L’intervista al capogruppo di Fratelli d’Italia in occasione del convegno ‘Parlate di mafia – Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene’ , organizzato nella città siciliana il 19 luglio, in occasione dei trent’anni dalla strage di via D’Amelio.
“È un appuntamento che abbiamo fortemente voluto come gruppo al Senato, in collaborazione con quello alla Camera, perché è giusto secondo noi a trent’anni dalla strage di via D’Amelio ricordare l’esempio straordinario e la lezione che ha impartito a tantissimi giovani di quel tempo, tra cui io stesso, e che vogliamo mantenere viva. Alla fine del convegno ci sarà la fiaccolata che viene organizzata ogni anno proprio in memoria del giudice Paolo Borsellino e di tutti gli eroi della lotta alla mafia”. Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani, intervistato dal direttore dell’Agenzia Dire, Nico Perrone,in merito al convegno ‘Parlate di mafia – Parlatene ala radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene’ organizzato da Fdi a Palermo per il prossimo 19 luglio, in occasione dei trent’anni dalla strage di via D’Amelio. La mafia, ha sottolineato Ciriani, “in questi anni è cambiata, ha cambiato pelle, lo Stato fortunatamente ha reagito come prima non aveva fatto per troppo tempoma ci sono ancora pagine buie da scoprire proprio legate alla strage di via D’Amelio, e c’è soprattutto la necessità di continuare a parlare della mafia e delle mafie e di come si trasformano affinché i giovani siano consapevoli che il rischio non è scomparso, ma è ancora vivo”.
Al convegno, ha spiegato il presidente dei senatori di Fdi, “ci saremo noi, i colleghi della commissione Antimafia, avremo ospiti illustri come il presidente Pietro Grasso, che al di là delle differenze politiche è stato sicuramente un protagonista della lotta alla mafia“. E tutto questo, ha sottolineato Ciriani, “lo facciamo a Palermo proprio per ricordare le tante persone che in questi anni hanno dedicato e sacrificato la loro vita per la lotta alla mafia e per ribadire che questo, insieme alla legalità nelle istituzioni e non, è per Fratelli d’Italia un punto essenziale del nostro programma. Noi, io personalmente ma anche la presidente Meloni, siamo nati politicamente come reazione al disastro dello Stato, che sembrava soccombere sotto i colpi delle stragi mafiose: per noi quiindi la lotta alla mafia era e rimane fondamentale nel nostro agire politico”.
CIRIANI: IN GOMORRA SOLO I CATTIVI, LOTTA SIA ANCHE CULTURALE
Nella lotta alla mafia “noi vogliamo puntare anche sull’aspetto culturale: negli anni più difficili della lotta alla mafia gli eroi anche televisivi e della carta stampata erano facilmente riconoscibili e la gente si riconosceva nell’eroe positivo che lottava per la giustizia”, come ne ‘La Piovra’. “Ora invece assistiamo a fiction televisive, come Gomorra ma non solo, in cui in realtà esistono soltanto i cattivi, che hanno un fascino che può essere perverso rispetto ai giovani che pensano che quella può essere una vita da poter intraprendere, il fascino della carriera criminale”. Ma soprattutto, ha sottolineato Ciriani riferendosi agli attuali show televisivi, “c’è un quadro, una descrizione della società italiana in cui esiste il male, esistono la malavita, la camorra e la mafia ma non esiste lo Stato in nessuna declinazione e non esistono eroi positivi. Sembra che lo Stato si sia eclissato e non esista più, e questo è un messaggio molto pericoloso: dobbiamo invece ribadire che lo Stato c’è, che la cultura della legalità è importante e che i modelli positivi devono continuare a essere presentati soprattutto nei canali pubblici della tv di Stato, ma non soltanto”.
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