A Lecce esperti a confronto su valvulopatie mitraliche.

A Lecce esperti a confronto su valvulopatie mitraliche
Speziale (MICS): “diagnosi spesso tardiva, manca screening programmato”

Lecce – Due giorni di sessioni, dibattiti e confronto sulle più recenti innovazioni in merito alla diagnosi e alla cura delle patologie valvulopatie mitraliche a Lecce, nel congresso biennale ideato e organizzato dalla Mitral Academy Mitral Academy (MICS). “Il MICS è un congresso molto importante per tutti gli appassionati di diagnosi e terapia della mitrale, esperti nazionali e anche internazionali ogni due anni si riuniscono, finalmente anche in presenza, per discutere dell’evoluzione e del futuro del trattamento di questa valvola”. Così il professore Giuseppe Spezialepresidente del MICS e della Mitral Academy, presenta alla Dire i temi del MICS 2022, il congresso biennale ideato e organizzato dalla Mitral Academy che quest’anno si svolge a Lecce. Riuniti i massimi esperti internazionali nel trattamento delle valvulopatie mitraliche per condividere in una due giorni di sessioni, dibattiti e confronto, le più recenti innovazioni in merito alla diagnosi e alla cura di questa patologia.
“L’incidenza dell’insufficienza mitralica degenerativa – osserva Speziale – è molto più elevata rispetto a quella che normalmente viene registrata. Si pensi che normalmente in Europa circa 250mila persone si ammalano di mitrale e ovviamente la diagnosi è difficile, spesso tardiva. Quindi purtroppo molti pazienti arrivano tardi o addirittura mai all’intervento”.
La diagnosi precoce “è fondamentale – spiega il presidente del MICS – come in ogni malattia. Purtroppo, mentre in oncologia si sono fatti passi in avanti per lo screening e la prevenzione, in campo cardiovascolare purtroppo non c’è uno screening programmato. Quindi è tutto lasciato alla buona volontà del singolo di sottoporsi a un controllo cardiologico, che ritengo fondamentale per poter individuare prima, magari anche con esami semplici, una patologia che può essere molto dannosa per l’individuo, fino a causarne, purtroppo, il decesso”.

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