La psicogenealogia è una disciplina che si occupa degli influssi che gli avi possono avere nei confronti di un discendente.
La psicogenealogia e le costellazioni ad approccio immaginale sono molto efficaci poiché permettono alla nostra anima selvaggia e al nostro Io istintuale di tornare a casa, di ritrovarsi, di respirare.
Come parlare di influenze degli antenati, infatti, senza fare riferimento alle culture ancestrali nelle quali i culti degli avi risultano fondamentali?
La tribù, a differenza della società moderna, non conosce separazione tra vivi e morti. Nelle realtà tribali che hanno conservato il sentire animista dei primordi, i morti e i vivi sono distinti ma non separati. Essi esistono insieme e quando lo sciamano suona il tamburo si radunano e comunicano fra loro, e questa pare essere la cosa più naturale del mondo.
La psicogenealogia, sebbene parta da una visione scientifica moderna, non può non incontrare sul proprio cammino i culti delle tribù.
Chi fa psicogenealogia è un esploratore di un mondo “altro” dove la morte, come è concepita nel mondo ordinario, semplicemente non esiste, ma vi è un eterno rinnovamento della capacità di ogni essere di darsi.
Per quanto concerne l’aspetto etnoantropologico della psicogenealogia, il mio modo di fare psicogenalogia e costellazioni familiari fa riferimento alle mie ricerche in Tibet presso i nagpa, che sono sciamani psicopompi di tradizione Bön, e in Myanmar, presso le tribù degli Eng e dei Padaung e presso le comunità di sciamani e che vivono a Pagan, la città sacra, ma anche si riferisce alle conoscenze che ho potuto acquisire in Sri Lanka e in Birmania presso gli eremi della foresta dei monaci theravada dove sono ancora vive tradizioni e culti millenari, e in Ladakh presso le oracolesse tantriche.
Per quanto riguarda, invece, la mia visione della psicogenealogia, essa risente molto della passione che nutro per la psicologia archetipica immaginale di James Hillman.
Nella psicologia immaginale si ritiene che “fare anima senza fare diagnosi” – per usare una celebre espressione di James Hillman – debba essere la principale occupazione della psicologia stessa. L’idea centrale di questa disciplina è che l’anima naturale si esprime a mezzo di “immagini”, perciò la conoscenza delle immagini che “abitiamo” è fondamentale sulla via della realizzazione di noi stessi.