Imprese e digitale, i premi del contest Paperless & Digital Awards.

Alla finale del contest sono state premiate le eccellenze del made in Italy in termini di digitalizzazione selezionate tra 27 finalisti.

PADOVA – La transizione digitale è inevitabile e urgente e le imprese devono mettersi nell’ordine delle idee che si tratta di un salto epocale che richiede prima di tutto un cambiamento culturale ed una completa reindustrializzazione dei processi. Lo spiega Nicola Savino, ideatore Paperless & Digital Awards alla finale della prima edizione del contest, ieri, venerdì 1 luglio all’I-Center TAG Padova, con la sfida di 27 tra grandi aziende, Pmi startup e spinoff, strutture sanitarie, Pubbliche amministrazioni e associazioni non profit provenienti da 11 regioni e dalla Repubblica di San Marino.

“Tutti i progetti arrivati sono eccellenze del made in Italy in termini di digitalizzazione e in un contesto economico così complesso, come si sta rimarcando sempre di più, l’innovazione delle nostre imprese è l’unico asset aziendale fondamentale per superare qualunque tipo di crisi”, afferma Savino. “I progetti premiati innovano i processi aziendali, chi in termini di blockchain, chi in termini di metaverso, e consentono la vera trasformazione digitale che, come ricordo sempre, è un cambiamento prima culturale, e poi tecnologico”.

La pandemia per certi versi “ha accelerato il cambiamento culturale, ad esempio abbiamo capito il vero senso dello smart working, che non è il telelavoro ma è lavorare per obiettivi indipendentemente da luogo e tempo”, continua l’ideatore del premio, sottolineando che il Paperless & Digital Awards ha proprio l’obiettivo primario di “favorire negli imprenditori la consapevolezza della digitalizzazione, ovvero comprendere e capire come il digitale può aiutare le imprese, specialmente nel momento pandemico che c’è stato”.

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Il premio rappresenta poi “un importante occasione di matching tra le start up e le aziende e gli investitori… Il mondo delle imprese è venuto qui per vedere l’innovazione che il made in Italy può rappresentare”. E così si comprende anche che “le esigenze su cui si interviene con questi progetti sono già attuali”. Il rischio principale è quello di incorrere in una burocratizzazione digitale, che avviene quando “teniamo le stesse procedure utilizzando strumenti digitali senza renderci conto che è necessaria una reingegnerizzazione dei processi”, conclude Savino, che con la sua Savino Solutions utilizza l’intelligenza artificiale per fare un matching tra i processi aziendali e le norme vigenti per individuare la soluzione meno burocratica.

“In Italia, nonostante i provvedimenti di defiscalizzazione solo il 12% delle aziende ha investito nel 4.0, poi c’è un altro 25% che si è avvicinato a spizzichi e bocconi e ha introdotto nuove tecnologie nelle fabbriche ma c’è un altro 25% che proprio non ci crede”, interviene Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica. “Questo vuol dire che l’alfabetizzazione degli imprenditori, la cultura del 4.0 deve ancora pervadere il nostro Paese, quindi c’è ancora molto da fare”, continua, calcolando “un ritardo di 5-7 anni sul nord Europa“. Progetti come il Paperless & Digital Awards hanno “due valenze principali: si porta l’alfabetizzazione digitale nel mondo delle imprese, e si crea un contatto Nord-Sud molto interessante, in questo caso Veneto-Campania, che può dare uno sbocco interessante a tanti giovani”.

Il digitale pone il problema della cyber sicurezza, su cui peraltro “il Pnrr prevede indicazioni specifiche rispetto al passaggio al Cloud”, ma “manca formazione”, conclude Fabio Giuseppe Ferrara, presidente del comitato scientifico AssoRTD, che punta sul “Cloud pubblico”, per garantire la sicurezza e togliere potere “ad aziende che vogliono canniballizzare le imprese”.

