SANITÀ. SMI LAZIO SCRIVE A D’AMATO: PRONTI A INCROCIARE LE BRACCIA.

ALESSIO D’AMATO ASSESSORE SANITA REGIONE LAZIO

PATRIZI: OCCORRE CAPIRE DETERMNAZIONI A GARANZIA DEL LAVORO DI TUTTI I MEDICI (DIRE) Roma, 16 lug. – “Abbiamo bisogno di capire le determinazioni della Regione Lazio a garanzia del lavoro di tutti medici. Per queste ragioni, siamo pronti allo stato di agitazione e a un nuovo sciopero anche per quanto riguarda il lavoro telematico, a partire dalla sospensione delle funzioni certificative per conto dei Servizi di igiene e sanità pubblica (Sisp) e tutte quante le incombenze burocratiche connesse allo stato Covid. Non possiamo restare inerti davanti a incombenze e carichi di lavoro che la Regione Lazio, in modo unilaterale, ha imposto alla categoria medica creando un forte disagio e sofferenza ai medici laziali”. L’annuncio viene da Cristina Patrizi, segretario regionale Lazio del Sindacato medici italiani (Smi), in una lettera inviata all’assessore regionale alla Salute, Alessio D’Amato. “Abbiamo scritto all’Assessore e ai vertici della sanità laziale- spiega Patrizi- per chiedere la convocazione urgente del tavolo di concertazione e per riaprire la trattativa tra la parte pubblica e le organizzazioni sindacali dei medici. Vorremmo conoscere quali saranno le forme organizzative mono professionali nelle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e le modalità di partecipazione dei medici alle forme organizzative multiprofessionali, questioni che con appositi atti di programmazione e indirizzo devono essere definite entro 6 mesi dall’entrata in vigore dell’accordo del 28 aprile ultimo scorso. Per queste ragioni- prosegue la segretaria regionale Lazio dello Smi- riteniamo che sia giunto il momento per avviare un percorso di condivisione. È urgente riaprire il confronto, interrotto ormai da oltre un anno, anche perché siamo davanti a gravi situazioni d’incertezze e d’inadempienze che tuttora aspettano ancora risposte. A partire dall’applicazione che DGR n.852/2020 della Regione Lazio, che contiene gli accordi integrativi regionali della medicina generale e della pediatria che definiscono l’inserimento dei medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera celta (PLS) nella rete regionale di sorveglianza epidemiologica per SARS-Co V-2”. “Attendiamo ancora, inoltre- continua la lettera- risposte sulle modalità organizzative della campagna vaccinale anticovid, sull’adeguamento delle Unità di cure primarie, sui ritardi dei pagamenti vaccinazioni antinfluenzali, sulla necessità di pianificare la campagna vaccinale 2022-23, sulle gravi situazioni di coperture territoriali di medici per le zone carenti, sull’impossibilità a reperire sostituti per l’assistenza primaria e per la continuità assistenziale, sulla necessità di norme di sicurezza più stringenti per le postazioni di continuità assistenziale a causa delle continue aggressioni, come gli episodi recenti di Latina e Ariccia dimostrano”, conclude.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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