RIFIUTI. M5S: NO PD NEL 2019 A TERMOVALORIZZATORE FU SCELTA POLITICA DI MODERNITÀ.

(DIRE) Roma, 11 lug. – “Era il 2019, dopo l’incendio al Tmb di Rocca Cencia, quando Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio, diceva nel consiglio del II Municipio di voler fare ‘un’operazione assolutamente innovativa’ perché ‘il sistema dei rifiuti non può essere imperniato come nel ‘900, su termovalorizzazione e discariche’. ‘Noi anticiperemo una norma europea che definisce la termovalorizzazione una tecnologia superata e superabile entro il 2030 perché eccessivamente invasiva e impattante sul piano ambientale’. Queste furono le sue parole. Quindi, stando a quanto detto da Valeriani, il no della Regione all’inserimento dell’inceneritore nel piano regionale dei rifiuti fu una scelta politica volta a soluzioni più moderne. Esattamente il contrario di quanto riferito dal sindaco Roberto Gualtieri nella puntata di Report di qualche settimana fa, in cui il sindaco dem ha escluso una preclusione di tipo culturale e ha portato ad esempio la previsione dell’impianto di incenerimento di San Vittore. Poi ha addossato la colpa alla Raggi. Niente di tutto questo era vero. Il Pd regionale aveva annunciato, durante la seduta citata per mezzo dell’assessore Valeriani, di voler attuare una riconversione industriale, trasformando il sito di Colleferro con tecnologia a freddo. Per dar vita a questo progetto – poi puntualmente fallito la Regione Lazio pensò bene di chiudere la discarica in questione con due anni d’anticipo, mettendo in estrema difficoltà tutti i Comuni del Lazio che vi conferivano i propri rifiuti. Oggi i romani pagano questa incapacità con tonnellate di rifiuti sparse per strada e un’emergenza ormai cronicizzata. Di fronte a questo dramma, l’approvazione politica di un’impiantistica ormai vecchia è uno specchietto per le allodole per far credere che i rifiuti possano scomparire domani mattina”. Così in una nota i consiglieri capitolini del Movimento Cinque Stelle e LcR Ecologia e Innovazione.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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