Tornando al premio, i vincitori della prima edizione del Paperless & Digital Awards sono stati selezionati da un Comitato tecnico scientifico sulla base di una serie di parametri: compliance del progetto di digitalizzazione realizzato con i principali standard allo stato dell’arte e con la normativa vigente a livello nazionale ed internazionale; risultati del progetto di digitalizzazione in termini di efficacia ed efficienza; miglioramento delle performance aziendali; miglioramento della qualità dei servizi/prodotti erogati per l’utenza e il mercato business; grado di scalabilità; grado di sostenibilità.

Nella categoria grandi imprese primo posto a pari merito tra La prima Mare Group Spa, premiata per aver creato “un sistema di interazione e collaborazione a distanza, finalizzato ad un addestramento industriale virtuale, grazie all’uso dei nuovi strumenti digitali e in particolare al Metaverso”, e Credimi, di cui la giuria ha apprezzato lo “sviluppo di un progetto customer oriented con servizi innovativi in ambito creditizio offerti grazie al digitale”. Anche la categoria Pmi vede due vincitori ex aequo, la Exaltech, “per aver incarnato appieno i principi della transizione digitale riuscendo a far interagire più siti produttivi da remoto, garantendo un supporto online in tempo reale”, e Farport, “per aver garantito un miglioramento delle performance aziendali e l’ottimizzazione dei trasporti grazie all’uso di software e piattaforme digitali”.

Nella categoria Startup e Spinoff, sono state premiate le buone pratiche di digitalizzazione di Aida srl, che ha sviluppato Kipy, “una soluzione innovativa in grado di semplificare la vita degli utenti attraverso la gestione delle molteplici sfide quotidiane e delle scadenze, riducendo lo stress e garantendo la sicurezza dei dati”.
Tra le strutture sanitarie ha trionfato Riatlas, “per aver offerto un supporto fondamentale alla cura dei pazienti oncologici durante l’assistenza domiciliare e aver conseguentemente permesso il processo di deospedalizzazione, alleggerendo il carico al personale medico sanitario e offrendo un ricambio di posti letto nelle strutture sanitarie”.

La categoria pubbliche amministrazioni vede poi un altro pareggio, tra il Comune di Barletta, premiato “per aver attuato una gestione moderna e digitale del partenariato economico e sociale attraverso un innovativo Digital Tool Box, a tutela della salute dei cittadini come misura anti-Covid e dell’efficacia, efficienza e trasparenza della progettazione partecipata del Pnrr”, e la Repubblica di San Marino che ha colpito favorevolmente il comitato tecnico scientifico “per aver reso completamente paperless la pratica della raccomandata, con un sistema di invio certificato che ha permesso il raggiungimento dell’obiettivo della riduzione dell’uso di carta”.

Nella categoria Non Profit, infine, il primo posto è andato al Rotary Club Battipaglia, che ha “fornito alla città di Battipaglia uno strumento utile al monitoraggio digitale dei dati ambientali, a salvaguardia della qualità della vita del cittadino, rientrando nell’ambito delle smart cities”.

La giuria ha poi assegnato dei premi speciali. A Softlab, che ha “dematerializzato circa 800.000 documenti per un totale di 15 tonnellate di carta a salvaguardia dell’ambiente e per l’ottimizzazione delle risorse”, è andato il premio miglior Pitch. Il Premio Sellalab è stato assegnato a Prorob, “per la capacità dimostrata di sviluppare applicazioni in grado di rispondere alle necessità emergenti, come la sua piattaforma che ha gestito la logistica, la distribuzione e la pianificazione della somministrazione delle dosi di vaccino”.

Il premio I-Center TAG Padova è stato consegnato a Franceschi srl “per aver sviluppato il progetto S Trace, una web app capace tracciare in modo certo e non alterabile, in blockchain, ogni passaggio della filiera agroalimentare”. Infine, EnterprisinGirls ha vinto il premio Web per aver “offerto al mondo dell’imprenditoria femminile strumenti digitali utili alla creazione di un network col quale valorizzare il ruolo delle donne”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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