Le operazioni di soccorso erano riprese stamattina con i droni prima del forte temporale. Ma i soccorritori avvertono: le speranze di trovare vivo qualche disperso sono quasi nulle.
L’arrivo a Canazei del presidente del Consiglio Mario Draghi – legato alla tragedia avvenuta ieri sulla Marmolada – slitta a causa delle condizioni meteorologiche. Il forte temporale in corso impedisce infatti all’elicottero che avrebbe dovuto portare Draghi a Canazei di volare. Il presidente del Consiglio è stato riportato a Verona e potrebbe essere costretto a raggiungere la località montana in auto. La conferenza stampa convocata alle 12, con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, è quindi al momento posticipata per attendere l’arrivo di Draghi.
I temporali hanno purtroppo provocato anche uno stop delle attività di soccorso che riprenderanno non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno.
7 I MORTI, SALVO IL BAMBINO DI 9 ANNI: NON ERA SUL GHIACCIAIO
Attualmente le persone coinvolte nella tragedia sarebbero una trentina, ma ci sono problemi a identificare i possibili turisti stranieri. Secondo i soccorritori le possibilità di trovare persone ancora in vita sono quasi nulle. I feriti sono otto e i dispersi segnalati almeno 16. Il conto delle vittime accertate è salito a 7. Tre persone sono italiane: tra loro c’è il 27enne Filippo Bari, un alpinista di Malo, nel Vicentino, che per una beffa del destino si era immortalato in un selfie proprio ai piedi del ghiacciao poco prima della tragedia. Un terzo è cecoslovacco, a cui si sommano un uomo ed una donna non ancora identificati. Purtroppo, oltre al maltempo che ora imperversa sulla montagna, c’è anche un problema di riconoscimento delle vittime, con i cadaveri che son stati straziati dal crollo del seracco.
La buona notizia di oggi è che è stato ritrovato sano e salvo (era a casa) il bambino di 9 anni che si temeva fosse sul ghiacciaio ed era stato segnalato tra i dispersi.
LE RICERCHE CON I DRONI
Le ricerche, prima del maltempo, stamattina erano ripartite con l’ausilio di droni termorivelatori perchè visto il rischio di ulteriori distacchi “è molto rischioso mandare soccorritori” sotto il ghiacciaio in questo momento: lo ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, oggi a Canazei per coordinare le ricerche.
“Il fronte non è stabilissimo ma non è neanche sicuro. La temperatura è molto alta“, afferma Bottacin. “In campo ci sono tutte le persone che era possibile mettere in campo, ma in questo momento la ricerca procede con i droni. I soccorittori salgono solo se si dovesse trovare qualcuno”, conclude.
OGGI IL PUNTO DELLE AUTORITÀ A CANAZEI
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, insieme alle autorità locali e ai soccorritori, questa mattina si è recato presso la caserma dei Vigili del fuoco di Canazei (Trento) per fare il punto sulla situazione, dopo la tragedia che si è verificata ieri pomeriggio sulla Marmorada, quando il distacco di un grande seracco di ghiaccio ha causato la morte di 6 persone.
All’incontro era presente anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Nella caserma è stata allestita la centrale operativa di coordinamento delle operazioni di soccorso e ricerca, che da stamattina sono riprese, dopo un’interruzione che si è resa necessaria ieri sera a causa delle “temperature alte e il rischio di distacchi ulteriori“, ha reso noto l’assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin.
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