORA PIÙ CONVINTI DELLA FIDUCIA A DRAGHI”
“Se eravamo già in questi giorni convinti di rinnovare la fiducia al governo Draghi siamo ancora più
convinti di farlo dopo averlo ascoltato“. Lo scrive su Twitter Enrico Letta, segretario Pd.
DI MAIO: “CHI NON VOTA FIDUCIA VOLTA LE SPALLE AGLI ITALIANI”
“Il discorso del presidente Draghi è stato ineccepibile, concreto, lungimirante. Adesso non ci sono più scuse: chi non vota la fiducia al Governo volta le spalle agli italiani. Adesso non servono giochini, ma occorre agire con grande senso delle istituzioni”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, leader di Insieme per il futuro.
RENZI: “SERIETÀ DA DRAGHI, ITALIA VIVA VOTERÀ LA FIDUCIA”
“Draghi ha fatto il discorso che doveva fare, ha detto non voglio una fiducia di facciata, penso che sia un atteggiamento di serietà e della maggioranza che lo sostiene: non avrei apprezzato un Draghi che si mette a fare il suk in Parlamento”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, al Tg1.
“Adesso vedremo cosa faranno Conte e Salvini, non abbiamo a che fare con persone lineari e razionali, spesso fanno cose senza senso specialmente in questo periodo, ricordiamo il Papeete. Io voterò congiuntamente la fiducia a Draghi ma bisogna vedere cosa faranno Salvini e Conte. Per me è uno scenario da 1-X-2″.
“Draghi ha fatto un discorso per dire ‘se mi date la fiducia arriviamo alla fine’ – spiega Renzi a La7 – Iv, Pd e Di Maio ci stanno, Forza Italia e Lega si stanno riunendo e vedremo, i 5 Stelle lasciano il tempo che trovano. Da qui a stasera si fa chiarezza, il teatrino è finito, se qualcuno vuole andare a elezioni lo dice in Parlamento e non su Twitter o al Papeete. La situazione è seria, per me ci vuole Draghi – aggiunge il leader di Italia Viva -. Giovedì scorso ho detto che bisognava aumentare la pressione per far restare il presidente del Consiglio, la nostra petizione ha raccolto più di centomila firme, l’onda civica è partita”.
“Ci sono stati gli appelli dei sindaci e della società civile, sono stati questi appelli che lo hanno portato in Parlamento, Draghi ha rilanciato i suoi punti e adesso si va al varo. Se il patto si fa regge e si va al 2023 – prosegue Renzi – Credo che con Conte non si possa andare a elezioni insieme, deve stare quanto più lontano possibile da noi, questo caos lo ha creato lui e credo che anche il Pd si renda conto. Se Draghi accetta che Conte sia nella sua maggioranza non rileva, a me interessa che resti premier. Oggi siamo alla parola definitiva. Il tema è come la giustificano: cosa dicono, che non sono d’accordo sul termovalorizzatore?”, conclude Renzi.
MELONI: “DRAGHI PRETENDE PIENI POTERI. NO A PERICOLOSA DERIVA”
“Draghi arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del Pd”. Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.
Poi, aggiunge: “Sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza bisogno di far votare i cittadini, non le democrazie occidentali. Fratelli d’Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. Elezioni subito”.
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